Sospendere alcuni regolamenti Ue per fronteggiare le crisi

Draghi: "Le speranze di una forte ripresa si affievoliscono. Sul gas: "Muoversi con celerità"

È necessario "affrontare l'effetto dell'aumento dei costi delle materie prime" ha detto il premier alla Camera. Poi in Senato: occorre "muoversi con rapidità" per assicurarsi fonti alternative. Sull'esercito europeo: servono 150mila uomini

Draghi: "Le speranze di una forte ripresa si affievoliscono. Sul gas: "Muoversi con celerità"
LaPresse
Camera Deputati - Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi

"Sono d'accordo: le speranze di una forte ripresa si affievoliscono e di fronte a questo occorre una risposta europea", "sul 
piano economico, sul piano della Difesa, sul piano dell'energia". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, parlando in Aula alla Camera nel dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo (che si terrà domani e venerdì). 

"Occorre una risposta congiunta", ha  sottolineato Draghi in un altro passaggio come "c'e' stata nel caso del Next generation Eu  è stata un'esperienza  fondamentale per l'Unione Europea, perché per la prima volta si è visto come può essere mobilitata una potenza economica  congiunta ed è stata cruciale per poter uscire dalla pandemia, con una ripresa che nel caso dell'Italia è stata straordinaria. Tanto è vero che se quest'anno riusciremo a fare un numero positivo di crescita, sarà molto dovuto al trascinamento della straordinaria crescita che abbiamo avuto l'anno scorso".

"Oggi paura e incertezza stanno indubbiamente influenzando investimenti e consumi, non solo a livello nazionale, ma a livello  globale. Si vede chiaramente dal turismo e dalle prenotazioni cancellate, la gente cancella investimenti programmati. Basta  aprire un giornale economico o comunque un qualsiasi giornale per vedere una serie di piani rinviati - prosegue Draghi - È una situazione di incertezza che colpisce devo dire molto più l'Europa che non il resto del mondo". 

"Un ritorno della politica? Ma la politica è già tornata - sottolinea poi Draghi - È la politica che ha deciso il Next Generation Ue,  che ha adattato l'Ue a queste emergenze. Questa è la strada che è stata già disegnata ma che occorre percorrere con ancora  più convinzione". E prosegue: "Non occorre un ripensamento del Pnrr nelle sue scadenze e nei suoi obiettivi. Questo piano è cruciale per aumentare la nostra crescita permanentemente, al di là degli eventi che ci colpiscono e che continuano a colpirci regolarmente". "Ci sono però alcuni aspetti del Pnrr che vanno affrontati - aggiunge -. Per esempio : quale è l'effetto dell'aumento dei prezzi delle materi prime, dei costi in generale sul Pnrr? Una riflessione in questo senso è in corso all'interno della Commissione europea e avremo una risposta a breve".

"Serve un ripensamento sull'energia a livello europeo e a livello nazionale  Ma voglio rimarcare che questo ripensamento non può che essere in direzione di un maggiore e più rapido investimento in energie rinnovabili, non di una loro sostituzione con  energie fossili che sappiamo destinate a non essere più utilizzate in futuro" dice ancora il Presidente del Consiglio. E aggiunge: "Sull'energia occorrono tre direttrici di intervento. Diversificazione di forniture, compensazione per aiutare i paesi a  superare questa situazione e un intervento strutturale sul mercato dell'energia che non funziona bene", aggiunge.

"Ora occorrerà  anche sospendere alcuni regolamenti agricoli. Come si fa a usare la terra se ci vogliamo mettere i pannelli  solari sopra? Si fa. In che modo? C'e' un regolamento europeo che ci ha imposto di non coltivare il 10% della terra disponibile.  Be', occorre rivederlo" ha detto ancora Draghi a proposito delle "sospensioni" delle regole Ue, come quelle relative al Patto  di Stabilita', che si sono rese necessarie per fronteggiare le crisi in atto.

"C'è una serie di regolamenti europei - ha aggiunto riferendosi quindi alle derrate agricole - che limita le importazioni da certi  altri Paesi. Se il primo passo non fosse sufficiente, occorrerà semplicemente essere pragmatici e ripensare una di queste  regole, e riuscire a importare da uno di questi Paesi che possono fornirci prodotti".  Il premier Draghi, nella sua replica alla Camera, ha infine ringraziato per "il sostegno espresso al governo che mi sarà molto prezioso in vista del Consiglio europeo e anche del vertice Nato".

Poi, nel pomeriggio il passaggio anche al Senato, dove il premier ha specificato ancor di più le linee che il governo italiano porterà al Consiglio Europeo, sui temi difesa europea, debito comune, e la necessità di essere molto celeri sul tema della diversificazione dell'approvvigionamento energetico. 

Una strategia europea sulla difesa: "In questo momento in cui tutti parlano di aumento delle spese militari, e alcuni Paesi parlano di aumenti in maniera straordinariamente significativa, è importante che questi aumenti avvengano all'interno di una strategia europea, e non nazionale". Secondo il premier, il progetto di difesa comune europea deve andare di pari passo con una politica estera comune, strettamente coordinata con la Nato: "La bussola strategica è un disegno importante per il futuro della difesa europea, che prevedo verrà accettato da tutti i Paesi membri ma è un primo passo", ha detto il premier, ed "il coordinamento inizia dalla produzione militare che richiede dislocazione industriale, sull'intero territorio dell'Unione europea: bisogna attrezzarsi per portare di pari passo l'organizzazione e la politica estera comune". Draghi ha quindi chiamato un rapporto di "pari dignità" quello con gli alleati della Nato: "Il coordinamento deve essere non solo all'interno dell'Ue, ma anche con la Nato".

Per una difesa Ue servirebbero 150mila soldati 
Per la costruzione di una "difesa europea comune", all'inizio degli Anni Duemila - ha detto Draghi durante il suo intervento - "si parlava di 150mila soldati: questa è una cifra di prima approssimazione, su cui occorrerà andare avanti".

Sul gas: "Muoversi con celerità"
Sul tema energia, invece, occorre "muoversi con rapidità", secondo Draghi gli stessi fornitori che sta contattando l'Italia per diversificare le fonti energetiche (a tal scopo, le visite del ministro degli Esteri Di Maio delle scorse settimane in Qatar ed altri paesi produttori di petrolio o di gas, n.d.r) "sono contattati da diversi Paesi in condizione di bisogno: tant'è - aggiunge Draghi - che la commissione proporrà un piano per coordinare questi acquisti". Insomma, essere celeri sull'assicurarsi fornitori di energia alternativi alla Russia, ma auspicabilmente far sì che ci sia un coordinamento europeo "soprattutto per il gas liquido".

Nel suo intervento, il premier fa notare inoltre che "nel mercato del gas ci sono due realtà profondamente diverse: quello che arriva attraverso i tubi - su cui l'Unione europea avrebbe un forte potere di mercato nell'imporre le condizioni (fra cui quelle di prezzo) - ed il gas liquido: che è invece facilmente vendibile nel resto del mondo, e quindi il potere di mercato dell'Ue è ridotto".

"Debito congiunto per le sfide su energia, clima e difesa europea"
Di fronte alle sfide che deve fronteggiare l'Europa "serve una risposta congiunta: molti investimenti non sono  finanziabili con risorse nazionali, abbiamo avuto il Next generation Eu, il debito congiunto - conclude il premier al Senato - ma dovremo fare altrettanto per finanziare gli sviluppi del clima, dell'energia e della difesa".