L'Eliseo e i precedenti

Francia, otto presidenti e 11 sfide nella Quinta Repubblica

Da de Gaulle a Macron, come è cambiata la corsa per la guida del Paese

Francia, otto presidenti e 11 sfide nella Quinta Repubblica
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Charles de Gaulle - 1963

Dopo l'adozione della Costituzione della Quinta Repubblica, nel 1958, questa è la 12a volta che i francesi sono chiamati alla urne per eleggere il capo dello Stato.

La prima, in base a quanto previsto, non era ancora a suffragio universale e il generale Charles de Gaulle fu eletto al primo turno da un collegio di Grandi elettori con il 78,51%dei voti. Il generale ebbe facilmente la meglio sul comunista Georges Marrane (13,03%) e Albert Chatelet dell'UFD, gli oppositori di de Gaulle non comunisti (8,46%).

De Gaulle fu rieletto 7 anni dopo alle prime presidenziali a suffragio universale. Al ballottaggio arrivò con il 44,65% contro il 31,72% del socialista François Mitterrand e alla fine vinse con il 55,20% dei voti.

Nel 1969, elezioni anticipate per le dimissioni di de Gaulle, fu il gollista Georges Pompidou a vincere con il 58,21% contro il centrista Alain Poher, che raccolse il 41,79% dei voti.

Nuove elezioni anticipate nel 1974 per la morte di Pompidou: vinse di un soffio Valéry Giscard d'Estaing con il 50,81% al ballottaggio contro Mitterrand, di nuovo sconfitto.

Il socialista si prese la rivincita 7 anni dopo, battendo Giscard con il 51,78% e inaugurando i primi 14 anni di 'regno' di un solo uomo all'Eliseo. Nel 1988, infatti, Mitterrand ebbe la meglio con il 54,02% contro il neogollista Jacques Chirac. Va notato che nelle due vittorie Mitterrand si era presentato come candidato socialista, mentre nelle due sconfitte era candidato unitario delle sinistre. Rimase in carica fino alla fine del mandato. Pochi mesi dopo morì. Gli successe, nel 1995, proprio Chirac, che ottenne il 52,64% dei voti al ballottaggio contro il socialista Lionel Jospin, che diventò poi suo primo ministro.

Nel 2002 cambia la storia: Chirac vara la riforma che rende quinquennale il mandato, tutti i sondaggi danno Jospin come finalista al ballottaggio contro di lui ma, imprevedibilmente, Jean-Marie Le Pen porta per la prima volta al secondo turno il Front National. Finisce con un plebiscito (82,21%) che sancisce la vittoria del Fronte Repubblicano, l'unione che storicamente si formava dinanzi al pericolo di una vittoria dell'estrema destra. Le Pen raccoglie appena il 17,79% contro il 16,86% di quelli che avevano votato per lui al primo turno.

Cinque anni dopo, il neogollista Nicolas Sarkozy sbarca all'Eliseo con il 53,06% delle preferenze in un ballottaggio in cui ha la meglio sulla candidata socialista Ségolène Royal. Ma si arrende cinque anni dopo nel ballottaggio contro l'ex marito della Royal, François Hollande, che vince con il 51,64%.

La storia recente del 2017 vede l'astro nascente Emmanuel Macron, centrista ed ex ministro, creare il movimento 'En Marche' e precedere con il 24,01% Marine Le Pen, figlia di Jean-Marie e nuova presidente del Front National, che raccoglie il 21,30%. I due si scontrano al ballottaggio e sul giovane candidato piovono preferenze da altri partiti fino a garantirgli la vittoria con il 66,10%.