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MONDO

Il primo anno da presidente di Xi Jinping

Da Cao Shunli alla moglie di Liu Xiaobo, il gelido inverno dei difensori dei diritti umani in Cina

Tempi difficili per i dissidenti nel Paese del Dragone: aumentano i controlli su chi critica il regime soprattutto da quando è diventato presidente Xi Jinping. E' morta in carcere Cao Shunli dopo che in un primo tempo le era stato negato il trattamento sanitario. E peggiorano le condizioni di salute di Liu Xia, poetessa, fotografa, e moglie di Liu Xiaobo, premio Nobel per la Pace 2010 condannato a 11 anni di carcere, detenuta da 4 anni ai domiciliari

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L'attivista per i diritti umani Cao Shunli
di Carlotta MacerolloRoma
Il presidente cinese Xi Jinping si è deciso ad incontrare a Bruxelles il suo grande partner commerciale, l'Unione europea, il prossimo 31 marzo: è la prima visita ufficiale di un capo di Stato cinese alle istituzioni Ue. Dal 1998 sono stati diversi gli incontri di alto vertice, ma quando si sono tenuti in Europa la Cina era rappresentata dal Primo Ministro. L'incontro avviene nonostante i legami si siano un po' allentati dopo le dispute sulle accuse di dumping nei confronti dei prodotti che l'Europa importa dalla Cina e soprattutto dopo le critiche di Bruxelles sul mancato rispetto dei diritti umani da parte del regime comunista.

L'inverno dei dissidenti
È stato un inverno difficile, infatti, per i difensori dei diritti umani in Cina, dove la campagna anti-corruzione voluta da Xi Jinping è stata accompagnata da un controllo ancora più capillare dei dissidenti e maggior durezza verso chi non è gradito al regime. Quando Xi Jinping divenne presidente, il 14 marzo 2013, la speranza comune nel Paese e in tutto il mondo era che fosse un riformista liberale. Ma dopo un anno al potere, ha dimostrato di essere "cinico e uno che non scende a compromessi", scrive il britannico The Telegraph, "come il suo 'buon amico' Vladimir Putin".

Il caso di Cao Shunli
L'ultimo in ordine di tempo è il caso dell'attivista cinese per i diritti umani Cao Shunli che è morta mentre si trovava in stato di detenzione e dopo che in un primo tempo le era stato negato il trattamento sanitario. Lo ha riferito il Chinese Human Rights Defenders (CHRD), un gruppo di avvocati con sede a New York, secondo il quale l'ospedale ha informato il fratello del peggiorarsi delle condizioni poco prima che la donna morisse. 

Le cure non ricevute e i maltrattamenti
Cao era in carcere per aver preso parte ad una protesta davanti al Ministero degli Esteri cinese nel giugno 2013 per chiedere di partecipare al Consiglio dei diritti umani dell'Onu, ma quando a settembre aveva cercato di recarsi in Svizzera, la polizia l'aveva arrestata all'aeroporto di Pechino. Ammalatasi seriamente, a Cao sono state rifiutate le cure fino a quando lo scorso febbraio ha perso conoscenza. ''Il Partito Comunista è pienamente responsabile della sua morte'', ha scritto su Twitter un dissidente che si trova a Pechino, Hu Jia.

La protesta di San Valentino per Liu Xia, moglie di Liu Xiaobo
Un altro caso è quello di Liu Xia, poetessa, fotografa, e moglie di Liu Xiaobo, premio Nobel per la Pace 2010 condannato a 11 anni di carcere. Liu Xia, da quando il marito ha ricevuto il Premio, è agli arresti domiciliari, senza essere accusata di alcun crimine. Poche le uscite concessele, fra questa un'apparizione in tribunale per il processo al fratello, condannato a 11 anni per un caso di "frode" per la vendita di un immobile, malgrado la parte in causa avesse già ritirato la denuncia. L’arresto del marito, del fratello, e l’isolamento costante hanno pesato gravemente su Liu Xia, che, vittima di una brutta depressione, ha anche avuto un infarto. Ricoverata in un ospedale della capitale cinese, è stata dimessa il giorno successivo, senza aver ricevuto le cure necessarie. Un gruppo di attivisti per i diritti umani, ad Hong Kong, nel giorno di San Valentino che coincide in Cina con la Festa delle lanterne lunari, si sono rasati la testa in pubblico esprimendo così il loro "sostegno collettivo a Liu Xia e a tutti coloro che hanno sacrificato il proprio benessere e quello delle loro famiglie per la lotta per i diritti umani e la democrazia. Vogliamo che sappiano che non sono dimenticati". I manifestanti hanno chiarito di aver scelto il 14 febbraio come data per la propria "azione di rasatura" perché "in questo giorno le coppie e coloro che si amano in tutto il mondo stanno insieme in maniera felice", mentre Liu Xia e gli altri dissidenti politici e attivisti per i diritti umani sono costretti a vivere separati dal proprio partner. Liu Xia, dicono, "è fra coloro che subiscono il controllo più feroce". 

Il caso di Liu Xiaobo, Nobel per la Pace
La Cina conferma la linea dura anche nei confronti di Liu Xiaobo: notissimo in Occidente e Nobel per la Pace, era stato condannato con l’accusa di "sovversione anti-statale" per essere tra i firmatari di "Carta 08", il manifesto politico in cui oltre 300 intellettuali avevano chiesto a Pechino di applicare riforme previste dalla Costituzione (il suffragio universale, la libertà di stampa, la fine del sistema del partito unico). Stati Uniti e Unione Europea avevano chiesto diverse volte la liberazione del dissidente. 

In manette dissidente Hu Jia, "disturbo dell'ordine pubblico"
Non se la passa meglio l'attivista Hu Jia, arrestato dalla polizia cinese dopo aver denunciato dai microfoni dell'emittente americana Radio Free Asia (Rfa) la condanna a quattro anni di prigione inflitta all'avvocato anti-corruzione Xu Zhiyong. Secondo i dissidenti, Hu Jia potrebbe essere accusato dello stesso reato per il quale è stato condannato Xu, cioè l'aver preso iniziative per "disturbare l'ordine pubblico".

La Cina nel Consiglio per i diritti umani dell'Onu
La Cina ha conquistato un posto nel Consiglio per i diritti umani dell'Onu lo scorso novembre insieme a Russia, Arabia Saudita e Cuba, nonostante le forti critiche dell'opinione pubblica internazionale.