Discorso al corpo diplomatico

Papa Francesco: "In Iran si chiede rispetto e dignità, basta pena di morte"

Il Santo Padre parla della condizione delle donne in diversi paesi e soprattutto in Afghanistan: è inaccettabile la loro esclusione dalle scuole. Poi ribadisce il suo messaggio di pace anche per la "martoriata" Ucraina

Papa Francesco: "In Iran si chiede rispetto e dignità, basta pena di morte"
Ansa
Papa Francesco durante l'udienza generale settimanale nell'Aula Paolo VI in Vaticano

"Il diritto alla vita è minacciato laddove si continua a praticare la pena di morte, come sta accadendo in questi giorni in Iran, in seguito alle recenti manifestazioni, che chiedono maggiore rispetto per la dignità delle donne. La pena di morte non può essere utilizzata per una presunta giustizia di Stato, poiché essa non costituisce un deterrente, né offre giustizia alle vittime, ma alimenta solamente la sete di vendetta. Faccio, perciò, appello perché la pena di morte, che è sempre inammissibile poiché attenta all'inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i paesi del mondo". Così papa Francesco nel discorso di inizio anno al corpo diplomatico, mentre nella Repubblica islamica dell'Iran fioccano ancora condanne a morte, ben quattro solo oggi. Domani a Palazzo Apostolico il Papa vedrà la presidente del Consiglio Meloni.

In molti paesi le donne sono ancora cittadini di seconda classe 

Il Papa torna a richiamare i diritti delle donne. "Nonostante gli impegni assunti da tutti gli Stati di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali di ogni persona, ancor oggi, in molti paesi, le donne sono considerate come cittadini di seconda classe. Sono oggetto di violenze e di abusi e viene loro negata la possibilità di studiare, di lavorare, di esprimere i propri talenti, l'accesso alle cure sanitarie e persino al cibo. Invece, ove i diritti umani sono riconosciuti pienamente per tutti, le donne possono offrire il proprio contributo insostituibile alla vita sociale ed essere prime alleate della pace".  

E prosegue Bergoglio in riferimento a quanto succede in Afghanistan dopo il ritorno dei talebani: "E' inaccettabile che parte della popolazione possa essere esclusa dall'educazione, come sta accadendo alle donne afgane",  mettendo in evidenza il valore dell'educazione che "esige sempre il rispetto integrale della persona e della sua fisionomia naturale, evitando di imporre una nuova e confusa visione dell'essere umano. Ciò implica integrare i percorsi di crescita umana, spirituale, intellettuale e professionale, permettendo alla persona di affrancarsi da molteplici forme di schiavitù e di affermarsi nella società in modo libero e responsabile.

Ucraina, “conflitto insensato: attacchi a civili sono delitto contro Dio e contro l'umanità”

Il Papa torna a parlare di "terza guerra mondiale" e a chiedere che cessi "immediatamente questo conflitto insensato" in Ucraina. Ricordando che "gli attacchi alle infrastrutture civili" in questa guerra "portano le persone a perdere la vita non solo a causa degli ordigni e delle violenze, ma anche di fame e di freddo", Bergoglio, parlando agli ambasciatori, richiama la Gaudium et spes, secondo la quale "ogni atto di guerra, che mira indiscriminatamente alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità e va condannato con fermezza e senza esitazione". 

Secondo il pontefice "desta preoccupazione l'affievolirsi, in molte parti del mondo, della democrazia e della possibilità di libertà che essa consente, pur con tutti i limiti di un sistema umano". "Ne fanno tante volte le spese le donne o le minoranze etniche, nonché gli equilibri di intere società in cui il disagio sfocia in tensioni sociali e persino in scontri armati. In molte aree, un segno di affievolimento della democrazia è dato dalle crescenti polarizzazioni politiche e sociali, che non aiutano a risolvere i problemi urgenti dei cittadini", ha aggiunto.