Dal 7 ottobre ci sono più di 200 ostaggi nelle mani dei terroristi di Hamas

Netanyahu alle famiglie degli ostaggi: "Faremo ogni sforzo possibile per riportarli a casa"

Il primo ministro israeliano ha detto che la loro liberazione "è parte integrante degli obiettivi dell'operazione". Dalle famiglie degli ostaggi la richiesta di aderire a un accordo di scambio "tutti per tutti" con i prigionieri palestinesi

Netanyahu alle famiglie degli ostaggi: "Faremo ogni sforzo possibile per riportarli a casa"
AP Photo/Evan Vucci, File
Benjamin Netanyahu, Tel Aviv

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato oggi a Tel Aviv i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi detenuti a Gaza e ha dichiarato: "Il nostro sforzo per riportarli a casa non solo continua ma aumenta di giorno in giorno. Faremo ogni cosa possibile per riportarli a casa". Lo riferisce il quotidiano Haaretz.

All'incontro, svoltosi nel complesso del Ministero della Difesa a Tel Aviv, hanno partecipato anche la moglie del Primo Ministro, Sara Netanyahu, il direttore generale del suo ufficio Yossi Sheli, il ministro dei Trasporti Miri Regev e il funzionario responsabile degli ostaggi e delle persone scomparse, Gal Hirsch.

La liberazione degli ostaggi "è parte integrante degli obiettivi dell'operazione, così come li abbiamo definiti. Non è solo retorica", ha aggiunto il primo ministro. "È in corso uno sforzo, e non sono sicuro che le persone capiscano come viene condotto e in quale ambito, comprese le istruzioni alle forze sul campo e in contesti molto ampi, globali e locali - e questo sforzo continuerà". Oggi ci sono state in Israele in diverse città manifestazioni per la liberazione degli ostaggi presi da esponenti di Hamas durante l'attacco del 7 ottobre. In alcune di queste manifestazioni si sono elevate anche voci di protesta contro Netanyahu.

Dopo l'incontro con il primo ministro, i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi hanno chiesto di aderire a un accordo di scambio con i prigionieri palestinesi, riferisce il Times of Israel. "Riportate indietro tutti adesso", ha detto Meirav Leshem-Gonen, la cui figlia Romi, 23 anni, è stata rapita il 7 ottobre, durante un evento stampa a Tel Aviv, dopo che c'è stato l'incontro al Ministero della Difesa.

Leshem-Gonen afferma di aver implorato Netanyahu di non lanciare operazioni militari che potrebbero mettere in pericolo i loro cari, affermando che ci sarebbe un ampio sostegno nazionale per un accordo di scambio "tutti per tutti". Netanyahu, durante l'incontro, ha detto ai rappresentanti delle famiglie che si farà "ogni sforzo possibile" per riportare a casa gli ostaggi e che l'operazione militare in corso a Gaza ha questo obiettivo.

Anche Hamas oggi, attraverso un comunicato del suo portavoce Abu Obeida su Telegram, ha chiesto il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. “ll prezzo da pagare per il gran numero di ostaggi nemici nelle nostre mani è svuotare le carceri di tutti i detenuti palestinesi. Hamas può anche tenere colloqui per un accordo "parziale" sui prigionieri, ha aggiunto.”.

Lo stesso portavoce ha poi riferito che Hamas sarebbe stata in procinto di raggiungere un accordo con Israele sugli ostaggi detenuti dalla fazione militante palestinese, ma che Israele avrebbe "preso tempo" su questa possibilità.