Continua lo sciopero della fame

Cospito resta al 41bis, l'avvocato: "Adiremo giurisdizioni internazionali"

L'anarchico deve restare nel reparto protetto del San Paolo di Milano, lo dicono i tribunali di Sorveglianza. Nelle motivazioni i giudici scrivono che "la sua condotta che ha dato corso alle patologie oggi presenti è assolutamente certa"

Cospito resta al 41bis, l'avvocato: "Adiremo giurisdizioni internazionali"
Ansa
Alfredo Cospito, 5 dicembre 2022

Anche per il Tribunale di Sorveglianza di Sassari Alfredo Cospito deve restare al 41 bis nel reparto protetto del San Paolo di Milano. I giudici hanno respinto la richiesta di differimento pena in arresti domiciliari presentata per gravi motivi di salute dagli avvocati difensori, Maria Teresa Pintus e Flavio Rossi Albertini. I legali avevano indicato come residenza per gli eventuali arresti domiciliari la casa della sorella di Cospito, a Viterbo. La decisione dei giudici è stata notificata questa mattina al pool della difesa.

"L'esito era scontato, non confidavamo in alcun modo in questa iniziativa, rappresentava un passaggio obbligato per adire, anche sotto questo profilo, le giurisdizioni internazionali. Il caso Cospito è paradigmatico sotto molti profili dello stato di civiltà giuridica del nostro Paese, chissà cosa ne direbbe Voltaire se fosse ancora vivo", ha detto l'avvocato Rossi Albertini. 

L'anarchico continuerà lo sciopero della fame

Le motivazioni del tribunale di Milano: “Stato di salute come conseguenza di un comportamento volontario”

"L'attuale condizioni clinica del detenuto Alfredo Cospito è diretta conseguenza dello sciopero della fame che egli sta portando avanti fin dall'ottobre 2022". Lo scrive il Tribunale di Sorveglianza di Milano nell'ordinanza di rigetto della richiesta della difesa di differimento della pena con la formula della detenzione domiciliare.

"Una forma di protesta non violenta - si legge ancora nel provvedimento firmato dal presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Giovanna Di Rosa - consistente nel comportamento volontario di rifiuto dell'alimentazione (con assunzione però di acqua, sale, zucchero e integratori, di recente questi ultimi rifiutati), per protestare contro il regime speciale dell'art. 41 bis".

Secondo il Tribunale, "l'attuale condizione di salute" di Cospito è "certamente gravemente compromessa" ma è anche "conseguenza dell'esercizio del suo diritto all'autodeterminazione attraverso il rifiuto, con scelta programmata, volontaria e autonoma, della nutrizione, affiancato alla dichiarazione delle sue motivazioni (contrarietà al regime speciale del 41 bis o.p.) e alla definizione degli obbiettivi auspicati (cessazione nei suoi confronti di quel regime speciale)".