Migranti

Naufragio al largo della Tunisia, almeno 29 morti. Cutro, trovato un altro corpo: è la 91ma vittima

Erano partiti da Sfax diretti verso l'Italia. Nel weekend oltre 3.000 migranti sono stati soccorsi o sono sbarcati sulle nostre coste. La nuova rotta tunisina e il rischio dei "viaggi fai da te". Sbarchi record a Lampedusa

Naufragio al largo della Tunisia, almeno 29 morti. Cutro, trovato un altro corpo: è la 91ma vittima
Ansa
Vedetta della Guardia Costiera durante le operazione di soccorso di sbarco dei migranti giunti a Lampedusa, 25 Marzo 2023

Sale a 29 il numero dei migranti dall'Africa sub-sahariana morti dopo che la barca su cui si trovavano è affondata al largo della Tunisia mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo verso l'Italia. La guardia costiera tunisina ha, infatti, recuperato altri 10 corpi. Negli ultimi quattro giorni, al largo di Sfax, ne sono affondate cinque, con un bilancio di 67 dispersi e nove morti.

E il mare continua a restituire i corpi delle vittime del naufragio di un mese fa in Calabria. I Vigili del Fuoco e gli uomini della Capitaneria di Porto di Crotone hanno recuperato a Nord di Steccato di Cutro il corpo di un uomo. Si tratta della 91esima vittima accertata del naufragio. 

Le partenze da Sfax

La costa vicino alla città portuale, situata sulla costa orientale del Paese, a circa 270 km a sud di Tunisi, è diventata un importante punto di partenza per le persone in fuga dalla povertà e dai conflitti in Africa e nel Medio Oriente che prima si muovevano dalla Libia.

L'ultimo disastro arriva quando è in corso una stretta del governo tunisino con arresti e fermi di cittadini subsahariani privi di documenti. 

La guardia costiera locale ha dichiarato di aver fermato circa 80 imbarcazioni dirette in Italia negli ultimi quattro giorni soccorrendo 2.982 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo di Sfax e Chebba, per lo più provenienti da paesi dell'Africa subsahariana. 

Il portavoce della Guardia nazionale di Tunisi ha precisato su Facebook che solo 9 delle persone soccorse sono di cittadinanza tunisina. Tra il 22 e il 24 marzo, secondo la stessa fonte, sono stati anche recuperati  9 corpi di persone dell'Africa subsahariana (4 adulti, 4 bambini e un neonato), vittime di naufragi non meglio specificati.

Secondo i dati Onu, dalla Tunisia sono salpati quest'anno almeno 12mila migranti giunti in Italia, contro i 1.300 dello stesso periodo del 2022. 

Secondo le statistiche dell'ong tunisina FTDES, la guardia costiera tunisina ha impedito a più di 14.000 migranti di salpare su barconi nei primi tre mesi di quest'anno, rispetto ai 2.900 dello stesso periodo dell'anno scorso. 

Le conferme arrivano dagli stessi racconti dei migranti sbarcati nelle ultime 48 ore a Lampedusa cui, prima del trasferimento all'hotspot di contrada Imbriacola, viene chiesto di indicare luogo e giorno di partenza, nonché costo del viaggio.

Quarantaquattro imbarcazioni soccorse, bloccate o usate, nelle ultime 48 ore, sono salpate da Sfax, due da Kerkenna, una da Madhia e una da Soussa, tutte in in Tunisia. Solo un gruppo, composto da 41 persone, ha riferito di essersi imbarcato a Zawia in Libia.

Sbarchi a Lampedusa Ansa
Sbarchi a Lampedusa

I viaggi “fai da te”

Partono organizzati, preda degli scafisti, o si organizzano da soli, una barca e una bussola. I finanzieri della motovedetta "Sottile" hanno bloccato un gruppo di persone mentre era in navigazione su un barchino di ferro di 7 metri, con motore fuoribordo. Hanno raccontato di aver comprato la barca per 45 mila dinari e 10 taniche, da 20 litri, di carburante. "Una spesa che abbiamo diviso fra tutti noi", hanno detto sostenendo di aver usato una bussola e uno smartphone.

Fino ad ora, gli sbarcati hanno sempre riferito di aver pagato da un minimo di mille fino a 4 mila dinari per la traversata organizzata dagli scafisti. Queste nuove dichiarazioni, se confermate, mettono in luce un aspetto nuovo del fenomeno: in Tunisia, la gente del posto si riesce anche ad organizzare e salpare autonomamente verso la Sicilia. E lo fa spendendo poco più di 12 mila euro per acquistare quei barchini che il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella ha definito "bare galleggianti". 

Non barche di legno, generalmente utilizzate per la pesca e quindi costruite in cantieri navali. Ma barchini in metallo, con motore fuoribordo, che hanno una grandissima instabilità e che affondano velocemente.

La rotta della Tunisia

Il fiume di migranti che attraversano la rotta della Tunisia per raggiungere le coste italiane sembra incontenibile. Nello Stato magrebino la crisi economica e di tensione politica ha provocato un aumento vertiginoso di partenze che ora allarma l'Europa e il governo italiano.   

Tunisi è solo un territorio di transito per salpare verso il Mediterraneo: i profughi che partono sono originari di Congo, Camerun, Nigeria, Costa d'Avorio e Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso, in tanti dicono di aver pagato tremila dinari tunisini per la traversata. 

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che, sottolineando "un cambio di passo per merito soprattutto di Meloni" riguardo al tema nell'agenda dell'Unione, ha aggiunto: "l'Europa deve fare qualche passo in più verso l'inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino. L'unico modo per limitarli è bloccare gli sbarchi". 

Inoltre, ha detto, "dai Consigli europei non si esce con una soluzione che viene messa in campo il giorno dopo" e ha rilanciato la proposta di "un fondo europeo per l'Africa per conto della Commissione Ue che possa essere un meccanismo economico di sostegno al contenimento dei flussi per i Paesi che hanno difficoltà  economiche".

Sul tema dei migranti, ''il problema  principale è con la Tunisia. La difficoltà però è che in quel Paese,  per situazioni interne, spesso cambiano gli interlocutori. Io ci sono già stato, ma ora dovrò tornarci, con la commissaria europea, intorno  alla terza decade di aprile'', ha annunciato. “Probabilmente saranno con noi anche i  ministri degli Interni francese e tedesco. L'obiettivo è quello di  offrire alla Tunisia una collaborazione volta a frenare le partenze e  fare in modo di facilitare la riammissione delle persone in quel  Paese. Certo, bisogna vedere quale sarà la postura degli altri Paesi europei, ma sono convinto che in questo modo potremmo dare anche  l'idea di una compensazione di aiuto”.

In ogni caso, ribadisce, ''arrestare i flussi deve essere la prima azione che dovrà essere  discussa''.

Sbarchi sulle coste italiane Ansa
Sbarchi sulle coste italiane

Un weekend di sbarchi e naufragi

Intanto Lampedusa è allo stremo dopo questo ennesimo weekend non ancora finito di naufragi e di sbarchi record nel Mediterraneo, con il sindaco Filippo Mannino, che lancia l'allarme per l'hotspot al collasso. "Torno a chiedere con massima urgenza una nave dedicata per il trasferimento dei migranti, che sia nelle acque di Lampedusa, ferma al porto, e pronta per ogni evenienza. La situazione è critica, siamo tutti esausti. L'hotspot dell'isola non può sopportare tutto questo, non può ricevere tutta questa marea umana", ha detto.

"Si sta ripetendo la stessa identica situazione di qualche settimana fa, e in più ci sono morti. Qualunque mio appello ormai non viene più ascoltato. I morti sono talmente tanti, la frequenza quasi quotidiana: evidentemente si è perso pure l'aspetto emozionale", ha continuato.

“L'Europa e l'Italia devono prendere coscienza del fatto che nel Mediterraneo è piena emergenza, ci sono donne bambini e uomini che continuano a morire, serve una Mare Nostrum europea, con il coinvolgimento di tutti i Paesi e di tutti i porti a disposizione”, ha concluso.

"La Sicilia è un esempio storico di accoglienza. Lo è nella sua stessa identità. Non puo' essere lasciata sola, dobbiamo aiutarla", ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ieri a Siracusa per l'apertura dell'Anno mariano indetto dall'arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto.

All'alba di sabato la nave Life Support di Emergency ha salvato in acque internazionali 78 persone che navigavano su un gommone di circa 12 metri. Stavano imbarcando acqua. Tra i superstiti 3 donne, di cui una incinta di due mesi, due bambine accompagnate di 8 e 6 anni, 28 minori non accompagnati, tra cui un bambino di 9 anni.

Nel pomeriggio la ong ha poi soccorso altre 83 persone alla deriva da oltre 24 ore su due imbarcazioni in condizioni estreme. "Le barche erano in attesa di soccorsi già  da 24 ore, in una situazione drammatica: due natanti di ferro di 7 e 8 metri, al limite della galleggiabilità  e che rischiavano di capovolgersi da un momento all'altro. I pescherecci che avevano lanciato l'allarme avevano già  segnalato alle autorità , diverse volte e con apprensione, che a bordo erano presenti numerosi bambini e neonati che non mangiavano e bevevano da ore", attacca Emanuele Nannini, capo missione della Life Support. All'imbarcazione di Emergency è stato assegnato il porto di Ortona, in provincia di Chieti.

Accuse sono arrivate anche da Sos Mediteranee, in mare con la nave Ocean Viking. "Il nostro equipaggio è stato minacciato con le armi dai guardacoste libici finanziati dall'Unione europea", scrivono su Twitter, pubblicando i video di quanto accaduto sabato mattina dopo aver ricevuto la segnalazione di un gommone in pericolo da Alarm Phone. 

La Ocean Viking è stata avvicinata dalla 'motovedetta 656' che "minacciando l'equipaggio" ha sparato in aria. La nave ha lasciato l'area per la sicurezza dell'equipaggio, mentre l'aereo Sea Bird 2 della Ong Sea-Watch, "sorvolando la scena, ha avvistato persone in acqua", con la Guardia costiera libica che "procedeva a intercettazione forzata". Secondo le ong si tratta di "circa 80 persone respinte in Libia".

A Lampedusa, oltre alle persone soccorse anche dalla nave-ong Louise Michel finanziata da Banksy, altre 294 sono giunte in vari sbarchi autonomi. L'hotspot di contrada Imbriacola, già sovraccarico ha raggiunto il record di oltre 2.500 arrivi in ventiquattro ore a fronte di poco meno di quattrocento posti.

La scorsa notte, con il pattugliatore della Guardia di finanza, sono state trasferite 128 persone in direzione Pozzallo. Con il traghetto di linea è in corso il trasferimento di 180 persone che in serata arriveranno a   Porto Empedocle. Con la nave Diciotti, della Guardia Costiera, è previsto il trasferimento a Reggio Calabria di circa 600 persone.

Proseguono, intanto, gli approdi - nel weekend oltre 3000 migranti sono stati soccorsi o sono sbarcati sulle coste italiane -.

L'ultimo in ordine di tempo è un barchino di 7 metri, con a bordo 43 persone fra cui 19 donne e 2 minori originarie di Costa d'Avorio, Mali e Guinea. Il mezzo è stato soccorso dalla Guardia costiera. Il gruppo, che ha riferito d'essere salpato da Sfax, in Tunisia, alle 21 di venerdì, è stato sbarcato alle 7 sul molo Favarolo. 

Un'emergenza senza precedenti a cui si sommano nuove tragedie del mare. Solo negli ultimi giorni, si contano 19 vittime nel naufragio al largo della Tunisia, undici a metà strada tra Malta e l'Italia, 41 al largo del Marocco, mentre di decine di altri non si ha neanche notizia.