Netanyahu: con Hamas nessuno di noi avrà un futuro, è la battaglia della civiltà contro la barbarie

Il premier israeliano oggi ha parlato alla Cnn e alla Nbc americane mantenendosi fermo sui suoi principali obiettivi: prima la liberazione degli ostaggi e poi il cessate il fuoco

Netanyahu: con Hamas nessuno di noi avrà un futuro, è la battaglia della civiltà contro la barbarie
Rainews24
Netanyahu alla CNN

Parla alle americane Cnn e Nbc il premier israeliano dopo 35 giorni di guerra nella Striscia di Gaza. Appoggiato dalla diplomazia occidentale, ma criticato dalla comunità internazionale e dal mondo arabo per aver bombardato senza sosta i territori abitati dai civili palestinesi, il capo del governo di unità nazionale ha risposto mantenendosi inflessibile sulle sue priorità: prima la distruzione di Hamas e poi la liberazione degli ostaggi.

E spiega il perché: "con Hamas nessuno di noi avrà un futuro. E' la battaglia della civiltà contro la barbarie". Ma l'emittente Cnn cerca di scavare nelle responsabilità.

"Israele sta facendo il possibile per evitare vittime civili". "Ci sarà tempo per farmi domande difficili, ora dobbiamo tenere il paese unito con un solo scopo. Ho creato un governo di unità nazionale, il paese è unito come mai prima d'ora. Risponderò a tutte le domande che verranno poste, compresa la responsabilità, dopo la guerra, ora concentriamoci sulla vittoria. Questa è la mia responsabilità", ha sottolineato alla Cnn Netanyahu che in molti analisti già danno per finito politicamente dopo l'attacco del 7 ottobre che ha cambiato per sempre la già fragile convivenza civile tra israeliani e palestinesi.

In fondo osserva il leader del partito Likud "la gente ha chiesto qualcosa a Franklin Roosevelt dopo Pearl Harbor? o a George w. Bush dopo l'11 settembre?". 

Poi chiede più sostegno da parte "della comunità internazionale che supporti Israele - e che invece - attaccasse il male puro rappresentato da Hamas". Netanyahu fa riferimento alle recenti parole del segretario generale dell'Onu: Guterres in un suo discorso dal valico di Rafah aveva chiesto massima tutela dei civili palestinesi durante la rappresaglia israeliana nella Striscia cominciata il giorno dopo l'attacco. Ad oggi, secondo i dati, si conterebbero oltre 11mila morti palestinesi e 1300 vittime israeliane.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha fortemente criticato l'attacco di Israele su Gaza e l'uccisione di donne e bambini innocenti, cosa poi bollata come "un grave errore fattuale e morale" da parte di Netanyahu.

Gli ostaggi, circa 200, sparpagliati nei cunicoli, e che nessuno sa se siano ancora tutti vivi, rappresentano un nodo cruciale nella trattativa per il cessate il fuoco o per una pausa militare, chiesta già dal Presidente Biden qualche giorno fa. Continuano le marce dei familiari e dei cittadini fin sotto l'abitazione del premier che promette la liberazione ma continua a bombardare la Striscia.

Netanyahu riga dritto: "non ci sarà nessun cessate il fuoco senza la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas". Poco dopo Hamas annuncia la sospensione dei negoziati sui rapiti a causa della gestione dell'ospedale al Shifa di Gaza, dove secondo l'intelligence non solo Hamas terrebbe alcuni ostaggi ma quello sarebbe anche il suo quartier generale. 

E anzi, all'emittente Nbc svela: "Abbiamo offerto del carburante all'ospedale di Shifa ma loro lo hanno rifiutato". C'è cautela sugli ospedali, assicura, "ma nessuna immunità ai terroristi, un centinaio di pazienti sono già stati evacuati". E che come a ritrattare dopo le parole di Hamas "potrebbe esserci" un accordo per liberare gli ostaggi, spiegando che dopo le operazioni di terra "le cose sono cominciate a cambiare".

C'è poi anche un terzo obiettivo che riguarda il dopo-guerra ovvero che la prossima “autorità civile di Gaza dovrà cooperare per smilitarizzare e deradicalizzare la Striscia”, ma che questa non sarà l'Autorità palestinese che attualmente amministra la Cisgiordania occupata.