FIFA Women's World Cup

Mondiali donne: continua la telenovela tra controversie e disinteresse

Il Telegraph punta il dito sulle offerte ridicole delle tv italiane, meno interessate a trasmette le Azzurre di altri sport maschili. Secondo le loro fonti, l'offerta sarebbe stata molto inferiore di quanto pagato per i mondiali maschili in Qatar

Mondiali donne: continua la telenovela tra controversie e disinteresse
Twitter/ @AzzurreFIGC
Nazionale Femminile di Calcio

Ormai è guerra. O meglio: è la guerra dei sessi. Femmine contro maschi. Ma a rimetterci in questo bailamme è lo sport femminile, in questo caso il calcio. Una guerra di potere tra Fifa e televisioni italiane che, a 50 giorni dal fischio di inizio dei mondiali di calcio femminili, tra Australia e Nuova Zelanda, dal prossimo 20 luglio, non sono in grado di fare una offerta degna di tale nome e in nome dello sport femminile. Competizione, oltretutto, meritata in quanto le donne si sono qualificate, mentre la nazionale maschile è rimasta a guardare da casa il mondiale in Qatar.

Secondo un articolo del  quotidiano inglese “The Telegraph”, l'interesse a trasmettere in tv le immagini delle donne di tutto il mondo, in calzoncini e maglietta, titolari delle loro rispettive squadre nazionali, non è abbastanza alto da poter formulare una richiesta monetaria congrua per la copertura televisiva. La Fifa sarebbe “furiosa", soprattutto con le tv italiane che, dice, avrebbero offerto molto di meno di quanto avrebbero sborsato per la Coppa del Mondo maschile. 

Per quanto riguarda la Rai, l'ufficio stampa comunica quanto segue: “Sull’edizione 2023 del Campionato del mondo di calcio femminile non è stata presa ancora alcuna decisione. È in corso da tempo una trattativa con la FIFA per l’acquisizione dei diritti di trasmissione”.

FIFA - The Telegraph Twittter/The Telegraph
FIFA - The Telegraph

Anche i ministri europei - incluso quello italiano Abodi - si sono schierati a favore dell'uguaglianza nel settore calcio, firmando una lettera d'appello affinché si trovi una soluzione: "Noi, ministri dello Sport delle Nazioni europee le cui nazionali di calcio femminili si sono qualificate per la Coppa del Mondo, chiediamo alla Fifa e alle emittenti di trovare modi e mezzi per una promozione equa della competizione".

“Siamo convinti che la copertura mediatica della Coppa del Mondo femminile sia decisiva per migliorare la visibilità globale dello sport femminile nei nostri Paesi europei. L'esposizione mediatica agli sport femminili ha un impatto molto significativo sullo sviluppo della pratica sportiva da parte di donne e ragazze”.

Erano scesi in campo anche i campioni del mondo 2006, da Cannavaro a Materazzi: “Non oscurate i mondiali femminili”.  

Il presidente Gianni Infantino, intervistato nel programma "La politica del pallone", Rai Gr Parlamento, aveva definito quelle offerte:Al limite del vergognoso, circa 200 volte in meno rispetto a quello maschile considerando che l'Italia femminile al Mondiale c'è, al contrario del calcio maschile. Non chiediamo che venga pagato quanto quello maschile, ma che si rispettino le donne che fanno questo sport”.

In attesa che si riesca a dare rispetto anche al calcio femminile, nel tennis fu la memorabile Billie Jean King ad ottenere il giusto riconoscimento che le spettava, nella celebre partita del 20 settembre 1973, in cui riuscì a battere l'ex campione maschile Bobby Riggs. Match raccontato nel film “Battle of the Sexes” (La battaglia dei sessi).