Medioriente in fiamme

L'inatteso attacco di Hamas contro Israele. E già si fanno paragoni con la Guerra dello Yom Kippur

Esattamente cinquant'anni fa, nell'ottobre 1973, Israele veniva colto di sorpresa da un'aggressione congiunta di Egitto e Siria

L'inatteso attacco di Hamas contro Israele. E già si fanno paragoni con la Guerra dello Yom Kippur
AP
Razzi contro Israele, famiglia evacuata a Ashkelon

È cominciata all’alba l’operazione di guerra senza precedenti che Hamas ha sferrato contro Israele. Finora, il bilancio provvisorio parla di oltre 20 morti e più di 300 feriti (ci sono fonti che parlano di 545 feriti). Un lancio massiccio di razzi, centinaia, dalla Striscia di Gaza verso le città israeliane del sud e del centro, soprattutto le più vicine al punto di frizione: Sderot e, sulla costa, Ashkelon e Ashdod. Ma i missili sono arrivati anche a Tel Aviv e a Gerusalemme.

Ma, e questo è il dato peculiare, per la prima volta si sono registrati sconfinamenti di gruppi di miliziani palestinesi che, al grido di “Hamasim!”, hanno seminato il terrore nei sobborghi vicini al confine o lungo le autostrade, uccidendo persone per strada o sequestrando militari. Stamane, risultavano 5 soldati rapiti ma un dato preciso ancora non è disponibile. Nei quartieri delle città raggiunte dai miliziani sono state sparate raffiche di armi automatiche. Almeno dodici jeep bianche cariche di uomini sono state viste passare il confine, sempre molto presidiato, della Striscia. Alcuni ospedali hanno chiesto alla popolazione di donare il sangue.

Tra le ferme e unanimi condanne della comunità internazionale e la fulminea reazione del governo di Tel Aviv, che - lanciando l’operazione Spade di Ferro - ha risposto agli attacchi di Hamas bombardando alcune postazioni a Gaza e richiamando i riservisti (per portare avanti un’azione su “larga scala”), ci si interroga sul perché di un attacco così brutale e imponente da parte palestinese. E c’è già chi fa notare che esattamente 50 anni fa scoppiava la Guerra dello Yom Kippur, tra una coalizione araba che riuniva Egitto e Siria e Israele, durata per tutto il mese di ottobre senza sostanziali vincitori e vinti. Ancora oggi quel conflitto si ricorda come l’episodio della decennale contrapposizione tra israeliani e palestinesi che, per la prima volta, mise in difficoltà i secondi, mostrandone la vulnerabilità soprattutto a causa dell’effetto-sorpresa di un attacco fulmineo e inatteso. Sferrato, allora come oggi, in pieno shabbat,

Per le dimensioni dell’operazione di oggi, è facile ipotizzare soprattutto la sua lunga preparazione, dal momento che finora i miliziani palestinesi non erano mai riusciti a entrare nel territorio nemico. Il capo dell'ala militare di Hamas, Mohammad Deif, da Gaza ha definito l'operazione Alluvione al-Aqsa giustificata “dalla profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme” e dal costante rifiuto da parte di Israele di “liberare i nostri prigionieri”. Il rapimento dei soldati israeliani potrebbe quindi servire in future trattative per lo scambio o la liberazione di prigionieri palestinesi. Per tutta risposta, il ministro della Difesa israeliano Joav Gallant ha denunciato che “Hamas ha lanciato una guerra ed ha commesso un grave errore”.