A Bruxelles

Ursula von der Leyen alla Conferenza degli ambasciatori: "In Ucraina guerra per il futuro del mondo"

La presidente della Commissione Ue ai rappresentanti diplomatici dei Paesi membri: "Quello di Putin è un attacco alla Carta dell'Onu". Poi chiede all'Iran di fermare le violenze e annuncia che la Bosnia-Erzegovina diventa Paese candidato all'ingresso

Ursula von der Leyen alla Conferenza degli ambasciatori: "In Ucraina guerra per il futuro del mondo"
ANSA

L’occasione solenne della Conferenza degli ambasciatori dell’Unione europea offre alla presidente della Commissione di Bruxelles Ursula von der Leyen la possibilità di puntualizzare il carattere vitale della sicurezza della nazione ucraina e la conseguente portata “mondiale” di un conflitto che si allarga dal Vecchio continente al pianeta. “La guerra in Ucraina non è solo una guerra europea, è una guerra per il futuro del mondo intero. Quindi l'orizzonte dell'Europa non può che essere il mondo intero” scandisce la presidente della Commissione, ricordando che la battaglia tra ucraini e russi “sarà decisa in primo luogo dai coraggiosi combattenti a Kherson, a Kharkiv e lungo tutta la linea del fronte. Ma anche dalla nostra risposta globale all'aggressione della Russia. Abbiamo bisogno che tutti i continenti si sollevino a difesa dell'ordine basato sulle regole”.

 

Annessioni illegali, l’attacco di Putin è contro la Carta delle Nazioni Unite

Poi Ursula von der Leyen torna sulla contestata annessione, definita “illegale”, di quattro regioni ucraine da parte della Russia, che “porta la sfida contro il sistema internazionale a un nuovo livello”. Come dire, certi concetti è bene ribadirli, per non lasciare il fianco a polemiche pretestuose e strumentalizzazioni di ogni tipo. “Putin ha preso la terra sovrana ucraina con un atto di aggressione non provocata. Ha costretto la gente a votare sotto la minaccia delle armi. E ha perfino minacciato di usare armi nucleari se gli ucraini reclameranno la terra che gli appartiene. Tutto ciò è preoccupante non solo per i vicini della Russia”.

Parlando ai diplomatici che rappresentano gli Stati membri nel consesso europeo, la presidente della Commissione di Bruxelles chiama in causa i riferimenti normativi del Diritto internazionale: quello della Russia “è un attacco contro l'intera Carta delle Nazioni Unite. L'ordine globale basato sulle regole appartiene al mondo. È il miglior antidoto contro l'instabilità perpetua in tutti i continenti. E tutte le nazioni del mondo lo vedono. Persino alcuni degli alleati più stretti della Russia stanno mettendo in discussione la guerra scelta da Putin e si rifiutano di riconoscere i suoi referendum farsa. Il vertice di Samarcanda, dove Cina e India hanno espresso chiaramente le loro preoccupazioni sulla guerra, è stato un fiasco per la Russia” ha stilettato von der Leyen.

 

Gas, abbassare i picchi dei prezzi anche attraverso le rinnovabili

Ma il tema dei temi, che da settimane tiene banco nei vertici internazionali e nei singoli Paesi dell’Unione, è la crisi energetica, gli approvvigionamenti di gas, i prezzi alle stelle: “Dobbiamo lavorare più strettamente con i nostri fornitori per ridurre i prezzi. Abbiamo iniziato un dialogo con la Norvegia per trovare un accordo di reciproco interesse. I nostri partner hanno interesse a contratti a lungo termine e ad investimenti nelle rinnovabili e noi abbiamo bisogno di abbassare i picchi di prezzi anche attraverso le rinnovabili. Il terreno è comune”.

 

Iran: le violenze si fermino, le donne devono poter scegliere

Allargando lo sguardo alle questioni aperte sui tavoli del mondo, la presidente della Commissione Ue spende parole di solidarietà e vicinanza per le donne iraniane, impegnate nella loro lotta anti-velo simboleggiata dal taglio delle ciocche di capelli: “È un grido per l'uguaglianza e i diritti delle donne e il nostro messaggio deve essere chiarissimo: dobbiamo chiedere che la violenza si fermi. Le donne devono poter scegliere e dobbiamo ritenere responsabili coloro che sono autori della repressione delle donne. Ora è il momento di sanzionarli. La scioccante violenza inflitta al popolo iraniano non può rimanere senza risposta”.

 

Cina: crisi del debito di molti Paesi verso Pechino

Capitolo Cina: è “in pieno svolgimento” la crisi del debito Belt and Road. “Decine di Paesi – spiega infatti von der Leyen – sono indebitati in modo  massiccio con la Cina. Otto di questi, dall'Angola al Laos, spenderanno nel 2022 oltre il 2% del loro reddito nazionale lordo per ripagare il loro debito nei confronti di Pechino”. La Belt and Road Initiative, o nuova Via della Seta, è un progetto lanciato dalla Cina di Xi Jinping nel settembre 2013 per migliorare le infrastrutture e le connessioni tra il dragone cinese, da una parte, e l'Europa e l'Africa dall'altra, sia via terra che via mare.

 

Bosnia-Erzegovina, Paese candidato all’ingresso nell’Ue

La Conferenza degli ambasciatori dei Paesi membri presso l’Unione europea dà modo a Ursula von der Leyen di fare un importante annuncio: “La Commissione europea ha deciso oggi di dare alla Bosnia-Erzegovina lo status di Paese candidato all'ingresso nell'Unione”. Si compie quindi un altro importante passo verso l’integrazione del Vecchio continente. “I Balcani occidentali appartengono alla famiglia europea” aggiunge la presidente della Commissione di Bruxelles, aggiungendo che l'Europa sta passando un momento decisivo, “un po' come negli anni Settanta, quando Spagna e Portogallo” abbracciarono la democrazia, o come alla fine degli anni Ottanta, quando cadde il Muro di Berlino, “ne ho un ricordo molto vivido” precisa la tedesca von der Leyen. È “responsabilità” dell'Europa sostenere i Paesi dei Balcani occidentali, conclude.