La strage nel Mar Ionio

Il sindaco di Cutro Antonio Ceraso: "Se non si bonifica il mare, chi verrà più sulla nostra costa?"

Per il primo cittadino "è stata un'ecatombe", ma ora "è assurdo disquisire sulle frasi di Piantedosi. Si è comportato ottimamente. Basta speculazione politica"

Il sindaco di Cutro Antonio Ceraso: "Se non si bonifica il mare, chi verrà più sulla nostra costa?"
Tgr Calabria
Antonio Ceraso, sindaco di Cutro

Su quella spiaggia, domenica 26 febbraio, "è stato peggio di una scena di guerra. Vedere quei corpi inermi, tutti nudi perché il mare li ha spogliati di tutto, è stato terribile. Ho visto corpi di donne e bambini sulla spiaggia, scene che rimarranno impresse per sempre. Ho visto corpi senza vita recuperati dal mare. Non riesco a parlarne senza piangere ancora. È stata un'ecatombe, non dimenticherò mai quei corpi". A una settimana esatta dal naufragio di Cutro, il sindaco Antonio Ceraso, intervistato dall'agenzia Dire, torna a raccontare del naufragio in cui hanno perso la vita almeno 70 migranti provenienti dalla Turchia, mentre un numero imprecisato di vittime sono ancora disperse. Oggi alle 15 il primo cittadino parteciperà a una fiaccolata commemorativa, cui seguirà una via crucis di preghiera per le vittime.

Prosegue il lavoro per dare una degna sepoltura alle vittime e cercare di rimpatriare le salme. "Ancora non è finita - racconta Ceraso - ci sono ancora cadaveri senza nome, siglati con la sigla Kr e dei numeri. A loro dobbiamo pensare adesso. Con la Provincia di Crotone e quella di Catanzaro, oltre ai privati, siamo arrivati a più di 150 loculi".

Il primo cittadino esprime però anche preoccupazione per il prossimo futuro: "Io avevo messo nel mio programma come volano di sviluppo l'agricoltura e il mare, ma adesso chi avrà il coraggio, se non si 'bonifica' quel mare, di venire su quei 7 km di costa? Non si tratta di una sola persona, lì c'è stata una strage. Se quei poveri dispersi non vengono a galla, chi avrà il coraggio di andarsi a tuffare in quelle acque? Non sappiamo quando e dove emergeranno i corpi. Ci auguriamo di ritrovare chi ancora è disperso. Purtroppo il mare è sempre agitato e alcuni corpi zavorrati dai giubbotti con la sabbia possono essere ancora lì".

Ceraso si dice poi infastidito dal fatto "che i riflettori si siano puntati su quello che ha detto Piantedosi. Ma per favore, io ero lì con lui, non è un politico, è un uomo delle istituzioni, non centellina le parole. Anche io sono un uomo prestato alla politica, mi trovo a fare il sindaco dopo due anni di commissariamento del Comune per mafia. Sono sindaco da tre mesi, appena arrivato ho affrontato un'alluvione che ha distrutto alcune località proprio a Steccato. So cosa vuole dire affrontare i disastri e quello che non serve sono le polemiche. Disquisire sulla frase del ministro mi sembra assurdo. Il pomeriggio di quella domenica Piantedosi era già a Crotone, non vedo cosa abbia potuto scatenare questa polemica. Si è comportato ottimamente. In questo momento puntare i riflettori su quello che ha detto il ministro non lo capisco. Io ho capito il senso delle sue parole, io stesso non uso un linguaggio politico. Le sue parole sono state quasi un rammarico, un rimprovero al destino per quella situazione”. 

“Quella mattina - prosegue il sindaco -  ho visto corpi nudi di donne e bambini sulla spiaggia, ho visto bambini recuperati dalle onde. Dobbiamo parlare di questo, non di cosa ha detto il ministro o di come lo avrebbe detto. C'è stato il presidente della Repubblica commosso, sentiva il disagio e il dolore. E invece in tutti i dibattiti si continua a parlare delle dimissioni. Cosa fa il ministro si dimette o no? E dopo che si dimette? Poi ce la prendiamo con la Capitaneria di porto e con la Guardia di finanza? Basta con la speculazione politica. Il problema non è trovare il capro espiatorio. Occorre fare sinergia e avere un progetto comune. Hanno amministrato tutti e gli sbarchi avvengono da sempre, parliamo invece di come mai dalla Turchia i migranti arrivano a Crotone passando indisturbati dalla Grecia. Poniamoci questo problema. Noi invece puntiamo i fari sulle parole sbagliate”.

Un Nobel per la Pace alla città di Cutro? "Se qualcuno lo proponesse - sottolinea Ceraso - ripulirebbe l'immagine di una terra troppo spesso associata alla mafia, un giusto merito per la generosità della nostra gente. Allontanerebbe anche la malavita e sarebbe una medaglia per ogni cutrese. C'è stato questo scatto di solidarietà: questo siamo noi, questo vogliamo essere e questo cercheremo di essere". Se la presidente del Consiglio  Giorgia Meloni decidesse di appoggiare la proposta "ci farebbe piacere e onore, sarebbe una gioia per tutti i nostri cittadini". 

Il sindaco prende inoltre le distanze dalla lettera pubblica con cui il collega di Crotone, Vincenzo Voce, ha lamentato l'assenza del governo:  “Le polemiche allontanano le istituzioni invece di avvicinarle. La lettera di Voce io non l'avrei scritta”. La frase rivolta a Meloni 'non sei venuta come ministro, vieni come madre'-  ha un sentore di rimprovero. È come se avesse evidenziato una insensibilità. In questo momento non bisogna fare polemiche, ognuno di noi ha un'ideologia ma questo è il momento di riflettere. Le chiacchiere devono stare a zero".