"Stop a interferenze e separatismi"

Taiwan, Xi Jinping: "Dobbiamo opporci risolutamente all'interferenza di forze esterne"

Giornata di chiusura dell'Assemblea nazionale del popolo. Xi Jinping inizia il terzo mandato quinquennale ai vertici dello Stato cinese e vuole un ruolo globale maggiore dopo l'accordo tra Arabia Saudita e Iran

Taiwan, Xi Jinping: "Dobbiamo opporci risolutamente all'interferenza di forze esterne"
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Xi Jinping

Si sono chiusi oggi a Pechino i lavori della seduta plenaria annuale dell'Assemblea Nazionale del Popolo, l'organo legislativo del parlamento cinese, che ha eletto la nuova classe dirigente cinese, tra cui Xi Jinping per la terza volta al vertice dello Stato. È un discorso privo di sorprese, quello che Xi ha pronunciato alla chiusura dell'Assemblea: "La riunificazione" di Taiwan alla Cina è una "aspirazione comune" di tutti i cinesi e "dobbiamo risolvere la questione di Taiwan" ha detto e poi ha ricordato il principio dell'unica Cina, che Pechino interpreta come un diritto alla sovranità su Taiwan. Xi ha poi sottolineato che: "dobbiamo opporci risolutamente all'interferenza di forze esterne, ai separatismi e alle attività indipendentiste e portare avanti il processo di riunificazione della madrepatria".

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Le dichiarazioni di Xi proseguono con toni fortemente nazionalistici: "La Cina è stata ridotta a società "semi-coloniale e semi-feudale" dalle potenze straniere di cui ha sofferto il bullismo nei tempi moderni, ha detto Xi, ma con la fondazione del Partito Comunista Cinese ha unito tutti i cinesi. "Dopo un secolo di lotte l'umiliazione nazionale è stata spazzata via e il popolo cinese diventato padrone del proprio destino", ha aggiunto, "e il grande rinnovamento è entrato in un processo storico irreversibile".

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Xi Jinping ha chiesto alla Cina di svolgere un ruolo maggiore nella gestione degli affari globali, pochi giorni dopo che Pechino ha messo a segno un colpo diplomatico ospitando i colloqui che hanno prodotto un accordo tra Arabia Saudita e Iran per la riapertura delle relazioni diplomatiche. Xi non ha fornito alcun dettaglio sulle ambizioni del Partito Comunista, ma la Cina ha fatto innervosire gli Stati Uniti e l'Australia all'inizio del 2022, quando ha firmato un accordo di sicurezza con le Isole Salomone che consentirebbe alle navi della marina cinese e alle forze di sicurezza di stazionare nella nazione del Pacifico meridionale. La scorsa settimana il ministro degli Esteri, Qin Gang, ha avvertito Washington di possibili "conflitti e scontri" se gli Stati Uniti non cambieranno rotta su relazioni che sono state messe a dura prova da conflitti su Taiwan, diritti umani, Hong Kong, sicurezza e tecnologia.