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MONDO

Delusione e appelli a fare di più

Cop26. Oxfam: "Bozza debole". Greenpeace: "Rinvia al prossimo anno azioni necessarie"

Il documento "non include dei chiari impegni all'obiettivo più ambizioso di alzare l'anno prossimo il target di riduzione delle emissioni per il 2030 in modo da tenere vivo l'obbiettivo degli 1,5 gradi" commenta Tracy Carty.  Inoltre non fa alcun riferimento ai "fondi per l'adattamento degli impatti della crisi climatica" sostiene a sua volta Jennifer Morgan

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"Questa bozza è troppo debole, non riesce a dare risposta all'emergenza climatica alla quale si trovano di fronte milioni di persone, costrette a vivere in condizioni meteorologiche estreme senza
precedenti e spinte sempre più verso la povertà": lo ha dichiarato la responsabile della delegazione di Oxfam alla Cop26 di Glasgow, Tracy Carty, commentando la prima bozza di risoluzione finale fatta circolare dalla presidenza del vertice.

Il documento "non include dei chiari impegni all'obiettivo più ambizioso di alzare l'anno prossimo il target di riduzione delle emissioni per il 2030 in modo da tenere vivo l'obbiettivo degli 1,5 gradi", continua Carty ."Le emissioni stanno aumentando, non diminuendo, e gli impegni attuali sono gravemente insufficienti se si vuole che questo obbiettivo rimanga alla nostra portata. Rimangono solo due giorni per negoziare un accordo migliore, che assuma un impegno per aumentare del 50% i finanziamenti adattativi entro il 2025, prendendo sul serio le richieste dei Paesi in via di sviluppo, e che mandi il segnale più forte possibile perché gli obbiettivi di riduzione delle emissioni aumentino l'anno prossimo in linea con gli 1,5 gradi", ha concluso.

Greenpeace: "Bozza rinvia al prossimo anno azioni necessarie"
"Questa bozza di accordo non è un piano concreto per risolvere la crisi climatica, è solo un incrociare le dita e sperare che vada meglio l'anno prossimo. Nient'altro che una timida richiesta ai governi di fare di più, forse, al prossimo vertice. Non è accettabile e i negoziatori non dovrebbero nemmeno pensare di poter lasciare Glasgow senza un vero accordo che affronti l'urgenza della crisi climatica in corso". Così la direttrice esecutiva di Greenpeace International Jennifer Morgan commenta la nuova bozza pubblicata oggi a Glasgow.

"È stato appena pubblicato uno studio che mostra che ci stiamo dirigendo verso un aumento della temperatura globale di 2,4°C. Il compito di questa conferenza è sempre stato quello di limitare questo aumento entro 1,5°C, ma se il testo non verrà modificato significa che i leader mondiali vogliono semplicemente rimandare l'obiettivo al prossimo anno. Se questo è il meglio che sanno fare, non c'è da meravigliarsi che le nuove generazioni siano furiose con loro", continua.

In particolare, secondo Morgan, il testo "deve essere molto più ambizioso sui fondi per l'adattamento degli impatti della crisi climatica, e includere cifre reali, nell'ordine di centinaia di miliardi di dollari, con un piano concreto dei Paesi più ricchi per sostenere le nazioni più povere. Abbiamo bisogno di un accordo che impegni i governi a rinnovare ogni anno i piani di riduzione delle emissioni fino a quando, insieme, non raggiungeremo l'obiettivo di 1,5°C".