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ITALIA

Benedetta Arese Lucini

La general manager di Uber: "Costretta a vivere sotto scorta, ma non mollo"

Nel mondo Uber è stata criticatissima e attaccata dai sindacati dei tassisiti, in molti casi costretta a chiudere. Solo in Italia, però, la persona alla testa del servizio è stata oggetto di insulti, minacce e campagne denigratorie tanto da dover vivere con la scorta. 

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Laureata alla Bocconi di Milano, un MBA negli Stati Uniti, una carriera iniziata giovanissima come analista presso Morgan Stanley e come manager dalla Malaysia a a New York passando per la Silicon Valley. Benedetta Arese Lucini è tornata in Italia con questo curriculum per guidare il braccio italiano di Uber, il noleggio di auto con conducente che voleva rivoluzionare il mondo dei trasporti e ha messo i tassisti sulla prima linea del fronte.

Una vita sotto scorta
Un giorno Benedetta Arese Lucini si è svegliata e appeso ad un filo dell'alta tensione ha trovato uno striscione con il suo nome, cognome e indirizzo: "Riceve qui", c'era scritto. Le davano della prostituta. Un insulto sessista per attaccare il servizio per lei ha introdotto sul mercato italiano. Volantini, insulti, minacce. Da quando lavora come general manager di Uber non fa che sentire la pressione, a volte violenta, della lobby dei tassisti. 

Festival di Wired, troppe le minacce dei tassisti: salta il suo incontro
Doveva parlare di innovazione, sotto il tendone che a Milano offre una fotografia di ciò che domani ci sembrerà indispensabile. Ma non ha potuto nemmeno presentarsi: i tassisti iniziano un coro di insulti e di fischi, sul palco arriva un uomo. La convention è interrotta, Benedetta Arese Lucini non riesce nemmeno a salire sul palco. 

Benedetta Arese Lucini: non me ne vado
In un'intervista alla Stampa e al Secolo XIX la general manager di Uber si racconta: ho due sorelle, siamo tutte in giro per il mondo a lavorare. A loro ho detto che voglio continuare perchè alle nostre figlie non succeda nulla del genere. Si dice non preoccupata - ho tanti amici, una famiglia e un'azienda che mi proteggono - ma tristemente colpita: se ovunque Uber è stata osteggiata e attaccata, è solo in Italia che gli attacchial servizio si sono trasformati in una campagna denigratoria e di minacce nei confronti di una persona.