L'annuncio

Sgarbi si dimette da sottosegretario "con effetto immediato". Delibera Antitrust, "ricorro al Tar"

Il critico d'arte lascia il ministero della Cultura e cita una lettera dell'Antitrust sulla sua partecipazione all'evento milanese organizzato da Nicola Porro, in cui ha annunciato le dimissioni. "Ci medito da ore, sono un colpo di teatro"

Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni”: lo ha detto Vittorio Sgarbi a margine di un evento a Milano, La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro. “Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario” ha aggiunto il critico d'arte e personaggio televisivo, precisando che si è dimesso “per voi”, riferendosi ai giornalisti.

“L'Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera, dicendo che aveva accolto due lettere anonime, che il ministro della Cultura ha inviato all'Antitrust, in cui c'era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro”, ha aggiunto l'ormai ex sottosegretario. Poi, più tardi: "Ricorrerò al Tar" sulla delibera dell'Antitrust "che mi è arrivata" sulla questione di incompatibilità sulle attività extra governo.

"Mi sono dimesso per essere Sgarbi. Se mi dicono che non posso fare conferenze, o presentare mostre o libri visto che sono sottosegretario, io mi dimetto. La norma applicata dall'Antitrust non distingue da prestazioni pagate o gratuite. Sono stato chiamato per la mia competenza, ma se non posso fare Sgarbi mi dimetto", spiega.  

Inoltre, Sgarbi precisa che “non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque”, a proposito degli insulti in reazione alle inchieste dei giornalisti di Report e de Il Fatto Quotidiano

Infine torna sulle sue frasi nei confronti del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "Ho detto che è senza dignità chi manda lettere anonime, non parlo di lui. Lui ha preso le lettere anonime e le ha mandate all'Antitrust. Ha fatto il messaggero dell'anonimo".