La prima visita di Stato della premier

Meloni ad Algeri nel segno di Enrico Mattei: "Costruire ponti tra le sponde del Mediterraneo"

Con il presidente algerino Tebboune la premier rinnova il Trattato di amicizia e cooperazione firmato vent'anni fa e sigla importanti accordi in ambito energetico e strategico. "Il nostro modello non è predatorio, serve un Piano Mattei per l'Africa"

Meloni ad Algeri nel segno di Enrico Mattei: "Costruire ponti tra le sponde del Mediterraneo"
LaPresse
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita in Algeria, incontrando il presidente della Repubblica Tebboune

Si conclude con la consueta conferenza stampa congiunta e la stretta di mano di rito la visita di Stato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Algeria, cominciata ieri e segnata da una serie di appuntamenti importanti, per la firma di cruciali dossier di cooperazione energetica, strategica e non solo. Con il presidente algerino Tebboune, la premier rinnova il Trattato di amicizia e cooperazione tra i due Stati, sfoggiando tutta la sua soddisfazione per un partenariato di vitale importanza per l’Italia, finalizzato a costruire “ponti” tra le due sponde del Mediterraneo.

Ricordando la figura di un grande italiano, Enrico Mattei, dopo aver visitato in mattinata il giardino a lui dedicato, “che ha fatto tanto per questo Paese e la sua indipendenza”, ricorda Meloni, la presidente del Consiglio afferma poi che “il nostro modello di cooperazione non è predatorio ma entrambi i partner devono essere soddisfatti e crescere. E, proprio in riferimento alla figura del fondatore dell’Eni, la premier dice che “serve un Piano Mattei per l'Africa, su base paritaria con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, per trasformare le crisi in occasioni”. E aggiunge: “Quando parliamo di Piano Mattei, parliamo di un modello di sviluppo, anche per l'Africa. Il nostro modello di cooperazione è un simbolo, c'è grande voglia di Italia e noi non vogliamo farci desiderare”.

Per l’Algeria, infatti, l’Italia è il primo cliente, mentre Algeri è il nostro primo partner in Africa: per un rapporto di collaborazione e cooperazione così stretto, la strada tracciata oggi non può che andare verso un ulteriore rafforzamento dell’alleanza. “Tra i nuovi settori di cooperazione con l'Algeria ci sono le infrastrutture, comprese quelle digitali, il biomedicale, le telecomunicazioni. E ciò al netto della collaborazione tra le piccole e medie imprese. Noi ci stiamo concentrando moltissimo sul fronte mediterraneo. E in questa logica l'Algeria, nel Nord Africa, è il partner più stabile e fondamentale”.

Definendo, inoltre, lo Stato nordafricano come alleato “affidabile e strategico”, la presidente del Consiglio ribadisce la volontà di “sperimentare nuovi campi di collaborazione, rafforzarla nel campo energetico, politico e culturale. Puntiamo a un partenariato per aumentare prospettive di crescita, nell’ottica di costruire ponti tra sponde del Mediterraneo e stabilizzare la regione, che per l'Italia e l'Europa è strategica”.

L’incontro con Tebboune è anche l’occasione per affrontare le questioni che riguardano gli scenari geopolitici più preoccupanti, che toccano gli interessi dei due Paesi: la situazione in Libia, nel Sahel, in Medio Oriente. “La nostra lunga chiacchierata è stata occasione per parlare di stabilizzazione della Libia e della situazione nel Mali, dove c'è una instabilità che ci preoccupa. Sulla Palestina, solo la soluzione di due Stati può assicurare la pace nella regione” ha chiarito Giorgia Meloni in conferenza stampa.