L'assemblea era stata sospesa dal 2021

Tunisia, il presidente Saied scioglie il Parlamento: "Complotta contro la sicurezza interna"

L'annuncio dopo la riunione virtuale di 120 deputati che hanno votato "l'annullamento delle misure eccezionali"

Tunisia, il presidente Saied scioglie il Parlamento: "Complotta contro la sicurezza interna"
FETHI BELAID/AFP via Getty Images
Kais Saied

Il presidente tunisino, Kais Saïed, ha annunciato in serata, durante una riunione del Consiglio di sicurezza, lo scioglimento del Parlamento. Lo rende noto la pagina Facebook della presidenza di Cartagine pubblicando un video nel quale Saied ha definito la riunione virtuale dei deputati (sospesi) un tentativo di colpo di stato. Poche ore prima infatti 120 deputati del Parlamento - sospeso da Saied il 25 Luglio del 2021 -  si erano riuniti in videoconferenza, votando "l'annullamento delle misure eccezionali" decise dal presidente tunisino il 25 luglio stesso: da allora il Parlamento era "tecnicamente congelato", ai sensi dell'art. 80 della Costituzione tunisina, permettendo al premier di governare senza il consenso dell'assemblea.

Tunisia, proteste contro il governo Ansa
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"Il tentativo di dividere il Paese, compiuto oggi dai deputati, è un complotto contro la sicurezza interna dello Stato". Così il presidente tunisino, che ha aggiunto: "Ci assumeremo la nostra responsabilità di salvare il Paese contro questi complotti".  Il premier di Cartagine ha continuato poi appellandosi ai tunisini: "Invito il popolo tunisino a resistere, a mostrarsi solidale e a non permettere infiltrazioni. Il popolo esprimerà certamente la propria volontà in modo pacifico nel rispetto delle leggi dello Stato". "Ogni ricorso alla violenza sarà contrastato dalla legge e dalle nostre forze armate, militari e di sicurezza".  

Il presidente in carica dal 2019
Dopo mesi di stallo politico, Saied, eletto alla fine del 2019, ha assunto i pieni poteri lo scorso 25 luglio destituendo il primo ministro e sospendendo il Parlamento dominato dal partito di ispirazione islamista Ennahdha. Il 22 settembre il Capo dello Stato ha formalizzato i suoi pieni poteri attraverso "misure eccezionali" che prorogano la sospensione del Parlamento, gli consentono di legiferare con decreto e di presiedere il Consiglio dei ministri e di modificare le leggi.