Crisi Ucraina

Biden: "La Russia potrebbe attaccare Kiev, siamo pronti a sanzioni sempre più aspre"

Sanzioni Ue, accordo unanime tra i 27. sanzioni anche da Giappone e Australia. Secondo la Nato, Mosca "prepara un attacco su larga scala". E l'Alleanza atlantica "farà tutto il necessario", assicura il segretario generale Stoltenberg.

"La Russia si è mossa in modo innegabile contro l'Ucraina, dichiarando indipendenti" le repubbliche separatiste, "questo è l'inizio di un'invasione dell'Ucraina". Lo ha detto in serata il presidente degli Stati Uniti d'America Joe Biden, annunciando che intende imporre contro la Russia sanzioni più dure di quelle che furono decise nel 2014 e "sempre più aspre se la situazione peggiorerà". La prima tranche colpirà "le èlite russe e le loro famiglie", il "debito sovrano" e su due grandi istituzioni finanziarie: così facendo "escludiamo il governo della Russia dalla finanza occidentale". Queste sanzioni, avverte, sono però da ritenersi "difensive, non abbiamo alcuna intenzione di combattere contro la Russia". Oltre alle sanzioni, gli Stati Uniti hanno avviato "un dispiegamento aggiuntivo" di truppe nei paesi Baltici. Sul gasdotto Nord Stream 2, si è detto intenzionato a "lavorare con la Germania" per impedire che venga avviato.

"Chi, in nome di Dio, pensa di dare a Putin il diritto di dichiarare 'nuovi Paesi' quelli presenti in territori che appartengono ai loro vicini?", si chiede Biden, che accusa Mosca di aver messo in atto una "violazione del diritto internazionale" che richiede "una risposta dura". Un attacco contro l'Ucraina, aggiunge il presidente, potrebbe "partire anche dalla Bielorussia" dove Mosca ha mantenuto la sua presenza militare, e "anche nel Mar Nero ci sono manovre, hanno dispiegato sottomarini e missili cruise, hanno scorte di sangue e materiale medico, non ce n'è bisogno se non si sta pianificando una guerra". La Russia potrebbe decidere di lanciare attacchi contro varie città ucraine, "compresa la capitale Kiev".

Le sanzioni europee contro la Russia

L'Unione Europea ha raggiunto un accordo unanime tra i 27 stati membri sulle sanzioni da intraprendere contro la Russia, all'indomani della decisione di Mosca di riconoscere l'indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e di inviare truppe nel Donbass. "È un momento particolarmente pericoloso per l'Ue", ha detto l'Alto Rappresentante Ue della Politica Estera Josep Borrell al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri europei, "la Russia ha messo in campo una chiara escalation, questi sviluppi seguono chiaramente l'agenda del Cremlino sin dal 2008 e dal 2014". Di fronte a questa situazione "gli europei, con una riposta rapida, in 24 ore, hanno raggiunto un accordo unanime per un pacchetto di sanzioni" che "faranno molto male alla Russia".

"I 351 membri della Duma russa (la Camera bassa, ndr) che hanno votato a favore di questa violazione della legge internazionale e dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina saranno nella nostra lista delle sanzioni", ha spiegato Borrell, "colpiremo 27 individui ed entità che hanno ruolo nel minare o minacciare l'integrità territoriale, la sovranità dell'Ucraina e la sua indipendenza", ha aggiunto. "Queste persone ed entità sono suddivise nelle seguenti aree: i responsabili di minacciare l'Ucraina, le entità che sostengono finanziariamente o materialmente, chi nel settore della Difesa sta giocando un ruolo nelle azioni di destabilizzazione e coloro che sono impegnati in questa guerra di disinformazione, e le banche che stanno finanziando i decisori russi in questi territori".

Ha proseguito l'Alto rappresentate: "Colpiamo inoltre i rapporti commerciali con i territori dei separatisti, esattamente come facemmo con la Crimea. Per assicurarci che i responsabili sentano realmente le conseguenze economiche delle loro azioni. Infine, colpiamo l'abilità del Governo e lo Stato russi di accedere al mercato di capitali e servizi finanziari, limitando il finanziamento delle loro politiche, limitando l'accesso al loro debito sovrano al nostro mercato finanziario. A questo pacchetto si aggiunge un'altra decisione non dell'Ue ma della Germania a cui voglio rivolgere una parola di apprezzamento per aver reso il nostro messaggio oggi ancora più forte annunciando lo stop della certificazione del gasdotto Nord Stream 2". 

"Gli sforzi diplomatici continueranno - ha aggiunto - dobbiamo prevenire ad ogni costo il conflitto. Abbiamo ora ricevuto la richiesta dell'Ucraina di aiutarli nell'affrontare attacchi cyber e noi manderemo una missione" per questo.

Anche il Canada annuncia le sanzioni

Dopo l'Ue e gli Usa, anche il Canada ha annunciato sanzioni contro la Russia: il premier Justin Trudeau ha condannato le azioni di Mosca contro Kiev definendole "un'ulteriore invasione di uno Stato sovrano, ed è completamente inaccettabile". Le misure prevedono il divieto di "acquisto di debito sovrano russo", e "ulteriori sanzioni verso le banche russe sostenute dallo Stato" e il divieto di "qualsiasi rapporto finanziario con loro", ha spiegato il capo del governo di Ottawa.

Zelensky richiama parte dei riservisti, no a mobilitazione generale

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato il richiamo di parte dei riservisti dell'esercito, escludendo una mobilitazione generale. In un discorso video alla nazione, ha anche detto che il richiamo si applica solo ai cosiddetti riservisti operativi, che si attivano nel corso di ostilità, e riguarda "uno speciale periodo di tempo". Ha aggiunto: "Oggi non c'è bisogno di una piena mobilitazione. Dobbiamo aggiungere rapidamente personale ulteriore all'esercito ucraino e ad altre formazioni militari". Ci sono circa 250mila soldati nelle forze armate ucraine e circa 140mila riservisti.

Stoltenberg: in atto una vera escalation

"La Russia è passata dalle minacce per destabilizzare all'azione militare". Lo constata il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una conferenza stampa al termine del Consiglio straordinario Nato-Ucraina di oggi. "La Nato - ha proseguito - è risoluta e unita nella sua determinazione a proteggere e difendere tutti gli alleati. Nelle scorse settimane gli alleati hanno dispiegato migliaia di soldati aggiuntivi nella parte orientale dell'Alleanza. Abbiamo oltre cento jet ad allerta alta e ci sono oltre 120 navi in mare, dall'Alto Nord al Mediterraneo. Continueremo a fare tutto ciò che è necessario per proteggere gli alleati dalle aggressioni". Stoltenberg ha detto inoltre di accogliere favorevolmente le sanzioni economiche annunciate oggi da alcuni alleati della Nato e "la decisione del governo tedesco di congelare il progetto Nord Stream 2".

Con il riconoscimento delle cosiddette "Repubbliche popolari", secondo il segretario generale, "ciò a cui assistiamo è un'ulteriore invasione di un Paese già invaso. L'invasione russa dell'Ucraina è avvenuta già nel 2014 con la Crimea". Ora "tutte le indicazioni ci dicono che la Russia continua a prepararsi per un attacco dell'Ucraina su vasta scala. Vediamo un continuo ammassamento militare, una vera escalation. Anche se hanno promesso di ritirarsi, continuano ad incrementare" la capacità bellica, "sempre più forze hanno abbandonato i campi e sono in formazione di combattimento, pronte a colpire". Stoltenberg fa inoltre riferimento a "provocazioni in corso nel Donbass e diverse operazioni sotto falsa bandiera" messe in atto "per cercare un pretesto per l'attacco". Infine, "la notte scorsa abbiamo visto altri soldati russi entrare nel Donbass".

Nonostante questa situazione, il segretario l'Alleanza atlantica lascia aperta la porta al dialogo: "Non è mai troppo tardi per non attaccare, per questa ragione continuiamo a chiedere alla Russia di fare un passo indietro, di ridurre l'escalation e impegnarsi in buona fede negli forzi diplomatici per trovare una soluzione politica".

I colloqui tra leader europei

Emmanuel Macron ha parlato oggi con diversi leader europei, tra cui il premier Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, con il premier britannico Boris Johnson. Dovrebbe anche sentire prossimamente il premier olandese, Mark Rutte.

Londra ha diffuso una nota spiegando che Hohnson ha illustrato a Macron il pacchetto di sanzioni economiche immediate annunciate dal Regno Unito, primo Paese europeo a farlo ufficialmente: sanzioni che secondo Downing Street prendono di mira banche e individui che "foraggiano l'approccio aggressivo" del presidente Vladimir Putin. I due leader si sono impegnati poi a stare in contatto, a coordinare ulteriori risposte future nei confronti di Mosca, a "rafforzare i confini e la difesa Europea contro la montante aggressione russa", non senza bollare di concerto come "una grossolana violazione del diritto internazionale" il riconoscimento di Mosca delle regioni separatiste del Donbass e il successivo annuncio dell'invio di contingenti militari russi.

Onu: il rischio di un grande conflitto è "reale"

"Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi". Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza sull'Ucraina avvenuta nella notte, assicurando "il pieno impegno del Segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell'attuale crisi". "Ci rammarichiamo anche - ha aggiunto - per l'ordine di schierare truppe russe nell'Ucraina orientale, come riferito in una 'missione di mantenimento della pace'". 

L'ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu Linda Thomas-Greenfield ha detto che: "Il Consiglio di sicurezza deve esigere che la Russia rispetti la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, uno Stato membro delle Nazioni Unite", e ha aggiunto che "L'annuncio della Russia non è altro che teatro, apparentemente progettato per creare un pretesto per un'ulteriore invasione dell'Ucraina". 

È sul tavolo inoltre la convocazione del Consiglio in un formato allargato ai rappresentanti di Ucraina, Germania e Turchia. Proprio il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il collega ucraino Volodimir Zelensky in cui ha ribadito il sostegno di Ankara.

Blinken cancella incontro a Ginevra con Lavrov

Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha cancellato l'incontro previsto a Ginevra questa settimana con il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, perché "non ha senso" dopo le decisioni di Mosca sull'Ucraina. Blinken lo ha detto ai giornalisti, affermando che le azioni russe indicano che Mosca non è seria sulla via diplomatica per risolvere la crisi. Facendo eco al presidente Joe Biden, ha affermato che la decisione del presidente russo Vladimir Putin di riconoscere l'indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste nel Donbass è stata una violazione del diritto internazionale, mentre il posizionamento delle truppe russe nella zona ha costituito l'inizio di un'invasione. Sebbene nutrisse la speranza di una soluzione pacifica attraverso la diplomazia, ha detto di non credere che un incontro con Lavrov sarebbe produttivo in questo momento.

Blinken ha poi definito l'aggressione della Russia all'Ucraina "la più grande minaccia alla sicurezza in Europa dalla Seconda guerra mondiale". Parlando in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Blinken ha detto che l'intenzione di Putin è sempre stata quella di "invadere l'Ucraina, controllare l'Ucraina, il suo popolo e distruggere la democrazia ucraina".

"Non esiste un'invasione minore, media o maggiore. Un'invasione e' un'invasione", ha sottolineato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Il capo della diplomazia di Kiev ha anche espresso soddisfazione per le sanzioni Usa contro banche e oligarchi russi: "Colpire ora l'economia russa e colpirla duramente".