"I lampedusani sono esasperati e provati nello stesso tempo"

Lampedusa, il sindaco Filippo Mannino ha proclamato "lo stato di emergenza"

Ad aprile è stato nominato il commissario delegato per la gestione del fenomeno migratorio, con un'ordinanza a firma del Capo della Protezione Civile

Il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo "stato di emergenza" in seguito all'ondata di sbarchi di migranti sull'isola. Lo ha annunciato il sindaco Filippo Mannino dopo che un gruppo di lampedusani ha dato vita a un sit-in davanti al Municipio ed ha poi partecipato al consiglio comunale che era stato convocato con altri punti all'ordine del giorno. "Oggi il consiglio comunale ha dichiaratolo stato d'emergenza - ha detto Mannino -. Abbiamo ribadito quello che chiediamo da mesi, ossia cercare di bypassare l'isola con le navi in rada, aiuto e sostegno per un'isola che in questi mesi è sotto un forte stress".

"La priorità, in questo momento, è quella di trasferire tutti i migranti che sono arrivati nelle ultime 36 ore e che hanno messo a dura prova il sistema dell'accoglienza e dei soccorsi. La macchina dei trasferimenti si è attivata e funziona: stamattina sono stati trasferiti 900 migranti, in serata ne partiranno altri 750" ha spiegato il sindaco, che non dorme da due giorni e che è in costante contatto con la Prefettura di Agrigento. "Superata questa fase, il Governo deve intervenire con soluzioni strutturali, mettendo in rada delle navi che soccorrano e assistano queste persone, procedendo subito al trasferimento in terraferma così come avveniva con l'operazione Mare Nostrum - ha sottolineato Mannino - . Questo è un piccolo territorio che non può far fronte a tutta questa gente che chiede aiuto. In questi anni abbiamo dato prova di solidarietà ed accoglienza, ma adesso siamo stanchi e provati e non abbiamo le strutture e la logistica idonea per far fronte a tutto questo".

"I lampedusani - ha aggiunto il sindaco - sono esasperati e provati nello stesso tempo. I miei concittadini, ieri e stamattina, hanno aiutato le forze dell'ordine e le associazioni preposte all'accoglienza per assistere queste persone: sono state portate acqua e vestiti al molo Favarolo. Ognuno, in qualche modo, ha aiutato i migranti che avevano bisogno di assistenza. Però adesso è arrivato il momento, veramente, di cercare una soluzione strutturale".

Ad aprile Valerio Valenti, originario di Trapani e capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, è stato nominato commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti. Il commissario ha poteri nelle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano. Lo prevede un’ordinanza a firma del capo della Protezioni Civile, Fabrizio Curcio. Nella sua vistita nell'isola, subito dopo la nomina, il 18 aprile, aveva dichiarato:"La visita di oggi la facciamo insieme alla Croce Rossa e all'Unhcr perché insieme vogliamo migliorare la gestione di questo centro", ha detto il commissario per l'emergenza migranti, Valerio Valenti, oggi in visita a Lampedusa. "Dobbiamo fare in modo che i migranti che arrivano a Lampedusa possano essere trasferiti sulla terraferma nel più breve tempo possibile".

Intanto, in giornata momenti di caos e disordine all'hotspot di Lampedusa, dove in questo momento ci sono 6.762 migranti. Nell'esatto momento in cui la Croce Rossa ha aperto le linee per la distruzione del cibo, diverse centinaia di migranti si sono accalcati per arrivare prima ai sacchetti contenenti il cibo e la bottiglietta d'acqua temendo non fossero sufficienti. La polizia ha bloccato volontari e operatori della Croce Rossa, per evitare che la situazione degenerasse, mettendoli insicurezza. Subito dopo avere spiegato che c'era da mangiare per tutti, la distribuzione dei pasti ai migranti è tornata regolare e senza alcun disordine.

Al Poliambulatorio di Contrada Grecale, una 40enne della Nuova Guinea ha partorito la sua sesta figlia. Ad assistere la donna è stata l'equipe guidata dal ginecologo dell'Asp di Palermo, Salvatore Di Lorenzo, coadiuvato dal medico della Continuità Assistenziale, Giovanni Pace e dagli infermieri Maria Raimondo e Giovanni Costantino. "Abbiamo subito attivato la saletta chirurgica, attrezzata con kit sterili e da parto - ha spiegato Di Lorenzo -  mamma e bambina stanno bene e sono, già, state trasferite con l'elissoccorso in una struttura ospedaliera". Negli ultimi 40 giorni sono, già, 3 i parti effettuati in emergenza nella struttura sanitaria dell'Asp di Palermo a Lampedusa.

E la macchina del Viminale è al lavoro per alleggerire Lampedusa dalle migliaia di migranti sbarcati nelle ultime ore. Oggi ne sono stati trasferiti 1.650. Domani altri 3.750 lasceranno l'isola e venerdì ulteriori 2.270.

Le reazioni

"Nel rispetto della dignità di ogni essere umano il Governo farà tutto il necessario per aiutare i residenti di Lampedusa e i migranti che continuano ad arrivare sull'isola. Ringrazio Forze dell'ordine e Croce Rossa per i loro sforzi. Continuiamo a lavorare per fermare gli arrivi". Lo scrive su X il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

La situazione a Lampedusa è "tragica, drammatica, apocalittica". Si rischia "il collasso totale" e la stessa popolazione isolana sta subendo un "impatto" che potrebbe metterla a dura prova. In una delle giornate più difficili per l'isola siciliana approdo dei barconi di migranti, a levare l'allarme è anche il parroco di Lampedusa, don Carmelo Rizzo. "A Lampedusa - dice intervistato dal portaleStranierinitalia.it - non si smaltisce nemmeno la spazzatura, l'acqua per l'isola arriva dalla terraferma. La Croce Rossa ha scorte, ma se arrivano in 3.400 al giorno, tra di loro litigano anche per l'acqua. Siamo tutti in allerta e anche il vescovo è costernato". Don Carmelo ha sempre rivolto messaggi improntati all'accoglienza e alla solidarietà ma oggi sembra prevalere la preoccupazione. "Nell'isola ormai è tutto provvisorio - afferma il parroco -, con questa emergenza tutto è difficile, per i nuovi arrivati non c'è nemmeno dove poggiare un letto o la possibilità di andare in bagno, è davvero un'apocalisse", aggiunge senza mezzi termini. "L'impatto sulla popolazione -spiega quindi - c'è eccome, fino a 1000 arrivi al giorno si riusciva a gestirli sia pure con fatica. Ma ora il molo è allo stremo: come la tieni la gente, la polizia inizia a dover usare i manganelli e i migranti si riversano in paese. La situazione è una incognita. I soldi non bastano".

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