Colpo di scena

OpenAI annuncia il ritorno di Sam Altman come Ceo. Lui: "Non vedo l'ora di tornare"

La decisione arriva a quattro giorni dal licenziamento del cofondatore della società a cui fa capo il sistema di intelligenza artificiale ChatGPT e dopo la "rivolta" di dipendenti e investitori

OpenAI annuncia il ritorno di Sam Altman come Ceo. Lui: "Non vedo l'ora di tornare"
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Sam Altman

Con un nuovo annuncio OpenAI, la società a cui fa capo Chat GPT, ha dichiarato di aver raggiunto un accordo per il ritorno di Sam Altman come CEO a pochi giorni dal suo siluramento, mettendo una pietra sopra a polemiche e discussioni sul futuro della startup al centro del boom dell'intelligenza artificiale. 

"Abbiamo raggiunto un accordo di principio per il ritorno di Sam in OpenAI come Ceo": è in sostanza il messaggio della società affidato a X. Poi i nomi che comporranno il nuovo consiglio di amministrazione: l'ex amministratore delegato di Salesforce Bret Taylor come presidente, l'economista e ex segretario di Stato al tesoro dell'era Clinton Larry Summers e Adam D'Angelo, informatico che fu a capo dello sviluppo tecnologico di Facebook.

Dopo il licenziamento Altman era stato assunto da Microsoft che lo aveva messo alla guida di una squadra ad hoc per la ricerca nell'intelligenza artificiale insieme all'altro co-fondatore di OpenAI, l'ex presidente Greg Brockman, anche lui allontanato dalla società.

Sam Altman ha dichiarato di essere felice di ritornare alle origini e di avere l'appoggio del patron di Microsoft. Su X ha scritto: “Amo OpenAi e tutto ciò che ho fatto negli ultimi giorni è stato fatto per tenere unita questa squadra e la sua missione. Quando ho deciso di unirmi a MSFT era chiaro che fosse la strada migliore per me e per il team. Con il nuovo consiglio e il supporto di Satya, non vedo l'ora di tornare a OpenAi e di consolidare la nostra forte partnership con Microsoft”.

Pochi minuti dopo i post di Altman e OpenAi, è arrivato quello di Elon Musk, forse riferito alla vicenda. Il patron di Tesla che figura tra gli imprenditori e gli investitori che contribuirono a fondare OpenAI scrive: “Quali reti aggrovigliate tessiamo…” 

Il numero uno di Microsoft Satya Nadella ha accolto con favore i cambiamenti nel consiglio di amministrazione di OpenAI, che hanno portato al ritorno di Sam Altman alla guida della startup. "Crediamo che questo sia un primo passo essenziale verso una governance più stabile, ben informata ed efficace", ha scritto su X.

Anche Greg Brockman, che aveva lasciato OpenAi dopo l'estromissione di Altman, è tornato in azienda. Lo ha annunciato su X scrivendo che in serata sarebbe tornato a programmare. Poi ha postato una foto circondato dagli altri dipendenti della società.

Che cosa è successo

Altman era stato estromesso a sorpresa venerdì scorso dopo che il Cda lo aveva accusato di scarsa trasparenza sulla gestione dello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. L'episodio aveva innescato una turbolenta rivolta dei dipendenti - in oltre 700 su 770 avevano minacciato di licenziarsi - e degli investitori.

Poi era stato annunciato il suo passaggio a Microsoft insieme all'altro co-fondatore di OpenAI, l'ex presidente Greg Brockman, anche lui allontanato dalla società, e a tre ricercatori nel campo dell'intelligenza artificiale.

Ecco chi c'è dietro alla cacciata di Altman da OpenAi

Un ex dirigente di Facebook, un ricercatore di intelligenza artificiale, un imprenditore tecnologico e un informatico sono i quattro responsabili di OpenAI che la scorsa settimana hanno messo in crisi la start-up licenziandone l'amministratore delegato.

Come rivela il Financial Times, la decisione improvvisa dei membri del consiglio di amministrazione Adam D'Angelo (l'unico riconfermato nel nuovo cda), Helen Toner, Tasha McCauley e Ilya Sutskever di estromettere Sam Altman ha innescato una drammatica catena di eventi e ha alimentato le speculazioni sulle loro motivazioni e sulla loro competenza a gestire quella che è diventata la start-up di AI di maggior profilo al mondo.    

OpenAI è strutturata in modo non convenzionale come una partnership tra una società di ricerca senza scopo di lucro e una filiale a scopo di lucro. Il consiglio di amministrazione supervisiona entrambe, ma il suo mandato principale è quello di perseguire un'intelligenza artificiale "sicura e vantaggiosa per tutta l'umanità" piuttosto che curare gli interessi degli investitori, scrive il Financial Times.

Il giornale osserva che è tuttavia ignoto come queste quattro persone siano approdate al consiglio di amministrazione, ridotto alla metà rispetto al 2021. E ancora più ignoti sono a tutt'oggi i motivi della cacciata di Altman tanto che Elon Musk, a capo di X ed ex membro del consiglio di amministrazione di OpenAI, società che contribuì a lanciare nel 2015, è intervenuto chiedendo ai quattro di “dire qualcosa” sulla questione. 

Tra tutti, quello finito maggiormente nel mirino dei critici è l'informatico russo-israeliano Ilya Sutskever - colui che ha dato la "notizia" del licenziamento ad Altman. Secondo alcune fonti riportate dal Financial Times, uno dei motivi per i quali si è scontrato con la cultura dell'innovazione irrequieta incarnata da Altman è la questione “sicurezza”. Nel mese di ottobre, in un post su X, l'informatico aveva scritto: "Se date valore all'intelligenza al di sopra di tutte le altre qualità umane, vi troverete male". 

Salvo poi riallinearsi con Altman, affermando di "essere profondamente dispiaciuto per la mia partecipazione alle azioni del consiglio di amministrazione". "Non ho mai avuto intenzione di danneggiare OpenAI", ha scritto su X. "Amo tutto ciò che abbiamo costruito insieme e faro' tutto il possibile per riunire l'azienda". 

Altman ha risposto rapidamente al messaggio di Sutskever, ripubblicandolo per i suoi due milioni di follower insieme a tre cuori rossi.

Chi è Ilya Sutskever e che cosa sono i sistemi di intelligenza generale artificiale (AGI)

Sutskever è un tecnico visionario, molto apprezzato nel campo dell'intelligenza artificiale. Nato nella Russia sovietica, ma formatosi in Israele, presso la Open University of Israel, si è poi trasferito in Canada, all'Università di Toronto. 

Nel 2012, si è fatto un nome come coautore di un articolo che dimostrava le straordinarie capacità degli algoritmi di "deep learning", in cui sosteneva che il deep learning potrebbe essere utilizzato per risolvere problemi a un livello che prima sembrava impensabile. 

Nel 2013 ha lavorato al sistema di intelligenza artificiale all'avanguardia di Google, chiamato TensorFlow, per poi lasciare l'azienda due anni dopo su sollecitazione dell'amico Elon Musk e unirsi a lui e ad altri per fondare OpenAI.

Nel 2016, Sutskever è diventato capo scienziato di OpenAI, dove si è concentrato sui sistemi di intelligenza generale artificiale, o AGI, quelli che possono raggiungere un pensiero a livello umano. Come hanno rivelato al Wall Street Journal fonti dell'azienda, lo stesso Sutskever ha confidato con preoccupazione che c'è il rischio che i sistemi AGI tratteranno gli esseri umani nello stesso modo in cui gli esseri umani trattano attualmente gli animali. 

Da qui il cambio di rotta in nome della sicurezza. L'uomo che Sutskever e gli altri membri del consiglio avevano scelto per succedere ad Altman, Emmett Shear, aveva dichiarato di essere favorevole a rallentare il ritmo dello sviluppo dell'intelligenza artificiale per motivi di sicurezza.

La trattativa

Fin da subito la scelta di Shear era sembrata poco solida. A poche ore dalla sua nomina già circolavano i suoi post su X in cui lodava la cultura dello stupro e evocava un immaginario dominio nazista del mondo. 

Nel frattempo OpenAI cercava di avvicinare la rivale Anthropic per una possibile fusione, naufragata con l'opposizione dell'amministratore delegato, l'italo-americano Dario Amodei, che avrebbe anche rifiutato di prendere il posto di Altman. 

La “rivolta dei dipendenti”, che Microsoft si era dichiarata disposta ad assumere in blocco, ha infine sollecitato la reazione di OpenAi, che già ieri sera aveva iniziato a trattare con il cofondatore le condizioni del suo rientro come CEO.