Elezioni 2022

Giuseppe Conte: "Opposizione durissima a chi vorrà toccare il reddito di cittadinanza"

"Con il Pd nessun dialogo prima del congresso", dice, ma poi apre uno spiraglio in vista delle elezioni regionali nel Lazio. Al centrodestra: "Non si avventuri in riforme costituzionali senza condivisione"

Giuseppe Conte: "Opposizione durissima a chi vorrà toccare il reddito di cittadinanza"
GIULIA PALMIGIANI/IMAGOECONOMICA
Giuseppe Conte oggi in conferenza stampa

 "Ci volevano fuori dai giochi ma il risultato del M5s è un grande successo che ci restituisce un grande consenso per affrontare questa legislatura senza fare sconti a nessuno e condurre le nostre battaglie in modo intransigente". A fare la sintesi, oggi pomeriggio in conferenza stampa, è il presidente Giuseppe Conte, rivendicando il 15,5% delle preferenze raccolto nelle elezioni politiche di ieri, meno della metà del risultato del 2018 ma significativamente più alto delle attese della vigilia e a cui si somma “la vittoria in circa 15 collegi uninominali”, sottolinea l'ex premier.

“Veniamo da un periodo travagliato con attacchi da parte di media e forza politiche, con scissioni importanti, ciò nonostante siamo stati premiati dai cittadini”, rimarca. Per la legislatura che si appresta a iniziare la priorità è una: "Se verrà toccato il reddito di cittadinanza, l'opposizione sarà durissima e inflessibile. Se qualcuno ha delle idee equivoche su questo è meglio che se la chiarisca subito, perché c'è anche la prospettiva di un esercizio provvisorio".

A Fratelli d'Italia Conte riconosce di avere “ottenuto una chiara vittoria", facendo poi "gli auguri a Giorgia Meloni per il ruolo di responsabilità che la aspetta". Segue però un monito: "Invito il centrodestra, che ovviamente si candida a guidare il paese, a comprendere che quando non si è maggioranza reale nel paese, è bene non avventurarsi in progetti di riforma costituzionale senza una reale condivisione con tutte le forze, perché il rischio evidente è quello di una bocciatura sonora, come quella che prese Renzi, al referendum". 

A Enrico Letta, che oggi lo ha additato come responsabile della vittoria del centrodestra, il leader del Movimento manda a dire: "Quando c'è una sconfitta, come nel caso del Partito democratico, è bene che un leader non cerchi capri espiatori a cui addossare la responsabilità". Il dialogo con il Pd, intanto, è sospeso in attesa del congresso: “Con l’agenda Draghi Letta ha venduto un progetto politico che non c’era. Come avevamo detto in campagna elettorale non ci sarà alcun dialogo. Non è una questione personale o di gruppo dirigente, ma di un’agenda: bisogna capire che Pd verrà fuori dal confronto interno che ci sarà. All’esito di quello vedremo se ci saranno le condizioni per riallacciare il dialogo”. Tuttavia mancano pochi mesi alle prossime elezioni regionali, che coinvolgeranno la Lombardia e soprattutto il Lazio, dove democratici e Cinquestelle siedono tuttora nella stessa giunta. A una domanda a riguardo, Conte risponde: "Veniamo da una esperienza siciliana in cui ci siamo resi conto che non c'erano le condizioni per stare con il Pd. Ogni situazione va valutata, caso per caso e nel Lazio valuteremo una eventuale alleanza. Voglio avvertire però la dirigenza del Pd: non sarà facile dialogare con noi, la nostra asticella si è alzata".