L'intervista

Antonio Tajani a Rainews24: "Le nostre navi sono autorizzate ad aprire il fuoco"

Il vicepremier e ministro degli Esteri affronta vari temi dalla politica estera e interna. Si è detto pronto a candidarsi alle europee “se sarà utile a Forza Italia" e che per una decisione "dobbiamo aspettare il congresso di Fi il 23 e 24 febbraio"

"L'Italia sta già proteggendo le navi. Però noi vogliamo allargare la zona di competenza della missione europea. Oggi le nostre navi militari hanno il compito non solo di scortare ma di difendere, quindi sono autorizzate anche ad aprire il fuoco o ad abbattere missili o droni. Non solo scorta, ma difesa militare attiva". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi ospite a Rainews 24, intervenuto su vari temi, dalla politica estera a quella interna.

Sempre sul conflitto in Medio Oriente Tajani ha detto di non credere che gli attacchi dei ribelli yemeniti houthi contro i mercantili nel Mar Rosso "siano pilotati dall'Iran". Gli houthi, ha spiegato "stanno attaccando le navi mercantili perché sono alleati dall'Iran e vogliono acquisire credibilità verso Teheran". La missione dell'Unione europea nel Mar Rosso, ha chiarito "non sarà contro l'Iran ma servirà a proteggere i mercantili". E sempre ai microfoni di Rainews24 ha annunciato che domani sarà in Libano, poi in Israele e a Ramallah: "L'Italia sta facendo di tutto per favorire una de-escalation per cercare di far sì che il conflitto non diventi un conflitto regionale. Noi stiamo spingendo per una soluzione due popoli due stati. Non possono essere i criminali Hamas a governare il futuro" del popolo palestinese. "Continueremo a lavorare" ascoltando tutti. 

In tema invece di politica interna Tajani si è detto pronto a candidarsi alle europee “se sarà utile a Forza Italia sapendo bene che gli elettori conoscono le carte in tavola, che il leader del movimento politico si candida per rafforzarlo". Ha comunque ribadito che in ogni caso per una decisione "dobbiamo aspettare il congresso di Fi il 23 e 24 febbraio, che deve eleggere il nuovo segretario".

E ha definito Berlusconi "una grande perdita, anche personale. La cosa che mi manca di più è la telefonata serale, quando facevo il punto con lui dell'attività politica della giornata, dell'attività di governo degli ultimi mesi e ascoltavo i suoi consigli, anche in politica estera. Anche prima di partire per gli Stati Uniti - ha proseguito - l'ultimo viaggio del quale ho parlato con lui, perché è scomparso improvvisamente mentre ero a Washington, gli chiesi consigli su questa missione americana, a lui che era stato al Congresso e aveva avuto un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti. Quei consigli mi mancano, quella chiacchierata, mi mancano la vicinanza amicale e le sue battute più di ogni altra cosa: è stato un uomo straordinario nei rapporti umani, lasciamo stare poi il successo in politica".

"Berlusconi - ha sottolineato Tajani - ha avuto il grande merito di costruire la Forza Italia anche dopo di lui: abbiamo vissuto 30 anni con lui, ne vogliamo vivere 30 difendendo i valori per i quali lui si è impegnato, valori liberali, contro la pressione fiscale, per la giustizia, la riforma della burocrazia". 

Quanto al fatto che Silvio Berlusconi non faceva pesare la forza dei numeri sulla coalizione, Tajani aggiunge che "non lo faceva la Democrazia cristiana, non lo ha fatto Berlusconi, ma credo che anche in questo momento si potrà trovare un equilibrio non solo numerico, ma politico. Non ci sono solo le Regioni, ci sono anche i sindaci. È buon senso. FI ha sempre fatto tanti sacrifici anche nel Nord, Bardi e Cirio sono ottimi presidenti e saranno portatori di un successo in Basilicata e in Piemonte". Vito Bardi "è un ottimo presidente di Regione. Guardiamo i risultati: Bardi ha tolto ai lucani quote acqua e gas". 

Tajani ha infine anticipato che il 26 gennaio a Roma, durante la manifestazione per i 30 anni della discesa in campo di Berlusconi, "lo ricorderemo e concluderemo con la presenza del nostro iscritto più anziano, una signora di 102 anni, e il più giovane un 14enne e una giovanissima sindaca. Guardiamo al futuro forti delle nostre radici"

Infine, non è mancato l’addio del ministero degli Esteri a Gigi Riva, morto ieri a 79 anni: “È stato un mito per noi ragazzi degli anni '70. Un grande giocatore. Alfiere del riscatto sardo. Una bandiera per quella squadra non ha mai accettato offerte. Rimane nella storia come Mazzola, Rivera e Boniperti. Un monumento nazionale, è stato un esempio per tutti".