Le rotte via mare non passano solo per Lampedusa

Barche a vela stipate di migranti lungo la rotta verso la Calabria

51 il numero degli arrivi che si sono verificati negli ultimi cinque mesi sulla costa della Locride

Barche a vela stipate di migranti lungo la rotta verso la Calabria
I relitti delle barche a vela abbandonate usate per la traversata (AP photo/Alessandra Tarantino)

Nuovo sbarco di migranti al porto di Roccella Ionica, nella Locride. La notte scorsa, dopo un'operazione di soccorso in mare compiuta dalla Guardia costiera di Roccella Ionica, sono giunti 88 profughi di varie nazionalità, tutti uomini, molti dei quali giovani e tanti minorenni non accompagnati. I migranti, prima di giungere a Roccella Ionica, erano a bordo di una barca a vela lunga poco meno di 20 metri localizzata a circa 10 miglia dalla costa dalle motovedette della Guardia Costiera. Con quest'ultimo sbarco è salito a 51 il numero degli arrivi (46 solo a Roccella) che finora si sono verificati negli ultimi cinque mesi nel tratto di costa della Locride. È solo l'ultimo degli sbarchi lungo una rotta verso l'Europa meno conosciuta ma sempre più utilizzata da afghani, iracheni, iraniani e curdi. Intere famiglie pagano a caro prezzo il passaggio dalla Turchia a bordo di barche a vela nuove o quasi nuove che possono più facilmente sfuggire ai controlli dalle autorità

Migranti soccorsi in fila per i controlli (AP photo/Alessandra Tarantino) (AP photo/Alessandra Tarantino)
Migranti soccorsi in fila per i controlli (AP photo/Alessandra Tarantino)

La rotta che porta i migranti dalla Turchia alla "punta" dello stivale ha visto un aumento degli sbarchi di quasi quattro volte nel 2021 e ora rappresenta il 16% degli arrivi via mare in Italia quest'anno. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati sta monitorando la situazione da vicino, anche se l'aumento degli arrivi calabresi è rispecchiato da un altrettanto forte aumento dei migranti che arrivano nei porti siciliani. Complessivamente, gli arrivi via mare in Italia quest'anno sono saliti a 59.000 rispetto ai 32.000 dell'anno scorso. La rotta calabrese ha visto 9.687 arrivi al 14 novembre, rispetto ai 2.507 dello scorso anno. "Vediamo afghani, iracheni, iraniani e Curdi", spiega Chiara Cardoletti, rappresentante dell'UNHCR in Italia, "in questo momento su tutte le rotte si sta assistendo a un aumento del numero di famiglie che arrivano con molti bambini. E questo è vero anche per la rotta verso la Calabria".

Si prestano i primi soccorsi ai migranti appena sbarcati (AP photo/Alessandra Tarantino) (AP photo/Alessandra Tarantino)
Si prestano i primi soccorsi ai migranti appena sbarcati (AP photo/Alessandra Tarantino)

"I trafficanti, che evidentemente non hanno alcun scrupolo, stipano anche 100 persone in una sola barca a vela", dice a Associated Press Vittorio Zito, sindaco di Roccella Ionica, un piccolo paese sulla costa, uno dei punto di approdo prescelti dai trafficanti. Le barche a vela sono difficili da intercettare perché anche alle pattuglie aeree sembrano normali imbarcazioni da diporto. Zito spiega che i contrabbandieri possono guadagnare anche 500.000 euro a viaggio su una barca rubata che ne costa 100.000. I relitti di tante barche a vela abbandonate di recente sono allineati lungo la costa calabrese. Altre sono ammucchiate in un cimitero di barche vicino al porto di Roccella Ionica.

Intanto la Sea Watch 4, con 475 persone a bordo, è a largo delle coste di Lampedusa

In queste ore la nave di ricerca e recupero Sea Watch 4 è al lago delle coste di Lampedusa con 475 persone a bordo in attesa di un porto sicuro. "La Guardia costiera italiana ha evacuato dall'imbarcazione un neonato e la madre, che lo avrebbe dato alla luce a bordo di una barca soccorsa nelle ore precedenti. Insieme a loro sono state portate a terra per ricevere cure mediche anche una donna incinta con suo figlio di 2 anni e un uomo ferito con sua moglie e suo figlio ''. Lo scrive su Twitter l'organizzazione tedesca.

Il 18 novembre scorso

la nave di Medici senza frontiere 'Geo Barents' con a bordo 186 migranti e 10 cadaveri ritrovati sul fondo di una barca soccorsa, giunge in mattina al porto di Messina. Le vittime sono decedute per le esalazioni da idrocarburi.  Tra i sopravvissuti vi sono152 uomini e 34 donne e 61minorenni, la più piccola è una bambina di soli 10 mesi. Le persone provengono da diversi paesi, fra cui Guinea, Nigeria, Costa d'Avorio, Somalia e Siria. Molti di loro hanno vissuto esperienze traumatiche in Libia, da dove è partita l'imbarcazione sulla quale viaggiavano prima di essere soccorsi. La polizia e la Guardia di Finanza, nell'ambito delle attività investigative connesse allo sbarco di migranti avvenuto due giorni fa a Messina con la nave Geo Barents, ha fermato un cittadino gambiano di 25 anni, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto. Il giovane è stato indicato da alcuni testimoni quale conducente dell'imbarcazione sulla quale sono state trovate anche dieci vittime. Arrestato anche un tunisino di 38 anni, accusato di reingresso sul territorio nazionale, e già in precedenza respinto alla frontiera dal Questore di Agrigento ed imbarcato su volo charter con destinazione Tunisia con divieto di rientrare in Italia per3 anni.