La replica alle polemiche

Il Cardinale Parolin: "Mosca cessi il fuoco, poi i negoziati"

Il segretario di Stato vaticano dopo le parole del Papa: "La Russia metta fine ad aggressione Ucraina". "Non bisogna mai dimenticare il contesto"

Il Cardinale Parolin: "Mosca cessi il fuoco, poi i negoziati"
(GettyImages)
Segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin

Dopo le parole di papa Francesco sull'Ucraina che hanno provocato polemiche e reazioni di diverse cancellerie europee interviene il segretario di Stato vaticano il cardinale Pietro Parolin: "L'appello del Pontefice è che "si creino le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura". 
"In tal senso è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo ad una delle parti, bensì ad entrambe, e la prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all'aggressione".

Il papa alla tv svizzera: “Negoziare è una parola coraggiosa”

Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, legge messaggio di Papa Francesco GettyImages
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, legge messaggio di Papa Francesco

Convocato il nunzio apostolico a Kiev
Parolin interviene così con una intervista al Corriere dopo che in serata Kiev aveva annunciato di aver convocato il nunzio per chiarimenti mentre anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ricevuto da Francesco una decina di giorni fa, ha detto di non condividere l'appello di Bergoglio a quella che è apparsa agli osservatori internazionali quasi una chiamata alla resa nei confronti di Mosca.
 

"Il coraggio del negoziato non è mai una resa"
"Non bisogna mai dimenticare il contesto - precisa invece Parolin - e, in questo caso, la domanda che è stata rivolta al Papa, il quale, in risposta, ha parlato del negoziato e, in particolare, del coraggio del negoziato, che non è mai una resa". La Santa Sede persegue questa linea e continua a chiedere il "cessate il fuoco", e a cessare il fuoco dovrebbero essere innanzitutto gli aggressori, e quindi l'apertura di trattative.

"Il Papa ha spiegato che negoziare non è debolezza, ma è forza. Non è resa, ma è coraggio. E ci dice che dobbiamo avere una maggiore considerazione per la vita umana, per le centinaia di migliaia di vite umane che sono state sacrificate in questa guerra nel cuore dell'Europa. Sono parole che valgono per l'Ucraina come per la Terra Santa e per gli altri conflitti che insanguinano il mondo". Ha aggiunto Parolin.

"Guerra scatenata contro l'Ucraina non è l'effetto di una calamità naturale incontrollabile"
Nell'intervista al Corriere della Sera, alla domanda se ci sia ancora la possibilità di arrivare a una soluzione diplomatica, Parolin, che è anche a tutti gli effetti il capo missione dell'iniziativa umanitaria intrapresa dal cardinale e presidente della Cei, Matteo Zuppi, risponde: "Trattandosi di decisioni che dipendono dalla volontà umana, rimane sempre la possibilità di arrivare a una soluzione diplomatica.

"La guerra scatenata contro l'Ucraina non è l'effetto di una calamità naturale incontrollabile ma della sola libertà umana, e la stessa volontà umana che ha causato questa tragedia ha anche la possibilità e la responsabilità di intraprendere passi per mettervi fine".