Nonostante il mese appena trascorso sia stato più freddo della media in Europa, a livello globale è stato il quarto mese di settembre più caldo mai registrato, con una temperatura di quasi 0,3 gradi sopra la norma. La situazione più critica in Groenlandia, dove alcune località hanno superato di oltre 8 gradi la media mensile, raggiungendo le temperature più alte mai rilevate per questo periodo dell'anno.
L’ennesimo allarme sul riscaldamento climatico viene lanciato dall'ultimo bollettino del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service - C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea, finanziato dell'Ue. I risultati comunicati sono basati su analisi generate da computer che hanno utilizzato miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo.
La mappa che ne risulta colpisce per il rosso acceso che colora la Groenlandia, che ha sperimentato il settembre più caldo mai registrato dal 1979, e per il blu che indica l'anomalia termica che ha colpito la parte centrale dell'Europa fino alla Russia: secondo le rilevazioni, a settembre la temperatura media europea è stata inferiore di circa 0,4 gradi rispetto alla temperatura media registrata nel periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Non solo temperature in salita, quindi, ma anche picchi negativi di freddo, a riprova che il cambiamento climatico non è sinonimo di surriscaldamento ma, in generale, di anomalie termiche.
Per quanto riguarda l'Artico, il ghiaccio marino è stato al disotto della media (di circa il 3%), anche se ci sono state due aree degne di nota nel settore siberiano, dove il ghiaccio marino è risultato superiore alla media.