Deep learning

Il Garante per la privacy blocca ChatGpt: "Dati raccolti illecitamente"

OpenAI, la società no-profit californiana che ha sviluppato e gestisce l'applicazione, rischia una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo. Contestata anche l'assenza di filtri per i minori

Il Garante per la privacy blocca ChatGpt: "Dati raccolti illecitamente"
Artem Medvediev / Alamy / IPA
ChatGPT

“Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI”, la società no-profit californiana che ha sviluppato e gestisce l'applicazione ChatGpt. L’Autorità ne dà notizia sul proprio sito, parlando esplicitamente di “raccolta illecita di dati personali” e specificando di avere contestualmente aperto un’istruttoria.

“ChatGpt”, si spiega, “il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento. Nel provvedimento, il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l'assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di ‘addestrare’ gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto. Da ultimo, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza”.

“OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo”, si legge in conclusione.