Primo anniversario della guerra

La sfida dei discorsi incrociati: Putin da Mosca, Biden da Varsavia. Con la Cina terzo incomodo

Il presidente russo alle 10 parla alla nazione, Biden risponde alle 17.30 dalla capitale polacca dopo la missione ieri a Kiev: due visioni del mondo a confronto. Nello stesso giorno, la Cina manda a Mosca il suo capo diplomatico con un piano di pace

La sfida dei discorsi incrociati: Putin da Mosca, Biden da Varsavia. Con la Cina terzo incomodo
Ansa
Incontro tra Putin e Biden a Ginevra nel giugno 2021

L'anniversario della guerra in Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, si trasforma oggi in un duello a distanza: tra il presidente russo Putin - che a Mosca in mattinata pronuncia un atteso discorso alla nazione - e quello americano Biden che dopo la missione di ieri a Kiev oggi parlerà nel pomeriggio da Varsavia. Ma non è irrilevante che proprio a Mosca arrivi oggi anche il capo della diplomazia cinese Wang, che secondo indiscrezioni avrebbe con sé la bozza di un piano di pace. 

Due, forse tre visioni del mondo a confronto, sia pure indiretto. Due, anzi tre grandi potenze mondiali che si fronteggiano per l'egemonia globale.

La prima mossa, a sorpresa, è stata ieri quella di Biden, apparso a Kiev per sostenere l'Ucraina di Zelensky con la propria presenza fisica: “Il popolo ucraino non sarà lasciato solo”. Una visita che secondo media e analisti di tutto il mondo vuole affermare una posizione granitica: “Putin ha fallito, potrebbe essere a  un passo dalla fine” - mentre l'Occidente “è qui per restare, non ce ne andremo”. 

Biden ha voluto rimarcare a Mosca che l'Occidente “non è diviso”. Concetto che sarà probabilmente ripreso anche nel discorso di oggi a Varsavia, dove il presidente americano è atterrato nella tarda serata di ieri. 

Il tempismo e la risonanza della visita e dell'incontro con Zelensky hanno un peso simbolico e rappresentano una evidente sfida strategica. Dal punto di vista comunicativo, "bruciano" l'effetto dell'annunciato discorso sullo stato della Nazione che Putin pronuncerà dalle 10 di oggi di fronte al Parlamento in seduta comune e ai vertici militari, politici ed economici della Russia per rimarcare l'anniversario della guerra e giustificare l'invasione. Non solo: Biden si riserva anche il tempo della replica, visto che il suo intervento da Varsavia è previsto nel pomeriggio, diverse ore dopo quello di Putin. 

Il Cremlino non ha ancora rilasciato commenti sul viaggio di Biden a Kiev. Ma sono in molti a pensare che la missione del  leader americano possa avere come primo riflesso la necessità per Vladimir Putin di "alzare la posta in gioco". Secondo il New York Times, il presidente russo potrebbe in queste ore lavorare a modifiche al suo messaggio, per "renderlo ancora più duro". Dello stesso avviso anche Tatiana Stanovaya, fondatrice della società di  analisi politica R. Politik, che dalle pagine del Guardian dice: "Mi aspetto che Putin possa essere estremamente aggressivo con l'Occidente". La Stanovaya spiega anche che "per i russi quello che è avvenuto è solo un'ulteriore conferma che l'Occidente scommette sulla sconfitta strategica di Putin". 

La terza incognita di questa sfida, che rischia così di assumere le geometrie di uno “stallo alla messicana” geopolitico, è la posizione della Cina: quella su cui ci sono meno certezze. 

Con evidente tempismo, Pechino fa arrivare proprio oggi a Mosca il suo diplomatico di rango più alto, Wang Yi, reduce da una maratona di tappe in Europa, Italia inclusa. Zelensky in un'intervista a Die Welt dice che ''Se la Cina si allea con la Russia avremo una terza guerra mondiale''. Altre fonti sostengono invece che nella sua cartella Wang porti con sé una bozza di piano di pace da presentare a Putin. Ipotesi avvalorata dalle parole del ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, che si dice "molto preoccupato" per il conflitto in Ucraina: "si sta intensificando e sta andando fuori controllo", aggiunge, è il momento di "promuovere il dialogo".

Nelle prossime ore ne sapremo di più.