Un altro duro colpo al magnate newyorkese

Nuovo schiaffo a Trump, le sue dichiarazioni dei redditi potranno essere consegnate al Congresso

Lo stabilisce la Corte d'appello di Washington dopo una lunga battaglia legale. Ma l'ex presidente potrà fare ricorso. Meno di 24 ore fa la perquisizione dell'FBI nella sua tenuta in Florida

Nuovo schiaffo a Trump, le sue dichiarazioni dei redditi potranno essere consegnate al Congresso
Scott Olson/Getty Images

La Corte d'appello di Washington ha sentenziato che i deputati statunitensi potranno ottenere le dichiarazioni dei redditi dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump dall'Internal Revenue Service, ovvero l'Agenzia delle Entrate statunitensi. Si tratta di un duro colpo contro il magnate newyorkese, dal momento che questi da anni si batte per tenere lontano dai riflettori le sue dichiarazioni fiscali e i documenti legati alle sue società. Trump potrà comunque appellarsi alla Corte Suprema.

Le dichiarazioni dei redditi dell’ex presidente potrebbero quindi essere consegnate al Congresso americano e, per l'esattezza, alla commissione per l'impiego dei fondi della Camera: si tratta di un vero e proprio nuovo schiaffo a Trump dopo la perquisizione della sua tenuta di Mar-a-Lago, avvenuta meno di 24 ore fa, dove l’FBI ha sequestrato faldoni e scatole di documenti portati via dalla Casa Bianca all’inizio del 2021. Si tratta, in ogni caso, di due vicende completamente distinte.

La richiesta di visionare le cartelle esattoriali di Trump era stata presentata nel 2019 ma allora la sua amministrazione l'aveva respinta. La commissione “Ways and means” della Camera aveva quindi avviato una causa a livello federale. Con l'elezione di Joe Biden a presidente, il dipartimento di Giustizia aveva espresso parere favorevole ma Trump era ricorso in tribunale. La Corte d'appello ha ora stabilito che le cartelle esattoriali vanno consegnate “immediatamente”.

La decisione è stata presa all'unanimità da un collegio di tre giudici. La sentenza è stata scritta dal giudice David Sentelle, che fu nominato da Ronald Reagan. Gli altri due giudici, Karen Henderson e Robert Wilkins, sono stati nominati rispettivamente da George W. Bush e Barack Obama, ricorda il sito The Hill.