Legge di bilancio

La manovra approda in Senato per l'approvazione definitiva: lavori al via

Giorgia Meloni assicura l'approvazione della finanziaria entro giovedì, in modo da evitare l'esercizio provvisorio, non dovrebbero esserci sorprese, la manovra arriva in aula blindata

Una manovra da 35 miliardi per il 2023, di cui 21 a debito: un incremento di 206 miliardi nel debito pubblico arrivato oggi a 2.750 miliardi totali accumulati nel tempo. 

21 è un numero che ritorna, perché sono proprio 21 i miliardi destinati al contrasto al caro-energia.

Dopo la maratona della Camera, che ha portato all'approvazione della NADEF alla vigilia di Natale, ora l'atterraggio al Senato per il via libera definitivo entro la fine dell'anno. Si allontana così lo spettro dell'esercizio provvisorio dal 1 gennaio.

Un problema più di immagine che di sostanza considerato che, durante la proroga, la spesa sarebbe congelata sugli stessi parametri dell'anno scorso. 

Visti i tempi strettissimi, l'esame del testo, approvato a Montecitorio con 197 voti a favore, 129 contrari e due astenuti, dopo una seduta fiume in cui non sono mancati momenti di tensione con le opposizioni, si prospetta 'blindato'. 

Il Senato approverà la manovra con la fiducia senza quindi dare la possibilità ai parlamentari di mettere ulteriormente mano alle misure. La prima convocazione è prevista oggi alle ore 14 per l'avvio della sessione di bilancio, con l'invio del testo alle commissioni. Sarà la conferenza dei capigruppo a dettare il timing dell'approvazione della Finanziaria.

L'assemblea di palazzo Madama, secondo il calendario, si riunirà poi domani dalle 9.30 e il 29 allo stesso orario. Quest'ultima convocazione si terrà solo “se necessaria”. Significa che la Manovra potrebbe già essere stata approvata con i grandi capitoli di spesa che comprendono famiglia, pensioni, reddito di cittadinanza, energia.
 

Tutte le misure che devono essere approvate

Intanto alla Camera

In parallelo alla Camera si è aperta oggi la discussione generale del decreto sul divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non
collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto sugli obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e di prevenzione e sulle norme anti-rave. Il testo, già approvato dal Senato, deve essere convertito in legge entro il 30 dicembre, pena la decadenza.