Sicilia

Prete condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale: era stato denunciato da un giovane a Enna

Gli abusi dal 2009 al 2013. Le richieste inascoltate alla Curia e la lettera a Papa Francesco, poi la denuncia alla polizia

Prete condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale: era stato denunciato da un giovane a Enna
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Prete

Il tribunale di Enna ha condannato a 4 anni e 6 mesi don Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale aggravata a danno di minori. La sentenza è stata emessa dopo 8 ore di camera di consiglio. Il dispositivo è stato letto dal presidente del tribunale Francesco Pitarresi nel corso di una udienza a porte aperte dopo che tutto il processo era stato celebrato a porte chiuse. 
L'inchiesta era scattata dopo la denuncia di un giovane - oggi trentenne - che aveva raccontato alla squadra mobile di Enna le violenze subite dal 2009 al 2013, quando era minorenne. 

Sacerdote Pixabay
Sacerdote

Interdizione perenne dall'insegnamento 
Il prete è stato condannato inoltre all'interdizione perenne dall'insegnamento scolastico e per cinque anni dai pubblici uffici. I giudici hanno dichiarato responsabile civile la Curia di Piazza Armerina, con danni da quantificare e liquidare in separata sede. 
L'uomo che ha denunciato il sacerdote all'epoca dei fatti aveva 15 anni: frequentava la parrocchia di San Giovanni Battista ad Enna, dove sarebbero avvenuti alcuni episodi di violenza, quando Don Rugolo, che oggi ha 42 anni, era seminarista. 

Mani del sacerdote sul pulpito Getty
Mani del sacerdote sul pulpito

La lettera a Papa Francesco
Gli abusi, tuttavia, sarebbero continuati anche dopo la sua ordinazione a sacerdote. L'uomo prima di denunciare tutto alla polizia, aveva critto anche una lettera a Papa Francesco. Poi nel 2018 aveva denunciato tutto al vescovo della diocesi di Piazza Armerina Rosario Gisana, che aveva aperto una "investigatio previa".

Il tribunale ecclesiastico non si era espresso
Il procedimento, dopo essere approdato al tribunale ecclesiastico, era stato inviato alla Congregazione, oggi Dicastero, per la Dottrina della Fede, che non si era espresso per difetto dicompetenza dato che le violenze sarebbero avvenute quando Rugolo era ancora seminarista. Il Dicastero aveva rimandato, dunque, gli atti al vescovo Gisana il quale - così nelle carte dei giudici, riportate dall'ANSA - avrebbe offerto alla famiglia del giovane 25 mila euro in contanti, prelevati dalle casse della Caritas, come "borsa di studio". 

Foto Archivio Getty
Foto Archivio

Don Rugolo, trasferito da Enna a Ferrara
Ma l'uomo che aveva denunciato gli abusi avrebbe preteso nella causale la dicitura "risarcimento danni" e per questo motivo la trattativa sarebbe saltata. Alla fine del 2019 Rugolo era stato trasferito da Enna a Ferrara, perchè "gravemente malato". Nell'ottobre del 2020, dopo la lettera inviata anche a Papa Francesco per chiedere giustizia, l'uomo ha denunciato tutto alla polizia. 
 

Immagine di archivio (Ansa)
Immagine di archivio

"Ho insabbiato questa storia"
Agli atti dell'inchiesta anche una intercettazione tra don Rugolo e monsignor Gisana in cui il presule afferma: "Il problema è anche mio, perchè io ho insabbiato questa storia. Pazienza, vedremo come poterne uscire...". 
Nel corso del processo, che si è snodato per 22 udienze, sono stati ascoltati 53 testimoni. L'imputato ha denunciato per diffamazione oltre allo stesso ragazzo che lo aveva denunciato, anche quattro giornalisti che hanno seguito la vicenda giudiziaria e Francesco Zanardi, presidente di "Rete l'Abuso" che si occupa di violenze da parte del clero.