La decisione del Garante

Stop a ChatGPT, Salvini: “Decisione sproporzionata, spero in un rapido ripristino”

Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti critica il blocco del software di intelligenza artificiale arrivato dopo appelli di ricercatori e manager e motivato dalla necessità di protezione dei dati personali. L'Autorità ha aperto un'istruttoria

Stop a ChatGPT, Salvini: “Decisione sproporzionata, spero in un rapido ripristino”
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ChatGpt

''Trovo sproporzionata la decisione del  Garante della Privacy che ha costretto #ChatGPT a impedire l'accesso dall'Italia, primo e unico Paese occidentale dove ciò avviene.  Oltretutto sono ormai decine i servizi basati su intelligenza artificiale. Paradossalmente, poi, lo stesso ChatGPT alimenta la chat di Bing, motore di ricerca concorrente di Google, che rimane  perfettamente accessibile''. Lo scrive su Instagram il vicepremier e  ministro delle Infrastritture e dei trasporti, Matteo Salvini.

''Ogni rivoluzione tecnologica comporta grandi cambiamenti, rischi e opportunità, è giusto controllare e regolamentare attraverso una collaborazione internazionale tra regolatori e legislatori, ma non si può bloccare, impedendo e danneggiando il lavoro di chi fa impresa,  ricerca, innovazione -prosegue Salvini- I produttori di ChatGPT hanno espresso disponibilità, auspico ci sia un rapido chiarimento e il ripristino dell'accesso. Peraltro, non bisogna essere ipocriti:  problematiche legate alla privacy riguardano praticamente tutti i  servizi online, serve buonsenso''.

''Salvo che in caso di attività criminali o rischi per la sicurezza  nazionale, io sono sempre contro ogni censura e per il libero pensiero, non è accettabile che in Italia, patria di Galileo, Marconi  e Olivetti, si debba prendere in considerazione di usare una VPN per  superare un blocco come avviene in Cina e nei Paesi privi di  libertà'', conclude il Matteo Salvini. 

I commenti del ministro delle Infrastrutture e Trasporti arrivano dopo lo stop del Garante per la protezione dei dati personali a seguito del quale l'applicazione non è raggiungibile dall'Italia. 

La decisione del Garante però non è definitiva, ma lo stop a ChatGPT resterà finché il software di OpenAI non rispetterà la disciplina sulla privacy. L'allarme è scattato a seguito della pubblicazione di dati sensibili degli utenti a causa di un bug in una libreria open source, fatto successivamente confermato dalla stessa OpenAI. La limitazione quindi è provvisoria e riguarda il trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.