Bufera su un liceo di Roma

Pubblicati i messaggi tra la preside e l'alunno. La professoressa: "Una montatura per mandarmi via"

Secondo quanto riportato da Repubblica il ragazzo voleva chiudere il rapporto. La dirigente: "Sono amareggiata, mi difenderò per vie legali". Il collettivo degli studenti: "Deve andare via"

Pubblicati i messaggi tra la preside e l'alunno. La professoressa: "Una montatura per mandarmi via"
Ansa
Studenti entrano in classe, foto di repertorio

Monta sempre più il caso intorno alla presunta liason tra la preside di un liceo romano e uno degli studenti della struttura, maggiorenne all’epoca dei fatti. 

"Sono sconvolta, pensavo che una sciocchezza del genere morisse così com'era nata, e invece è stata  ingigantita oltre misura: è evidente che mi hanno voluto fare del  male". Lo ha affermato in una intervista al Corriere della Sera la dirigente scolastica al centro del caso: "Io sono felicemente sposata con un uomo meraviglioso, ma sono una donna di bell'aspetto: e purtroppo temo che  qualcuno possa pensar male. Ma sono serissima, mi è costato tanto arrivare qui, e sono nell'anno di prova: qualcuno avrà pensato che in un attimo poteva farmi cacciare. Giovedì vedrò l'ispettrice regionale, spero davvero di poter chiarire tutto". 

I messaggi su Repubblica

Nel battage che si rincorre intorno a una presunta relazione tra i due, un articolo di Repubblica getta benzina sul fuoco. Il quotidiano ha riportato il testo di alcuni messaggi avvenuti tra la donna e il ragazzo riferibili a quando quest’ultimo aveva deciso di troncare la relazione. Lui le parla di una nuova conoscenza, una ragazza della sua età. Repubblica riporta che l'amicizia tra la preside e lo studente era nata a dicembre “con gli scambi via e-mail durante l'occupazione, poi approfondita via WhatsApp".

La smentita della professoressa sul Corriere della sera

“Lo conosco, ha 19 anni, sta per prendere la maturità.  Quando l'ho conosciuto era rappresentante d'istituto, perciò abbiamo parlato diverse volte durante l'occupazione.  – così la professoressa dalle pagine del Corriere  - Mi ha accompagnato con la sua macchina al commissariato di Monteverde per la denuncia dei locali occupati, e lì ci aspettava anche un rappresentante dei genitori. Ho avuto con lui un rapporto cordiale, come con tutti: la mia porta è sempre aperta. - ha detto la donna - Forse lui ha messo in giro voci per vantarsi con gli amici? Non lo so, ma qualcuno poi può aver fomentato la cosa. Non c'è stato nulla di nulla con il ragazzo, posso giurarlo davanti a chiunque. Mi sono rivolta a un legale e chiarirò tutto anche con l'ufficio scolastico regionale ma in questa scuola non mi hanno mai visto di buon occhio, fin dal primo momento. Il sistema su cui si reggeva l'istituto scolastico non mi convinceva”. 

Intanto oggi il collettivo degli studenti del liceo in questione ha fatto sapere che “già dall'inizio dell'anno scolastico i rapporti con la dirigente non sono stati dei migliori, a partire dalla pubblicazione di circolari discriminatorie nei confronti degli studenti, che inserivano nel regolamento un dress code specifico per le ragazze, fino ad arrivare a tutte le problematiche che ci hanno portato ad occupare il nostro istituto - dicono i ragazzi del liceo - Un clima di tensione che ha raggiunto il culmine quando la dirigente ha deciso di sollevare un professore dal suo incarico di vice preside, per motivi non ancora del tutto esplicitati e di dubbia legittimità. Vicepreside che è parte del corpo docenti da svariati anni e da sempre rappresenta un punto di riferimento per gli studenti".

La dirigente appare decisa a fare luce sul caso e a ristabilire la verità: “All'inizio non ho modificato l'assetto perché volevo prima rendermi conto della situazione generale. Ho sbagliato. All'inizio non volevo dare importanza a un gossip. Alla terza scritta ho denunciato alla Procura, la scuola è un bene dello Stato e non potevo lasciare che venisse deturpato – ha proseguito nella sua intervista al Corriere della Sera - non volevo parlare con nessuno perché mi dovrò difendere attraverso le vie legali e gli accertamenti  amministrativi. Devo andarci con i piedi di piombo. Però sono amareggiata. Sono una professionista, avevo preso quest'incarico con entusiasmo, convinta di poter fare bene e cambiare un po' le cose. Invece mi sono trovata di fronte a retaggi difficili da modificare"