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Guerra in Ucraina: cosa è successo oggi 6 marzo

Guerra in Ucraina: cosa è successo oggi 6 marzo Anastasia Vlasova/Getty Images)
Kiev sotto intensi bombardamenti, Kharkiv assediata costretta a scavare fosse comuni, dura solo un paio d'ore il corrodoio umanitario a Mariupol. Putin al telefono con Macron e Erdogan, nulla di fatto. In Russia arrestati 4.300 manifestanti

È durato solo un paio d'ore il nuovo tentativo di aprire un corridoio umanitario da Mariupol, l'ultima città sul Mar D'Azov ancora in mano ucraina, assediata da giorni dalle forze russe. Le due parti si incolpano a vicenda del fallimento. Intanto secondo l'Unhcr sono 1,5 milioni i rifugiati che hanno lasciato l'Ucraina negli ultimi dieci giorni. Si sono intensificati i bombardamenti sui dintorni della capitale Kiev, mentre sul piano diplomatico sia il presidente francese Emmanuel Macron sia il presidente turco Recip Erdogan hanno parlato al telefono con Putin, mentre il premier israeliano Naftali Bennett ha avuto un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nessuno dei tre colloqui sembra aver avuto esiti tangibili.


  • Il consigliere del ministero dell'Interno ucraino Anton Gerashchenko ha comunicato poco dopo le 14 italiane che "il secondo tentativo di un corridoio umanitario per i civili a Mariupol si è concluso nuovamente con i bombardamenti da parte dei russi". Opposta la versione russa: "Kiev continua a non rispettare gli accordi raggiunti su queste questioni umanitarie, i nazionalisti ucraini hanno impedito le evacuazioni", ha detto infatti Putin durante un colloquio telefonico con Macron


  • Una deputata ucraina ha denunciato che la Russia avrebbe danneggiato il gasdotto Donetsk-Mariupol, lasciando oltre 700 mila persone senza riscaldamento.


  • Sono ripresi nella mattinata di oggi pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest di Kiev. Nelle vicine città di Bucha e Gostomel i residenti denunciano spari contro i civili in fuga. Le ricostruzioni parlano di almeno tre morti, fra i quali una volontaria che aveva appena consegnato cibo ad un rifugio.


  • Situazione drammatica a Kharkiv, seconda città più popolosa del paese, a Est. È stato necessario scavare una profonda fossa verticale per seppellire i numerosi morti causati dall'assedio russo di questi giorni. Intanto, secondo fonti ucraine, la Russia ha lanciato missili contro un istituto di fisica, che contiene materiale nucleare e un reattore.


  • È stato distrutto l'aeroporto di Vinnytsia, 250 km a sudovest di Kiev. I razzi, secondo il portavoce dell'aeronautica ucraina, sarebbero stati lanciati dal territorio della repubblica separatista della Transnistria, formalmente in territorio moldavo. Il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che "praticamente tutte le forze aeree del regime di Kiev pronte alla battaglia sono state distrutte" e avvertito che l'utilizzo di aeroporti di altri paesi da parte dell'Aeronautica ucraina sarà considerato come l'ingresso di queste nazioni nel conflitto.


  • Almeno 4300 persone che manifestavano contro l'intervento militare in Ucraina, ha riferito l'Ong Ovd-Inf, sono state arrestate domenica in circa cinquanta città della Russia. Secondo la stessa fonte, dal 24 febbraio, data di inizio delle operazioni militari, nel Paese sono stati arrestati quasi 11 mila manifestanti.


  • "Ho discusso con il presidente del Consiglio Mario Draghi del modo per contrastare l'aggressione. L'ho informato sui crimini della Russia contro i civili, sul terrorismo nucleare. È stata sollevata la questione del sostegno all'Ucraina e dell'esame della nostra domanda di adesione all'Ue". Lo ha riferito Zelensky nel pomeriggio. In precedenza aveva detto: "Vi chiediamo ogni giorno una no-fly zone, se non ce la date, almeno forniteci aerei per proteggerci- Se non ci date neanche questi - ha proseguito - rimane una sola soluzione: anche voi volete che ci uccidano lentamente. Questa sarà anche responsabilità della politica mondiale, dei leader occidentali". La Polonia ha risposto che non manderà i suoi jet e non consentirà di usare i suoi aeroporti.


  • La giornata è stata puntellata da numerosi colloqui telefonici tra capi di Stato o di governo, ma non pare ci siano significativi passi avanti diplomatici. Il presidente turco Erdogan ha chiesto a Putin di "garantire il cessate il fuoco, aprire i corridoi umanitari e firmare il trattato di pace". Mosca ha ribattuto che le sue "operazioni" saranno sospese solo se Kiev "cesserà le sue azioni militari". Anche Macron ha parlato quasi due ore con Putin: il presidente russo gli ha detto che raggiungerà i suoi obiettivi, che "sia con i negoziati o sia con la guerra". Ha poi rassicurato che non intende attaccare le centrali nucleari ucraine. Il premier israeliano Bennett ha di nuovo parlato con Zelensky, riferendo poi al suo governo che "anche se le probabilità non sono grandi, sempre che c'è una piccola fessura, il nostro obbligo morale è di fare ogni tentativo."