Caso Ilaria Salis, il padre querela Salvini per diffamazione

La famiglia ha deciso di querelare anche Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti per diffamazione. Meloni da Bruxelles: "Il caso compete alla magistratura, né io né Orban possiamo entrarci"

Caso Ilaria Salis, il padre querela Salvini per diffamazione
LaPresse
Roberto Salis, padre di Ilaria, all’aeroporto di Orio al Serio di ritorno da Budapest dopo l’udienza del processo della figlia

Mentre la presidente del Consiglio Meloni riceve rassicurazioni sulle condizioni di Ilaria Salis direttamente dal primo ministro ungherese Viktor Orban a Bruxelles, arrivano in Italia le dichiarazioni del padre della detenuta, Roberto Salis: “Ci faremo dare opportuna procura da Ilaria perché, a seguito delle dichiarazione lesive della sua reputazione per quanto riguarda il presunto assalto al chiosco della Lega a Monza, abbiamo deciso di querelare Matteo Salvini per diffamazione”. La dichiarazione di Salis è stata raccolta dall'Ansa, l'uomo ha aggiunto: "in seguito all'ignobile attacco e all'imboscata della trasmissione Diario del giorno, la famiglia ha deciso di querelare anche Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti per diffamazione".

Ieri hanno fatto rumore le parole del ministro dei Trasporti e vicepremier che aveva dichiarato “sorprendente” il fatto che la donna, in carcere a Budapest con l'accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra, “sia stata presente in occasione di manifestazioni violente”. 

Il riferimento era all’episodio del febbraio 2017, nel quale – a detta della Lega sui social – Salis avrebbe partecipato all'aggressione a due militanti leghiste a Monza. Episodio sul quale è intervenuto subito il legale della donna, Eugenio Losco, che ha chiarito: “Sul caso che ha citato Salvini, c'è una sentenza di assoluzione, quindi sono tutte imprecisioni e tutte falsità”. Il legale aggiunge: “Ilaria è stata assolta per non aver commesso il fatto, la Lega di Monza si poteva costituire parte civile nel processo e non lo ha fatto”.

Salvini aveva detto inoltre pubblicamente che Salis, se colpevole, “non può fare la maestra”. 

Sul lavoro della 39enne detenuta a Budapest interviene anche “Tuttoscuola”: "Ilaria Salis non lavora come maestra in una scuola primaria, mentre ha svolto delle supplenze brevi in una scuola secondaria di primo grado, ovvero alla scuola media, come docente di Lettere. E non è neanche un'insegnante precaria con contratto annuale (fino al termine delle lezioni o fino al 31 agosto), ma ha fatto supplenze occasionali fino all'anno scorso".  Secondo la testata che si occupa di scuola: “Il ministro può dormire sonni tranquilli: la militante antifascista di Monza, infatti, si è laureata in Lettere e ha solo svolto saltuariamente qualche supplenza alle medie”.

Meloni: “Anche in Ungheria c'è autonomia dei giudici, né io né Orban possiamo entrarci”

"Stiamo chiedendo di verificare il rispetto dei diritti" di Ilaria Salis. Quello con le manette "è un trattamento riservato in diversi Stati occidentali, noi non lo facciamo. Sin dall' inizio il governo ha fornito tutta l' assistenza possibile". Così la premier Meloni al termine del Consiglio europeo "Anche in Ungheria c'è l'autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi" ma "quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese Orban" è "che venga riservato un trattamento di dignità, rispetto e un giusto processo".

"Dobbiamo garantire che ai nostri connazionali venga riservato un trattamento di dignità e rispetto - ha proseguito Meloni - un giusto processo, mi permetto di dire anche un veloce processo, ma al momento né io né Orban possiamo entrare nel giudizio perché compete alla magistratura

Questa mattina davanti all'ambasciata ungherese a Roma qualche decina di persone, con alcuni parlamentari dell'opposizione, si sono trovate per un presidio pacifico per chiedere giustizia per Ilaria Salis. 

 Flash Mob davanti all’Ambasciata Ungherese per chiedere la liberazione di Ilaria Salis , 1 febbraio 2024 LaPresse
Flash Mob davanti all’Ambasciata Ungherese per chiedere la liberazione di Ilaria Salis , 1 febbraio 2024