Revoca "titolo 42"

Gli Usa si preparano all'ondata migratoria. Cnn: "Attesi fino a 14mila arrivi al giorno"

A due giorni dalla fine delle restrizioni varate in periodo Covid, gli Stati Uniti, dal Texas a New York, si stanno attrezzando per far fronte alle richieste di asilo

Gli Usa si preparano all'ondata migratoria. Cnn: "Attesi fino a 14mila arrivi al giorno"
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Migranti al confine tra Stati Uniti e Messico 12/05/23

A due giorni dalla revoca del cosiddetto “titolo 42” - introdotto durante la pandemia e che permetteva l'espulsione immediata delle persone che varcavano il confine in modo irregolare - gli Usa temono una inarrestabile ondata migratoria dal centro e sud America.

Sebbene il flusso in queste prime 48 ore sia stato inferiore a quanto si aspettassero le autorità, secondo la Cnn gli arrivi al confine potrebbero arrivare a 14 mila unità al giorno, un numero difficile da gestire per le autorità di frontiera e i tribunali, chiamati a esaminare le richieste di asilo.

Guardando al solo Messico, secondo i dati dell'Unhcr, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, sono almeno 250mila le richieste arrivate dal Paese. Quest'anno, il Dipartimento di sicurezza Usa ha eseguito 225.483 tra espulsioni e rimpatri, in aumento rispetto ai 170.896 dello stesso periodo del 2022.

L’allerta rimane quindi alta, non solo nelle città al confine tra i Paesi, ma anche più a nord: a New York le strutture di ospitalità sono allo stremo. Nonostante le critiche mosse al sindaco Eric Adams e alla governatrice dello Stato Kathy Hochul, accusati di saper gestire il problema solo sull’impronta emergenziale, è stata autorizzatala conversione del Roosevelt Hotel di New York in un rifugio in grado di accogliere le famiglie di migranti con bambini che continuano ad arrivare in città.

Il lussuoso edificio, chiuso tre anni fa durante la pandemia di Covid dopo oltre un secolo di attività, nelle intenzioni del sindaco dovrà fornire anche servizi legali, medici e assistenza per il ricongiungimento famigliare. I richiedenti asilo, in arrivo in autobus o in aeroporto, saranno indirizzati a questo nuovo centro di accoglienza. L'albergo, 19 piani e mille camere, si aggiunge agli altri 120 che la città ha già appaltato per ospitare i rifugiati.

New York ha accolto oltre 65 mila migranti dallo scorso agosto e più di 30 mila sono ospitati in rifugi che forniscono anche cibo e servizi vari: numeri che hanno contribuito a creare una crisi umanitaria ed economica nella città del grande sogno americano.

Sul tema migranti si gioca anche parte dell’imminente campagna elettorale di Biden e del suo futuro antagonista. L’attuale presidente degli Stati Uniti, che si era impegnato a smantellare la linea trumpiana sull’argomento, ha rivelato, secondo più voci, un pugno ancora più duro rispetto al suo predecessore. 

Sotto l’egida del presidente democratico sono state infatti varate norme - che hanno spaccato in due il partito -  che vietano ai migranti di chiedere l'asilo senza aver precedentemente richiesto lo status di rifugiati in un altro Paese prima di entrare negli Stati Uniti. 

“La massiccia invasione al confine sud è senza precedenti. È assolutamente pazzesco": così Trump ha commentato, dal suo social personale Truth, l’amministrazione Biden.

Infine, anche Ron De Santis, governatore della Florida, vuole sfruttare in campagna elettorale il tema: il possibile candidato repubblicano alle presidenziali 2024 intende infatti cavalcare l'emergenza migranti per attaccare Biden e il rivale Trump.

Il tema della migrazione è stato anche al centro del colloquio alla Casa Bianca tra il presidente degli Usa Joe Biden e il premier spagnolo Pedro Sanchez lo scorso 12 maggio. "Entrambi abbiamo una visione simile su come affrontare la lotta alla migrazione irregolare, e la cosa migliore, per poter costruire un sistema migratorio ordinato e rispettoso dei diritti umani", "è quella di fomentare incentivi positivi alla migrazione regolare", ha detto Sanchez in un punto stampa al termine dell'incontro. 

Il leader ha fatto riferimento al nuovo meccanismo di ricollocamento di persone con status di rifugiato che potranno arrivare in Spagna in funzione delle necessità del mercato del lavoro spagnolo. 

A questo proposito Sanchez ha spiegato che non è stato fissato un numero limite di migranti che la Spagna potrà accogliere ma che questo dipenderà appunto dalle richieste del mercato del lavoro. "Stiamo dando una risposta innovatrice per lottare contro le mafie che trafficano gli esseri umani", il "messaggio che diamo è quello di rafforzare la migrazione regolare", ha aggiunto il leader spagnolo.

La Spagna sosterrà anche la creazione di centri in Colombia e Guatemala, dove i migranti potranno fare domanda per entrare negli Stati Uniti, in Spagna o in Canada. Madrid ha chiarito che accoglierà migranti che hanno già ricevuto lo status di protezione internazionale in base alle esigenze del suo mercato del lavoro.