Consiglio informale sull'Energia a Praga

Gas, non c'è accordo sul tetto al prezzo del gas. Quattro paesi puntano a negoziazione coi fornitori

Sono Germania, Olanda, Norvegia e Austria. Presidenza Ue: verso soluzione comune. La commissaria Simpson: "Vedremo se c'è spazio al price cap gas per l'elettricità"

Gas, non c'è accordo sul tetto al prezzo del gas. Quattro paesi puntano a negoziazione coi fornitori
Ansa
La riunione informale dei ministri dell'Energia a Praga

I ministri dell'Energia dei Ventisette, che da ieri sera sono a Praga per una riunione informale convocata dalla presidenza di turno ceca del Consiglio Ue, sono d'accordo sulla diagnosi, ma non hanno ancora una linea comune sul caro energia. Al centro del tavolo soprattutto la gestione dei prezzi del gas secondo le linee indicate dal Consiglio europeo nel fine settimana scorso. 

"Applicare un tetto massimo o un corridoio al prezzo" del gas "sul mercato all'ingrosso". Lo si legge nel documento congiunto firmato dai ventisette ministri e diretto alla Commissione europea. "Le opinioni divergono su questa opzione" e sul fatto che "tale misura sia possibile ed economicamente efficiente o se possa portare a razionamento, arbitraggio o sussidi", evidenziano i 27 che chiedono di studiare l'opzione di modificare i riferimenti all'indice Ttf nei contratti pertinenti attraverso una misura legale e/o regolamentare dell'Ue" rimarcando, però, come anche in questo caso "le opinioni divergono". 

Una proposta della Commissione arriverà la prossima settimana: lo ha annunciato la commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson, parlando ai cronisti a margine del Consiglio Affari Energia straordinario.

I binari su cui agirà la Commissione - ha spiegato - sono quattro: una maggiore riduzione della domanda, la solidarietà tra Paesi Ue, un intervento sui prezzi e gli acquisti comuni di gas. "Questi quattro punti rafforzeranno a vicenda gli Stati e ci aiuteranno a limitare i prezzi e garantire la sicurezza di approvvigionamento. “Dobbiamo avere bene in mente che è urgente intervenire ma dobbiamo farlo assieme, con un esteso consenso" ha aggiunto. "Vedremo nel fine settimana come procedere con il tetto del gas per la produzione di energia elettrica e se a questo punto la proposta gode di un'ampia maggioranza a favore di questa misura" ha concluso Simson, "il 18 ottobre proporremo le proposte che hanno il massimo consenso".

Conferma il ministro dell'Energia della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, che detiene la presidenza di turno dell'Ue: "La Commissione europea presenterà le sue proposte" contro il caro energia "la prossima settimana. Saranno discusse al Consiglio Energia formale del 25 ottobre e un'ulteriore riunione straordinaria dei ministri dell'energia potrebbe essere convocata per raggiungere un accordo comune".

"Abbiamo bisogno di maggior solidarietà nell'Ue. Il secondo punto è che il prossimo inverno potrebbe essere perfino più difficile di questo", ha spiegato ai cronisti il direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia, Fatih Birol. "E' importante che la preparazione per il prossimo inverno cominci ora", ha aggiunto Birol che, interpellato sul price cap al gas ha sottolineato: "Penso sia importante ma l'Ue dovrebbe introdurlo a un livello per cui non se ne tragga vantaggio nel mercato interno, specialmente quando, l'anno prossimo, i mercati saranno più rigidi".

Proprio sul tetto al prezzo del gas, le posizioni e le difficoltà degli Stati membri sono diverse.

“Stiamo facendo progressi nelle analisi su come ridurre i prezzi e come rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri, ma nulla è ancora definito”, ha dichiarato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

"Sul price cap tutti sono d'accordo che i prezzi ora sono folli e questo potrebbe dipendere dalla struttura di mercato ma ci sono diverse soluzioni possibili. Dobbiamo essere attenti perché qualsiasi cosa facciamo dobbiamo preservare la solidarietà e la collaborazione tra gli stati. 

"Sul decoupling - il disaccoppiamento tra prezzo del gas e dell'elettricità - penso che ci sia certamente un accordo generale e che la Commissione si stia muovendo in questa direzione", ha spiegato.

Assolutamente contraria all'introduzione di un price cap al gas, l'Ungheria.

Ungheria
"I russi sono stati molto chiari: hanno detto in caso di introduzione di un price cap al gas taglieranno le forniture e ciò metterebbe a rischio l'approvvigionamento energico. Ovviamente noi non lo sosteniamo", ha dichiarato il ministro degli Esteri e del Commercio ungherese, Peter Szijjarto, al suo arrivo al Consiglio informale Energia a Praga. "Noi siamo contrari a qualsiasi proposta che metta a rischio la fornitura di gas, e di qualsiasi altra fonte energetica, al Continente. La Commissione non dovrebbe fare queste proposte e il Consiglio non le deve approvare", ha spiegato. 

Il documento di Germania e Olanda
Tra i principali critici del cap al gas ci sono Germania e Olanda che, in un documento non ufficiale, hanno avanzato alcune proposte tra cui "acquisti comuni di gas per gli stoccaggi, una diplomazia energetica più coordinata per il gas con partner affidabili, una ulteriore riduzione della domanda, un indice più rappresentativo, ma su base volontaria, al Ttf". 

"La necessità di un set di misure e non di mettere in campo una misura", è il titolo del documento nel quale i due Paesi non citano il price cap all'import di Gnl ma affermano che "può essere considerato un tetto al gas russo via gasdotto".

Austria
L'Austria si schiera con Germania e Paesi Bassi e al price cap preferisce la negoziazione congiunta a livello europeo con i fornitori affidabili, Stati Uniti, Norvegia e Qatar. Lo ha reso noto il ministro dell'Energia, Leonore Gewessler, al suo arrivo al Consiglio informale Energia in corso a Praga. "Un primo passo logico potrebbe essere parlare con quei Paesi che possono sostenerci sia in termini di offerta che di prezzi", ha spiegato Gewessler, che ha assicurato inoltre che l'Austria chiede da tempo acquisti congiunti di gas e ha esortato che si agisca rapidamente per raggiungere un accordo in tal senso, "poiché negoziare insieme può significare ridurre i costi".

Norvegia
"Il governo norvegese non raccomanda il tetto al prezzo al gas. Pensiamo che la soluzione sia da costruire in un quadro commerciale. La nostra proposta è dare seguito a ciò", ha dichiarato il ministro norvegese dell'Energia, Terje Aasland, al suo arrivo al Consiglio Energia informale dell'Ue a Praga a cui partecipa anche se Oslo non fa parte dell'Ue. "Dobbiamo discutere la situazione difficile sul piano dell'energia. Per noi è importante mantenere l'alto livello di esportazione di gas verso il mercato europeo per stabilizzarlo e gli dirò cosa stiamo facendo per prepararci a questo inverno", ha specificato il ministro. 

Spagna
"La situazione della Germania e di altri Stati membri che avevano molta dipendenza dal gas russo necessita della comprensione degli altri, ma non a costo di mettere in pericolo gli altri", ha dichiarato la ministra spagnola per la Transizione ecologica, Teresa Ribera. "Abbiamo fatto molti progressi. I termini del dibattito sono incentrati sulle questioni che contano", "secondo me, non si può entrare nell'inverno, all'inizio del 2023, senza avere delle linee guida molto chiare in questo campo. Piu' ritarderemo nel prendere decisioni, piu' difficile sarà reindirizzare questa situazione", ha spiegato Ribera secondo cui i Ventisette hanno ancora "un po' di strada da percorrere insieme prima di trovare una soluzione per tutti". Per la Spagna, ha sottolineato la vice premier, è "essenziale che i contratti di fornitura di gas a lungo termine non siano messi a rischio". 

"Riteniamo che il problema siano i contratti a prezzo 'spot' e i riferimenti all'indice Ttf. Non vogliamo intervenire o introdurre riferimenti che potrebbero falsare la sicurezza dell'approvvigionamento gia' garantito nei contratti a lungo termine", ha sottolineato. La ministra spagnola ha sostenuto il sistema proposto da Belgio, Italia, Grecia e Polonia per introdurre un price cap sulle importazioni che sia flessibile e dinamico. "Sono state aperte anche nuove opzioni che non sono necessariamente compatibili con questa premessa di non mettere a rischio i contratti a lungo termine firmati da molte aziende, nemmeno dagli Stati, in un momento in cui questa situazione di crisi non era in corso", ha affermato Ribera.

Putin: "Price cap al petrolio minaccia il benessere di miliardi di persone

Il presidente russo Vladimir Putin ha definito oggi il tetto massimo del prezzo del petrolio discusso dai leader europei "una minaccia per il benessere di miliardi di persone". "Deve essere chiaro che limitando il prezzo del petrolio dalla Russia o da altri paesi, creando un qualsiasi limite di prezzo artificiale, si aggraverà inevitabilmente il clima degli investimenti nell'intero mondo energetico, che porterà poi all'intensificazione del deficit della risorsa energetica globale e all'ulteriore crescita del suo prezzo, qualcosa che riguarderà in primis gli Stati più poveri", ha sottolineato Putin durante il suo intervento alla "Settimana dell'Energia" della Russia.