Un paese assediato da un conflitto senza fine

Dopo 6 anni decolla dalla capitale dello Yemen Sana’a il primo volo commerciale

Le Nazioni Unite definiscono la situazione yemenita come la crisi umanitaria più grave al mondo

Dopo 6 anni decolla dalla capitale dello Yemen Sana’a il primo volo commerciale
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Gli sfollati yemeniti ricevono aiuti per rifugi, tende, materassi e coperte

È atterrato alle otto, ora italiana, nella capitale giordana Amman, il primo volo commerciale decollato da Sana’a nello Yemen, controllata dai ribelli. E’ il primo dopo sei anni. A bordo 126 passeggeri, tra cui pazienti ospedalieri che hanno bisogno di cure all'estero e i loro parenti.  Una buona notizia in un paese raso al suolo da 7 anni guerra senza fine e dove le cronache riportano un aumento dei bombardamenti e delle vittime. Dal 2015 in uno dei paesi più poveri al mondo, sono morti circa 10 mila bambini. È il quadro dell’Oxfam che parla di orrore senza fine. Negli ultimi tre mesi del 2021 le vittime civili sono aumentate del 60%. Tra il 6 e il 13 gennaio sono stati uccisi 29 civili, tra cui 3 bambini, 23 sono rimasti feriti. 120 mila persone sono senza acqua potabile, perché sono stati bombardati gli impianti idrici.

Bambini accanto a un serbatoio d'acqua Oxfam
Bambini accanto a un serbatoio d'acqua

“Dal 2015, almeno 10 mila bambini sono stati uccisi o feriti a causa della guerra” ha denunciato a Ginevra il portavoce dell’Unicef, James Elder, dopo una missione. “E’ una media di quattro bambini al giorno, ma attenzione: si tratta soltanto dei casi che le Nazioni Unite hanno potuto verificare”. Un numero agghiacciante giornaliero, che deve fare i conti non solo con il Covid ma anche con il colera. “Ora – spiega Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia- 15,4 milioni di persone dipendono dagli aiuti internazionali per avere accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, con 8,7 milioni di persone che non le hanno”. 

Un gruppo di bambini al campo per sfollati interni di Huth Mohammed Al-Mekhlaf_Oxfam
Un gruppo di bambini al campo per sfollati interni di Huth

L’appello lanciato dall’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, tocca le corde dell’emozione e tenta di accendere una luce su uno dei più gravi scenari di guerra che, dura da anni e spesso non fa più notizia nel Medio Oriente e sulla drammatica crisi umanitaria, definita “la peggiore del mondo. Una voragine che rischia d’inghiottire i più fragili, gli indifesi. In pericolo, c’è l’80 per cento della popolazione yemenita, circa 24 milioni di persone stando alle più recenti stime, la cui sopravvivenza dipende oggi esclusivamente dagli aiuti internazionali.

 

 

Un giovane yemenita porta con sé una porzione di aiuti alimentari, distribuiti Getty
Un giovane yemenita porta con sé una porzione di aiuti alimentari, distribuiti
Gli sfollati yemeniti ricevono aiuti per rifugi, tende, materassi e coperte Getty
Gli sfollati yemeniti ricevono aiuti per rifugi, tende, materassi e coperte

Altra faccia di questa come di altre guerre sono i bambini soldato. Gli esperti Onu denunciano l'uso di bambini soldato nel conflitto, reclutati in scuole, campi estivi e moschee e raccomandano di imporre sanzioni contro chi lo fa". Nel rapporto sono allegate foto di bambini addestrati e indottrinati dagli Huthi; ne sono stati identificati 1.406 bambini - dai 10 ai 17 anni - fra quelli morti combattendo nel 2020 dopo essere stati reclutati dagli Huthi. Infine, il rapporto denuncia le numerose vittime civili provocate dalle bombe lanciate durante i raid aerei.

Sanaa, la capitale colpita dalla guerra, Yemen AP Photo/Hani Mohammed
Sanaa, la capitale colpita dalla guerra, Yemen