La premier Meloni: "La speranza di riabbracciarlo non si è mai spenta"

Padre Paolo Dall'Oglio, a 10 anni dalla scomparsa il ricordo del gesuita del dialogo

Impegnato nel dialogo interreligioso e con il mondo islamico, Dall'Oglio è scomparso in Siria dove era impegnato in trattative per la liberazione di un gruppo di ostaggi. Parolin: la Santa Sede cerca di seguire ''tutte le piste per ritrovarlo''

Padre Paolo Dall'Oglio, a 10 anni dalla scomparsa il ricordo del gesuita del dialogo
LaPresse
Padre Paolo dall'Oglio

Nel dialogo, se si vuole evitare il dialogo fra sordi, è necessario costruire un linguaggio comune fatto di argomenti tratti dall'una e l'altra tradizione testuale e letteraria religiosa; ognuno infatti deve imparare il linguaggio religioso dell'altro. ( Padre Dall’Oglio)

Sono passati dieci anni da quando non si hanno più notizie di Padre Paolo Dall’Oglio, gesuita, fortemente impegnato nel dialogo interreligioso e con il mondo islamico. Era stato espulso dalla Siria a giugno 2012 per le sue posizioni critiche sul regime di Assad. Era rientrato a luglio del 2013 nel nord controllato dai ribelli siriani, dove si è impegnato in difficili trattative per la liberazione di un gruppo di ostaggi a Raqqa. Da allora nessuna notizia su di lui. Tra le ipotesi, un sequestro che non è stato però mai rivendicato.

Il 12 agosto 2013 il sito arabo Zamal al-Wasl diffuse la notizia della sua uccisione, mai confermata, indicando il luogo in cui sarebbe stato gettato il suo corpo, cioè nella foiba al Houta vicino Raqqa.

Secondo altre fonti, oltre alla testimonianza dell'intellettuale siriano Michel Kilo- che lo diede vivo a Raqqa, sotto la custodia di militanti iracheni dello Stato islamico- France-Catholique affermò che il gesuita era stato ucciso.

Il 7 febbraio del 2019 il Times di Londra scrisse che l’Isis n fuga dalla Siria avrebbe offerto alcuni ostaggi, tra cui Paolo Dall'Oglio, alle forze curdo-arabe sostenute dagli Stati Uniti in cambio di un passaggio libero per uscire dal paese.

Nell’autunno dello scorso anno, la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta relativa alla scomparsa del sacerdote, data l’impossibilità di accertarne la sorte.

Meloni: "La speranza di riabbracciarlo non si è mai spenta"

"Il 29 luglio 2013 è stato sequestrato a Raqqa padre Paolo Dall’Oglio, fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa e testimone instancabile di pace e dialogo tra le diverse confessioni religiose in Siria. Sono trascorsi dieci anni dal suo rapimento, ma la speranza di poterlo riabbracciare non si è mai spenta. Il Governo esprime vicinanza ai famigliari, ai cari e ai confratelli di padre Dall'Oglio e rinnova il massimo impegno dell'Italia per riportarlo a casa". Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Siamo al fianco delle comunità cristiane sofferenti a causa dei conflitti e delle persecuzioni e facciamo nostre le preoccupazioni espresse dai vescovi siriani per le grandi difficoltà che quotidianamente affronta il popolo siriano", conclude la premier.

Monsignor Parolin: "'Il suo messaggio continui ad essere diffuso''.

La Santa Sede, da quando  padre Paolo Dall'Oglio è stato sequestrato in Siria dall'Isis, cerca  di seguire ''tutte le piste che possono aprirsi'' per ritrovarlo e  portarlo a casa. Lo ha sottolineato il segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin prima di celebrare la messa nella chiesa di  Sant'Ignazio nel decennale dal sequestro del gesuita in Siria. Parolin ha ricordato  ''tutte le informazioni che sono state date , varie, sulla sua sorte;  purtroppo dieci anni dopo non si sa ancora nulla di lui''. ''Il suo  messaggio di pace e di dialogo va tenuto vivo: il suo monastero era  stato fondato proprio per il dialogo con l'Islam'', ricorda Parolin  citando il suo ''messaggio di incontro e arricchimento reciproco,  naturalmente anche il messaggio di pace per la martoriata Siria''. Da  qui l'auspicio: ''Il suo messaggio continui ad essere diffuso''.

Deir al-Zor. Baguz. 2019. I combattenti delle forze guidate dai curdi SDF hanno lanciato un assalto finale all'ultima sacca detenuta dallo Stato islamico nella Siria orientale GettyImages
Deir al-Zor. Baguz. 2019. I combattenti delle forze guidate dai curdi SDF hanno lanciato un assalto finale all'ultima sacca detenuta dallo Stato islamico nella Siria orientale

Nel decimo anniversario della sua scomparsa, la Comunità monastica di Deir Mar Musa pubblica le conferenze finora inedite che padre Dall’Oglio ha tenuto negli ultimi mesi di permanenza in Siria, il titolo è “Il mio testamento”. La prefazione è di Papa Francesco che scrive che: “rileggere oggi alcuni passaggi profetici di un testo che tanto assomiglia a un testamento spirituale” e sono la testimonianza “dell’amore di Cristo nel contesto arabo-musulmano”.

Dell’operato di Padre Dall’Oglio rimane “il rischio e l’obbedienza”, concetto tutto gesuita e la nomina a vescovo di Homs di Jacques Murad, il primo seguace di padre dall’Oglio a Mar Musa, è la conferma dell’autenticità della sua visione e riconferma il voto speciale di "badaliya", cioè di “amare i musulmani e offrire la vita per la loro salvezza” continua a vivere oggi, nonostante la perenne tragedia politica e umanitaria della Siria, nella piccola comunità di monaci e monache di Mar Musa.

 

Siria, il monastero Deir Mar Musa al-Habashi di Al-Nabk, a 80 km da Damasco AFP
Siria, il monastero Deir Mar Musa al-Habashi di Al-Nabk, a 80 km da Damasco

Riccardo Cristiano, giornalista e amico del padre gesuita: “Paolo e la verità profonda di un pro9verbio arabo”

E  il presidente dell’Associazione Giornalisti amici di padre Paolo Dall’Oglio Riccardo Cristiano, autore del libro “Una mano da sola non applaude" ricorda che: ” Poco prima che Paolo rientrasse clandestinamente in Siria – quella liberata, a Raqqa, dove non c’era più il regime e però cominciava a sentirsi ingombrante e ostile la presenza dell’Isis – mi venne a trovare in redazione. Durante la nostra intervista mi parlò di questo proverbio arabo: ‘Una mano da sola non applaude’. L’altra è la mano di Dio? Non lo so. Certo ogni progetto monista, cioè ogni visione che nega il pluralismo, va contro questa elementare verità. E’ così dai tempi della Torre di Babele, distrutta nella sua pretesa di eliminare il pluralismo dal progetto divino. La verità di questo proverbio è dunque profonda, ma subito accessibile a tutti nel suo significato evidente, come è per tutte le verità profonde”.

Sergio Mattarella: “testimone e costruttore di pace”

 E il Presidente Mattarella lo ricorda così: "Paolo Dall’Oglio, testimone e costruttore di pace, ha fatto sì che la sua fede religiosa non si sia mai espressa come motivo di contrasto", scrive il Capo dello Stato in una nota. “La sua vita è sempre stata una spinta incessante a ricercare la condivisione, l'incontro, la giustizia, l'unità, in nome della persona, di ogni persona, della sua integrità, della sua inviolabile dignità. Ha sfidato pregiudizi e regimi, ha vissuto con i più poveri, ha percorso coraggiosamente i deserti e i territori dei conflitti, dell'odio, della sopraffazione, per portare speranza e umanità. Per quanto possano apparire inermi, i testimoni di pace sono protagonisti della storia. La memoria della loro presenza e del loro passaggio va tenuta alta, ancor più in una stagione in cui le ferite della guerra insanguinano il Medio Oriente e la nostra Europa”.

Padre Paolo Dall'Oglio all'interno del Monastero GettyImages
Padre Paolo Dall'Oglio all'interno del Monastero