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In India, idranti per disperdere la protesta degli agricoltori

Questa marcia è l’ultima di una serie di proteste simili iniziate più di due anni fa e arriva a pochi mesi dalle elezioni nazionali in cui il primo ministro Narendra Modi cercherà un terzo mandato. I contadini chiedono un prezzo minimo sui raccolti

Anche in India agricoltori in rivolta. La protesta degli agricoltori indiani ha però più di due anni. Iniziata nel 2020, è rimasta nella storia come la più grande protesta dei contadini, con circa 250 milioni di manifestanti che si sono ribellati all'approvazione di tre leggi sull’agricoltura considerate “leggi anti-contadine”.

In questi mesi  le proteste si sono riaccese. La polizia indiana ha usato i gas lacrimogeni per cercare di disperdere migliaia di agricoltori che stanno marciando su New Delhi in una protesta per chiedere un prezzo minimo per i prodotti agricoli dopo il fallimento dei colloqui con il governo federale. 

Le tv indiane mostrano gli scontri in una fitta cortina di gas lacrimogeni vicino ad Ambala, a circa 200 chilometri a nord della capitale, dove è stato schierato un massiccio dispiegamento di agenti di polizia. A mezzogiorno di oggi, la polizia ha sparato gas lacrimogeni, alcuni dei quali da droni, per disperdere i manifestanti al confine tra gli stati del Punjab e dell'Haryana, a circa 230 km (143 miglia) a nord di Delhi.

La marcia è l’ultima di una serie di proteste simili iniziate più di due anni fa e arriva pochi mesi prima delle elezioni nazionali in cui il primo ministro Narendra Modi cercherà un terzo mandato, con gli agricoltori che formeranno un influente blocco elettorale.

I sindacati agricoli stanno cercando garanzie, sostenute dalla legge, per fornire maggiore sostegno statale o acquistare raccolti a un prezzo minimo. Vogliono anche che il governo mantenga la promessa, fatta nel 2021, di raddoppiare le loro entrate.