A mezzogiorno in piazza San Pietro

Il Papa all'Angelus: "Restringiamo lo spazio dell'egoismo per entrare nel progetto di vita di Dio"

Il Pontefice chiede di schierarsi tra "la strada facile del pensare solo a noi stessi o la porta stretta del Vangelo". Poi chiede di pregare per il Nicaragua e l'Ucraina, che sta vivendo una "immane crudeltà"

Il Papa all'Angelus: "Restringiamo lo spazio dell'egoismo per entrare nel progetto di vita di Dio"
rainews24
Il Papa affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico

Nel giorno in cui la pagina del Vangelo racconta l’episodio della “porta stretta”, papa Francesco invita a “restringere lo spazio dell’egoismo” per "entrare nel progetto di vita che Dio ci propone”. Il Pontefice, dalla finestra del suo studio affacciata su piazza San Pietro, parla come ogni domenica ai fedeli, chiedendo di “ridurre la presunzione dell'autosufficienza, di abbassare le alture della superbia e dell'orgoglio, di superare la pigrizia per attraversare il rischio dell'amore, anche quando comporta la croce”.

Nel corso dell’Angelus, il Papa ricorda poi che quanti sanno sacrificarsi nella fatica rinunciando a se stessi nella quotidianità “saranno riconosciuti dal Padre molto più di quelli che si credono già salvati e, in realtà, nella vita sono operatori di ingiustizia”.

Poi il Pontefice per illustrare questi ultimi concetti elenca una serie di esempi: “Pensiamo concretamente a quei gesti quotidiani di amore che portiamo avanti con fatica: ai genitori che si dedicano ai figli facendo sacrifici e rinunciando al tempo per se stessi; a coloro che si occupano degli altri e non solo dei propri interessi; a chi si spende al servizio degli anziani, dei più poveri e dei più fragili; a chi va avanti a lavorare con impegno, sopportando disagi e magari incomprensioni; a chi soffre a motivo della fede, ma continua a pregare e ad amare; a quanti, anziché seguire i propri istinti, rispondono al male con il bene, trovando la forza di perdonare e il coraggio di ricominciare”.

Papa Francesco chiama quindi a schierarsi, a scegliere, ad entrare per una porta larga e comoda o stretta e difficile: “Fratelli e sorelle, noi da che parte vogliamo stare? Preferiamo la strada facile del pensare solo a noi stessi o la porta stretta del Vangelo, che mette in crisi i nostri egoismi ma ci rende capaci di accogliere la vera vita che viene da Dio? Da che parte stiamo?”.

 

Preoccupazione per il Nicaragua e l'Ucraina

“Seguo da vicino con preoccupazione e dolore la situazione creatasi in Nicaragua che coinvolge persone e istituzioni. Vorrei esprimere la mia convinzione e il mio auspicio che per mezzo di un dialogo aperto e sincero si possano ancora trovare le basi per una convivenza rispettosa e pacifica”. Con questo pensiero, terminando l'Angelus, il Papa ha chiesto “a Dio che ispiri nel cuore di tutti tale concreta volontà”. In Nicaragua, da mesi, la Chiesa locale, sacerdoti e vescovi, sono sotto attacco da parte del regime di Daniel Ortega.

Al termine della recita dell'Angelus papa Francesco ha invitato a “proseguire a pregare per il popolo ucraino che sta vivendo una immane crudeltà”.