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POLITICA

L'intervento

Renzi: "A Roma nomi di primo livello, in Cdm misure per Benevento e Reggio Calabria"

Su Roma il premier ammette che il Pd capitolino è "dilaniato". Sul maltempo il presidente del Consiglio promette misure già nel prossimo Cdm

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"Expo è stata la sfida più difficile. Adesso che è una sfida vinta posso dire che è un successo per l'Italia, non per il governo. L'Italia fa le cose e le fa bene. E le fa belle. Questo è il nostro Dna. Basta con il piagnisteo!". A parlare è il premier Matteo Renzi intervenendo alla presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa, occasione in cui il Presidente del Consiglio ha parlato anche del futuro di Roma dopo l'arrivo del neocommissario Tronca, dell'emergenza maltempo al Sud e di Matteo Salvini

L'Expo
"Sono arrivato e non ci credeva davvero nessuno. Mi suggerivano - racconta il premier a proposito di Expo - di non visitare il cantiere, cosa che ho fatto invece regolarmente ogni tre mesi. Mi suggerivano di non metterci la faccia, perché stavano arrestando tutti, e abbiamo scelto una struttura di controllo fantastica di cui devo dire grazie a magistrati, prefettura e autorità anticorruzione: un senso delle istituzioni da parte di tutti che fa onore all'Italia. Abbiamo gestito la sicurezza con una professionalità dei militari e delle forze dell'ordine di cui essere orgogliosi". 

Salvini e Berlusconi, i "Bla-Bla-Block"
"Loro, detti anche i Bla-Bla-Block, vogliono bloccare l'Italia, noi vogliamo rimetterla in moto: la differenza è tutta qui", dice Renzi nella sua newsletter Enews. "Da venerdì a domenica è previsto il blocco totale dell'Italia da parte di Matteo Salvini, special guest Silvio Berlusconi. Quelli che hanno governato per anni il Paese condannandolo all'immobilismo".

Il maltempo
"Il maltempo ha flagellato Benevento prima e Reggio Calabria poi. La protezione civile e il Governo - d'intesa con i due presidenti di Regione - sono già intervenuti con sopralluoghi e fin dal prossimo Consiglio dei ministri arriveranno i primi provvedimenti. Non lasceremo soli né i beneventani, né i reggini. Ci tengo a scriverlo, a sottolinearlo, a ripeterlo con forza", scrive Renzi nella sua newsletter.

Roma e il commissario Tronca
Inevitabile o quasi in questi giorni un accenno di Renzi ai fatti romani dopo l'arrivo del nuovo commissario. "Sul fronte della città il commissario che dovrà gestire i poteri di sindaco, giunta e consiglio è il prefetto Tronca, che a Milano ha fatto un lavoro sotterraneo e straordinario nella gestione di una squadra delicata ed efficace come quella che ha portato al trionfo dell'Expo". Dopo Expo, dice il premier, "anche a Roma occorrerà una squadra, un dream team. Persone di primo livello su tutto, dalla cultura allo sport, dai trasporti all'istruzione. Non ho il chiodo fisso di fare una bella figura per vincere le elezioni: ho il chiodo fisso di far ripartire Roma. La priorità assoluta è la città". 

Il Pd capitolino
Attenzione alla città dunque, e per avere il nome del prossimo candidato Pd al Campidoglio servirà tempo. "Prima viene Roma - ripete Renzi -. Nel frattempo riorganizzeremo il partito che è dilaniato da correnti interne, incomprensibili ai romani. Lavoreremo per ricucire e alla fine sceglieremo il candidato". "Sono più divisi - osserva il premier parlando ancora del Pd romano - delle contrade del palio di Siena. Ma almeno lì a Siena c'è una tradizione, una storia e uno spettacolo unico. La rivalità tra democratici di Roma è incomprensibile. Lavoreremo per ricucire e alla fine sceglieremo il candidato. Ma prima, prima di tutto, vengono i bus, le buche, l'aeroporto, le scuole, i giardini, l'illuminazione, la pulizia della città. Ho fatto il sindaco. La gente - conclude - chiede questo, non filosofie esoteriche"

L'addio di Marino
"Quando vedo certi addii scenografici mi rendo conto di quanto possa essere falsa la politica. Chi fallisce la prova dell'amministrazione si rifugia nella cerimonia di addio, vibrante denuncia di un presunto complotto, con tono finto nobile e vero patetico. Non mi riferisco solo a Marino, certo". Dice infine Renzi. "I politici si dividono in capaci e incapaci. Non c'è disonestà intellettuale più grande di chi inventa congiure di palazzo per nascondere i propri fallimenti".