La minaccia del Cremlino

Putin: "Niente forniture a chi mette un tetto al prezzo del gas"

Il presidente russo alla Settimana dell'Energia promette: "Pronti a fornire ulteriori volumi di gas all'Europa in inverno, la palla è nel campo dell'Ue". E bolla come terrorismo il sabotaggio del Nord Stream, fatto per minare i rapporti con Bruxelles

Putin: "Niente forniture a chi mette un tetto al prezzo del gas"
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Putin all'evento della Settimana dell'Energia di Mosca

Il luogo è Mosca, il contesto la sessione plenaria della conferenza “Settimana dell'Energia”. E non poteva che essere proprio l’energia, il tema dell’approvvigionamento di gas russo, le sanzioni, il Nord Stream 2 e gli altri gasdotti che portano l’oro del Cremlino in tutto il mondo, il cuore del discorso pronunciato questa mattina da Vladimir Putin. Che minaccia: niente più forniture a chi mette un tetto al prezzo del gas ("Price Cap").

“La Russia è pronta a fornire ulteriori volumi di gas all'Europa in autunno-inverno, la palla è nel campo dell'Ue. Mosca è pronta a fornire gas attraverso la linea del Nord Stream 2”, spiega Putin. Detto in altri termini: dipende da voi se continuare ad avere un rapporto commerciale con la Russia, “superando” le divergenze dovute al “piccolo dettaglio” di una guerra sanguinosa provocata da Mosca.

Sul controverso gasdotto che, passando per la Germania, porta il gas in Europa, il capo del Cremlino fa una sorta di bilancio, tracciando le somme tra vantaggi e svantaggi, tra danneggiati e beneficiari: Nord Stream 2 a parte (mai attivato in seguito all'invasione dell'Ucraina), Vladimir Putin ha le idee molto chiare sul sospetto, voluto danneggiamento del Nord Stream 1: “I beneficiari della rottura del Nord Stream sono evidenti: gli Usa e i Paesi con rotte di approvvigionamento alternative”.

Poi va all’attacco, parlando apertamente di sabotaggio e terrorismo: “Lo scopo dell'atto terroristico contro i gasdotti Nord Stream era quello di minare la sicurezza energetica dell'intero continente. Dietro il sabotaggio c'è qualcuno che vuole tagliare completamente i legami tra la Russia e l'Ue e così indebolire l'Europa” ha aggiunto Putin, che giudica l’atto un “precedente pericolosissimo”. Anche qui, una doppia lettura: se non vi allontanate da Mosca, come vorrebbero l’America e la Nato, potremmo continuare a fare affari. L’Ucraina è una questione a parte, ci possiamo mettere d’accordo trattando su un tavolo differente.

Altri spiragli: “È possibile riparare i danni causati dalle esplosioni lungo le linee del gasdotto Nord Stream, ma avrà senso solo se continueranno a funzionare e la loro sicurezza verrà garantita”. Lo “zar” non dimentica gli altri alleati commerciali, chi finora non gli ha voltato le spalle a causa della guerra, chi non gli ha imposto sanzioni e continua a comprare il suo gas: la Federazione russa “non agirà contro i suoi interessi”, dichiara il presidente Putin, commentando i piani europei per arrivare a un price cap sulle forniture energetiche e definendoli un “gioco truccato”. Mosca “piazzerà il suo gas sui mercati mondiali, per questo ci sono il Power of Siberia, il Turkish Stream e il Blue Stream” ha detto il capo del Cremlino, preannunciando inoltre l’inizio della costruzione – a breve – del nuovo gasdotto Power of Siberia 2, diretto verso la Cina.

La Russia e i Paesi dell'Opec+ si aspettano che le decisioni prese sui tagli alla produzione “soddisferanno sia i produttori che i consumatori”, sottolineando – ma è più una speranza che una certezza – che il coordinamento dei Paesi all'interno di questo formato continuerà.