Attentato in Russia

Ferito Zakhar Prilepin, scrittore e combattente pro-Putin. Mosca: fermato un uomo, ha confessato

Il romanziere è cosciente e stabile. Morto l'autista. Mosca: il sospettato ha ammesso di avere agito su istruzione dell'intelligence di Kiev. Per il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, invece, sarebbero stati gli stessi russi

Ferito Zakhar Prilepin, scrittore e combattente pro-Putin. Mosca: fermato un uomo, ha confessato
Telegram @voenacher (via meduza.io)
L'auto di Zakhar Prilepin dopo l'attentato

Vicino alla città russa di Nizhny Novgorod, circa 400 chilometri a est di Mosca,  è esplosa intorno alle 10.40 di ieri l'automobile Audi Q7 su cui viaggiava in autostrada Zakhar Prilepin, noto scrittore tradotto anche in Italia e co-presidente del partito “Una Russia giusta - Per la verità”, il terzo più rappresentato alla Duma e tra quelli che nel 2018 sostennero la rielezione di Vladimir Putin a presidente.

Prilepin ha riportato ferite alle gambe ed è stato trasportato in ospedale in elicottero, dove a quanto si apprende sarebbe stato sottoposto a un'operazione chirurgica. Nella mattinata di domenica lo scrittore è uscito dal coma farmacologico. La sua portavoce Yelizaveta Kondakov, assicura che "sta bene, considerata la situazione. Ha mandato i suoi ringraziamenti alla famiglia". Il governatore della regione di Nizhny Novgorod, Gleg Nikitin, ha confermato che è cosciente e in condizioni stabili. L'autista dell'Audi, invece, ha perso la vita nella deflagrazione: secondo alcuni media indipendenti russi era un ex combattente dell'autoproclamata Repubblica di Luhansk.

Nelle ore successive all'esplosione era stato fermato un 30 enne,  Alexander Permyakov, che avrebbe confessato di avere provocato l'esplosione con una bomba azionata a distanza "su istruzione dei servizi segreti ucraini", secondo quanto riporta l'agenzia di Stato Tass citando fonti di polizia.

La descrizione del presunto attentatore corrisponderebbe a quella di "un tipo strano" avvistato vicino alla casa di Prilepin nel piccolo centro abitato di Pionerskoye nei giorni scorsi e successivamente accanto all'automobile dello scrittore. Sarebbe inoltre individuato un appartamento nella regione di Mosca dove il sospettato potrebbe avere assemblato l'ordigno. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, ha auspicato che "chi commette tali reati capisca che anche ai condannati all'ergastolo possono capitare incidenti", alludendo minacciosamente alla possibilità che il presunto attentatore possa morire in carcere.

Sul caso l'autorità giudiziaria ha aperto una inchiesta per terrorismo. Secondo le prime indagini, sotto la vettura in cui viaggiava Prilepin era stato collocato un ordigno esplosivo di oltre un paio di chili, a base presumibilmente di trinitrotoluene.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov per ora non rilascia commenti ufficiali: “Stiamo aspettando le informazioni della agenzie di sicurezza”, ha affermato. Nel frattempo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha scritto su Telegram: "È successo, Washington e la Nato hanno alimentato un'altra cellula terroristica internazionale: il regime di Kiev". Affermazioni bollate come “bugie” dalla Casa bianca.

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha invece accusato gli stessi russi di essere dietro all'attentato: "Per prolungare l'agonia del clan di Putin e per mantenere l'illusorio controllo totale, la macchina repressiva russa accelera i ritmi e rastrella tutti, compresi gli attivisti Z e V. Alla vigilia del crollo, Mosca sarà estremamente cupa", ha scritto su Twitter. I servizi di sicurezza di Kiev non hanno confermato né smentito.

L'esplosione sarebbe il risultato di un ordigno attivato a distanza. Baza, un altro popolare canale Telegram, riferisce che la figlia di Prilepin sarebbe scesa dall'auto poco prima della deflagrazione

Prima dell'arresto del sospettato, in rete è apparsa una rivendicazione di Atesh, organizzazione partigiana russa e ucraina radicata in particolare tra i tatari di Crimea (la popolazione turcofona nativa della penisola) e che sarebbe autrice di diversi attentati dallo scorso novembre a oggi e  che si dice "a caccia di Prilepin dall'inizio dell'anno". Il coinvolgimento di Atesh non è tuttavia al momento provato. L'ex deputato della Duma Ilya Ponomarev, ostile a Putin, ha detto al canale Telegram di opposizione Sota che l'esplosione è stata messa in scena dall'Esercito nazionale repubblicano, una sigla che aveva già rivendicato le uccisioni di  Vladlen Tatarsky e Darya Dugina. Non vi è alcuna conferma indipendente del coinvolgimento dell'organizzazione in nessuna delle esplosioni, ma neanche della reale esistenza di questa sigla.

Zakhar Prilepin Mikhail Svetlov/Getty Images
Zakhar Prilepin

Dal 2016 al 2018 Prilepin ha combattuto nel Donbass con le forze separatiste. Nel febbraio 2022 si è detto favorevole all'invasione su larga scala ed è stato colpito dalle sanzioni dell'Unione europea. Lo scorso gennaio si è arruolato nella Guardia nazionale russa ed è andato a combattere in Ucraina. Secondo fonti ucraine, l'attentato l'avrebbe colto proprio nel viaggio di ritorno dal fronte. Sui social media parla spesso a sostegno della “operazione speciale”, tra Telegram e Youtube raggiunge 300 mila follower. Lo scorso agosto fonti del suo partito assicuravano che intendesse candidarsi alle presidenziali russe del 2024.

Daniela Di Sora, fondatrice della casa editrice Voland che pubblica le sue opere in italiano, raggiunta dalll'agenzia AdnKronos, ha detto che “non si può liquidare come un propagandista. Come Daria Dugina o Vladen Tatarsky. Lui è anche un grande scrittore”. Di Sora ha aggiunto che Prilepin non ha solo combattuto nel Donbass al fianco dei filorussi, ma ha anche, in passato, lavorato con Anna Politkovkaya a Literateraturnaya Gazeta e manifestato con Aleksei Navalny.