La crisi delle banche

L'operazione Ubs-Credit Suisse non tranquillizza le borse. Spread sopra 200

Ancora tensioni sulle piazze finanziarie. Borse asiatiche in rosso. Tra gli investitori prevale la cautela. Intervento coordinato di Fed, Bce e altre banche centrali sulla liquidità. L'oro vola sopra i 2mila dollari l'oncia

L'operazione Ubs-Credit Suisse non tranquillizza le borse. Spread sopra 200
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Wall Street: Credit Suisse

Le Banche centrali di Stati Uniti, Eurozona, Canada, Giappone e Svizzera hanno annunciato misure coordinate per rafforzare l'approvvigionamento di liquidità in dollari allo scopo di "alleviare le restrizioni sui mercati di finanziamento globali e, in questo modo, aiutare a mitigarne gli effetti sull'erogazione di credito a imprese e famiglie". Lo hanno annunciato Federal Reserve, Bce, Banca del Canada, Banca del Giappone e Banca nazionale svizzera, con un comunicato congiunto pubblicato ieri in tarda serata. L'intesa riguarda nuovi accordi di swap valutari e consentiranno a queste banche centrali - e implicitamente a tutte le banche centrali nazionali dell'Eurosistema - di incrementare l'offerta di operazioni di rifinanziamento in dollari a 7 giorni dall'attuale frequenza di settimanale a una cadenza quotidiana. Queste operazioni proseguiranno almeno fino alla fine di aprile, aggiungono le banche partecipanti. L'intervento giunge dopo che da giorni i sistemi bancari Usa ed europei sono sotto tensione prima per i fallimenti di alcune banche statunitensi, tra cui la Silicon Valley Bank, poi per il tracollo del Credit Suisse, che ieri ha portato le autorità ad annunciare in tutta fretta un accordo di acquisizione salvataggio da parte di Ubs.

La vigilanza bancaria della Bce, il Comitato di risoluzione unico (Srb) e l'Eba, l'Autorità bancaria europea, "salutano con favore" le azioni prese della autorità svizzere "allo scopo di assicurare la stabilità finanziaria. Il settore bancario europeo è resiliente, con robusti livelli di capitale e di liquidità", affermano in una nota congiunta.

La crisi bancaria "sarà sul tavolo dell'eurosummit", il vertice dei capi di Stato e di Governo dell'eurozona che si terrà venerdì a Bruxelles. Lo rende noto un alto funzionario dell'Ue. Nel frattempo è previsto un incontro preparatorio tra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il presidente della Bei, Werner HoyerI capi di Stato e di Governo dell'Eurozona - venerdì - saranno aggiornati sulla situazione dalla presidente della Bce, Lagarde, ma non è ancora chiaro se nelle conclusioni verrà aggiunto qualcosa in merito.

Azioni bancarie a picco in tutta Europa

Le azioni bancarie in tutta Europa sono scese bruscamente lunedì a seguito dell'accordo di salvataggio di UBS per Credit Suisse. Tra i maggiori cali nei primi scambi figurano UBS, Deutsche Bank, Barclays e BNP Paribas. In particolare le azioni UBS sono crollate dell'8,8% all'apertura del mercato lunedì dopo l'accordo di salvataggio da 3,25 miliardi di dollari per Credit Suisse. Le azioni dello stesso Credit Suisse sono scese del 62% dopo che l'operazione, che è stata negoziata durante il fine settimana, ha valutato il titolo azionario ben al di sotto del prezzo di chiusura di venerdì. Anche i mercati più in generale sono scesi, con l'indice Stoxx Euro 600 e il FTSE 100 di Londra entrambi in calo dell'1% nei primi scambi. I titoli bancari sono stati particolarmente colpiti. L'indice delle banche Stoxx 600 Europe ha aperto in ribasso del 3,9%.

Piazza Affari tenta il recupero. Ad oltre un'ora dall'apertura, dopo aver segnato un calo superiore al 2%, Milano prova a risalire con il Ftse Mib che riduce le perdite e segna -0,53% a 25.359,00 punti. 

Ancora tensioni sui mercati finanziari

Seduta in rosso per le Borse asiatiche dopo l'accordo per l'acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs. Tokyo ha perso l'1,54%, Sydney l'1,38 e Seul lo 0,69%. Pesante Hong Kong, che cede il 3,2%, mentre Shenzhen e Shanghai contengono i ribassi allo 0,4%. In calo i future sull'Europa e sugli Stati Uniti con quello sull'Euro Stoxx 50 che cede l'1,1% e quelli su Dow Jones e Nasdaq in flessione dello 0,8% e dello 0,4%. Dopo una prima valutazione positiva del salvataggio e dell'iniezione di liquidità da parte delle banche centrali, che aveva spinto i future sull'Euro Stoxx a salire dell'1,4%, tra gli investitori prevale la cautela per le turbolenze che stanno investendo i mercati

La Borsa di Hong Kong scende del 3% a causa del crollo di HSBC e di altri istituti di credito, con i trader preoccupati per il settore finanziario. HSBC è sceso di oltre il 6%, così come Standard Chartered, mentre la banca Hang Seng ha perso oltre il 2%. Le vendite sono dovute alle preoccupazioni per l'esposizione degli istituti di credito a obbligazioni rischiose legate al Credit Suisse. Sul mercato dei cambi lo yen si apprezza sul dollaro, a un valore di 131,80, e sull'euro a 140,80.

Anche le Borse europee non reggono l'urto delle preoccupazioni scatenate dal salvataggio del Credit Suissee e imboccano la strada del ribasso dopo un avvio in leggero calo. Londra cede l'1,5%, Parigi arretra dell'1,3% mentre Francoforte lascia sul terreno l'1%, con il comparto bancario bersagliato dalle vendite: l'indice Dj Stoxx di settore perde il 4,1%.Commerzbank perde il 6,5%, Standard Chartered il 6,1%, Socgen il5,7% e barclays il 5,5%.

Spread Btp-Bund sale sopra 200, rendimento sotto il 4%

Balzo dello spread Btp-Bund che supera quota 200 punti base, salendo di 8 punti a quota 203, mentre il rendimento dei titoli decennali italiani scende sotto il 4%, riducendosi di 6 punti al 3,98%. Le preoccupazioni per il salvataggio del Credit Suisse penalizzano i bond italiani, ritenuti più rischiosi per via dell'elevato debito pubblico di Roma, mentre la fuga dal rischio sta facendo scendere a doppia cifra i rendimenti di gran parte dei titoli di Stato dell''Eurozona, con il Bund in testa a tutti: cede 13 punti base e torna sotto il 2%, all'1,97%.

L' oro vola sopra i 2 mila dollari l'oncia (+3,9%)

Il prezzo dell'oro vola sopra i 2mila dollari l'oncia per la prima volta da marzo 2022 mentre ilsalvataggio del Credit Suisse spaventa i mercati. Sul mercatospot del metallo giallo, bene rifugio per eccellenza, balza del3,9% a 2.005 dollari

Gros: se vince la sfiducia altri istituti a rischio

"Le banche dell’eurozona sembrano tecnicamente al riparo da 'corto circuiti' dovuti all’impennata improvvisa dei tassi: certo, se la crisi generalizzata di fiducia sul sistema finanziario continuerà, anche loro dovranno temere". A dirlo, in un'intervista a Repubblica, è Daniel Gros, economista tedesco, che oggi dirige l’Institute for European Policy Making della Bocconi. "Le crisi in atto, improvvise, hanno origini così diverse che ci si chiede: dove si aprirà la prossima falla? È come se un nemico oscuro lavorasse dall’interno. Le banche commerciali - spiega - stanno sfruttando questo 'momento magico' per tesaurizzare quanti più profitti possibile: tengono basse le remunerazioni deidepositi e caricano sui prestiti. Finché va avanti così, restano forti. Poi però devono misurarsi con la fiducia complessiva nel sistema. Qualcuna è più esposta di altre". 

In particolare "quelle che hanno una banca d’investimento più sviluppata rispetto al retail. Tipico l’esempio del Credit Suisse, e si è visto com’è finita. Ma anche Deutsche Bank e alcune grandi banche francesi. Chi ha un business tradizionale rischia meno. I settori più esposti sono quelli che si imperniano su un modello basato sui bassi tassi". Da questa situazione, sottolinea, trarranno vantaggio "New York, e in seconda battuta Londra. Peraltro alla capitale inglese già faceva capo per molte attività il Credit Suisse". E, conclude, "in un certo senso l’Ubs ha fatto l’affare del secolo. Il Credit vale molto di più di quanto è stato pagato, una volta depurato dalle falle di gestione. Ubs potrà contare su un 'tesoretto' da utilizzare per fini fiscali e, un domani, per rinforzarsi".