Paese in fibrillazione

Brasile, blocchi stradali in tutto il paese contro Lula. La Corte suprema: intervenga polizia

Si teme un assalto ai palazzi della politica a Brasilia. Pesa il silenzio di Bolsonaro: atteso oggi il suo discorso, ma è incerto se accetterà la sconfitta

Un giorno dopo la vittoria di Luiz Inacio Lula da Silva il presidente uscente Jair Bolsonaro non ha ancora ammesso la propria sconfitta, lasciando presagire un esito 'americano' alle presidenziali. Secondo un suo ministro Bolsonaro dovrebbe parlare oggi, ma resta il dubbio se il nazionalista di estrema destra accetterà il risultato elettorale.

Certo è che il paese è nel caos. Strade e autostrade paralizzate dai bolsonaristi, con 230 blocchi stradali e autostradali in una ventina dei 27 Stati del Paese. Tra loro estremisti di destra; poi i camionisti, che sono uno dei principali bacini elettorali del presidente, in passato hanno già creato seri problemi all'economia brasiliana quando hanno bloccato le autostrade e le lobby agricole, che hanno finanziato e sostenuto Bolsonaro in questi anni. Tutti si attendono che il presidente sostenga la loro protesta.

Manifestanti bolsonaristi hanno bloccato inoltre entrambe le direzioni dell'autostrada Hélio Smidt, che dà l'accesso all'aeroporto Guarhulos di San Paolo, il principale hub internazionale del Brasile, dove nella notte sono già stati cancellati alcuni voli. In una nota, il concessionario dell'aeroporto, segnala le difficoltà di accesso e invita i passeggeri a verificare lo stato dei propri voli con le compagnie aeree.

Intanto, la Corte suprema federale (Stf)) ha approvato una risoluzione proposta dal giudice Alexandre de Moraes affinché la polizia federale autostradale (Prf) e la polizia militare statale sgomberino tutti i tratti stradali bloccati.

 

Brasile, blocco delle strade ApNews
Brasile, blocco delle strade

Il loro appello a raggiungere l'area dei palazzi della politica, a Brasilia, dove le forze dell'ordine hanno predisposto un ampio servizio d'ordine, assomiglia al tentativo di emulare l'assalto al Campidoglio di Washington del 6 gennaio 2020 da parte dei sostenitori di Trump. Su Telegram scrivono di "resistenza armata" e spingono per radunarsi davanti al quartier generale dell'esercito a Brasilia. Un gruppo di sostenitori del presidente si trova già con le bandiere nel settore militare vicino alla sede del comando dell'esercito.

Brasile, strade bloccate ApNews
Brasile, strade bloccate

Tutt'altro atteggiamento è quello tenuto nelle stesse ore dall'amministrazione bolsonarista. Nonostante il silenzio del presidente, il ministro della Presidenza del Brasile, Ciro Nogueira, si sarebbe messo in contatto con rappresentanti della campagna di Lula per offrire la disponibilità ad avviare il processo di transizione tra i due governi in vista del passaggio di consegne a gennaio. A riferirlo è stato il portavoce della campagna del Partito dei lavoratotri (Pt) di Lula, Edinho Silva. Anche il vice di Bolsonaro, il generale Hamilton Mourao, avrebbe avviato le procedure per un ordinato cambio della guardia con il vicepresidente eletto, Geraldo Alckmin. La legge prevede che presidente uscente e vincitore delle elezioni nominimo squadre di lavoro entro 48 ore per coordinare la transizione e garantire il trasferimento di dati e informazioni.