Il caso decennale

Pietro Orlandi: "Per la Commissione d'inchiesta su Emanuela mancano i due nomi da Forza Italia"

Lo sfogo del fratello di Emanuela Orlandi sul ritardo nell'avvio dei lavori dell'organo intercamerale che deve indagare sulla vicenda della sparizione della 16enne romana e di Mirella Gregori. E pubblica una foto di Gasparri con il cardinale Re

Pietro Orlandi: "Per la Commissione d'inchiesta su Emanuela mancano i due nomi da Forza Italia"
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Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela - la ragazza, figlia di un dipendente del Vaticano, scomparsa quarant’anni fa a Roma, in uno dei casi di cronaca italiani più celebri del XX secolo, anche per il supposto coinvolgimento, emerso negli anni, della Santa Sede - lamenta un atteggiamento “lassista” e “di ostruzione” da parte del gruppo di senatori di Forza Italia, in merito all’inizio dei lavori della Commissione d’inchiesta che riguarda la vicenda di sua sorella e di Mirella Gregori, scomparsa pochi giorni prima di Emanuela, nel 1983.

All’organo intercamerale che deve procedere all’esame dei documenti che riguardano quella misteriosa scomparsa, oltre alle audizioni delle persone coinvolte a vario titolo, mancano ancora due nomi affinché possa completarsi l’organigramma e si possa procedere all’avvio delle sedute e alla fissazione di un calendario.

In particolare, Pietro Orlandi critica il capogruppo al Senato di FI, Maurizio Gasparri, dal momento che è l’esponente forzista a non aver ancora fornito i nomi necessari per completare la composizione della Commissione. Cosa che invece hanno fatto tutti gli altri gruppi, di maggioranza e opposizione. Pietro pubblica su Facebook i nomi che i capigruppo hanno inviato ai rispettivi presidenti (Camera e Senato), “affinché questa Commissione di inchiesta possa iniziare i lavori. Tutti, in quest'ultimo mese, devo dire, si sono impegnati affinché questa Commissione potesse partire. Tutti hanno fatto in modo che ciò avvenisse ora, tranne il sig. Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, che ancora non ha presentato i due nomi che mancano ai 40 affinché i presidenti di Camera e Senato possano così convocarli per dare inizio ai lavori”.

E rincara la dose: “Sono tutti pronti ma il sig. Maurizio Gasparri ha deciso, evidentemente, che 40 anni di attesa non sono ancora sufficienti. Purtroppo non si rende conto di quanto possa essere imbarazzante e soprattutto poco rispettoso il suo comportamento”.

Pietro Orlandi, nel suo post su Facebook, pubblica anche una foto del senatore di Forza Italia con il cardinale Giovanni Battista Re (decano del Collegio cardinalizio, 90enne e all’epoca dei fatti sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato), commentando: “Sicuramente il card GB Re avrà apprezzato”. Il nome del prelato era stato fatto da Ali Ağca in qualità di “persona informata dei fatti”, nell’ambito di un rapimento, a detta dell'attentatore di Papa Wojtyla, eseguito su esplicita richiesta della Santa Sede.