La morte di Matteo Messina Denaro, il boss dei boss. L'autopsia è durata quattro ore

La salma ora è trasportata a Castelvetrano, suo paese d'origine in Sicilia. Massimo riserbo sul tracciato. Era ricoverato dal mese di agosto all'ospedale dell'Aquila per un tumore al colon
La morte di Matteo Messina Denaro, il boss dei boss. L'autopsia è durata quattro ore
Afp
L'arresto di Matteo Messina Denaro 16/1/2023

Nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 settembre è morto Matteo Messina Denaro. Il boss della mafia aveva 62 anni. Arrestato lo scorso 16 gennaio dopo circa 30 anni di latitanza, si è spento nell'ospedale dell'Aquila dove era ricoverato, in una stanza blindata, dal mese di agosto. Il boss soffriva da tempo di un tumore al colon e da venerdì era stato dichiarato in coma irreversibile.

La salma del boss ha lasciato L'Aquila diretta al cimitero Castelvetrano

Ha lasciato l'obitorio dell'ospedale dell'Aquila la salma del boss Matteo Messina Denaro. Il feretro sta raggiungendo il cimitero di Castelvetrano, in provincia di Trapani, scortato dagli uomini del Gom (il Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria). La salma arriverà domani mattina all'alba. Un viaggio di oltre 11 ore che dovrebbe concludersi prima dell'alba.

È durata 4 ore l'autopsia, avviato l'iter per la restituzione della salma

È durata circa 4 ore all'Aquila l'autopsia sul corpo del boss Matteo Messina Denaro. È iniziato dunque l'iter per l'espletamento delle pratiche burocratiche per la restituzione della salma alla famiglia. Subito dopo inizierà il trasferimento del feretro verso Castelvetrano. La tumulazione del boss è prevista per domattina.

Messina Denaro, Dalla Chiesa: "Non è una leggenda, basta mitizzarlo"

"Mio padre era un uomo di Stato, un uomo che credeva nelle istituzioni, nel lavoro che veniva fatto da se stesso in primis e dai suoi uomini. Quando io sento dire che Matteo Messina Denaro si sarebbe consegnato, è un modo per minimizzare il lavoro e la fatica che hanno fatto gli uomini delle forze dell'ordine, che per tanti anni l'hanno cercato".

Parla chiaro Rita dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo al programma tv Stasera Italia. "Vorrei - ha proseguito - non sentire più parlare di Messina Denaro come una leggenda. È una profonda mancanza di rispetto nei confronti di quelli che hanno sofferto a causa sua e delle persone come lui. Purtroppo ci sono registi, scrittori, fiction che hanno creato i miti dell'uomo di mafia e di camorra, che ha belle macchine, belle donne. Questi sono simboli che hanno fatto breccia nei più deboli", ha concluso.

 

Messina Denaro: la sepoltura prevista entro le 7 di domani mattina

Dovrebbe avvenire entro le sette di domattina la tumulazione della bara del boss Matteo Messina Denaro, morto ieri nell'ospedale de L'Aquila. 

La salma, dissequestrata subito dopo la fine dell'autopsia, partirà dal capoluogo abruzzese nel pomeriggio e raggiungerà via terra Castelvetrano con la scorta del Gom. Un viaggio di oltre 11 ore che dovrebbe concludersi prima dell'alba. Molte però le incognite, legate alle procedure burocratiche da espletare e dunque all'orario di partenza del feretro, che rendono al momento non prevedibili i tempi precisi della tumulazione. 
 

Il Questore di Trapani vieta funerali pubblici per Messina Denaro. Le esequie in forma privata nel cimitero di Castelvetrano

Come era previsto, il questore di Trapani ha vietato il funerale pubblico per Matteo Messina Denaro, morto ieri notte all'ospedale de L'Aquila. Le esequie, dunque, si svolgeranno in forma privata nel camposanto di Castelvetrano appena la salma arriverà nel paese del trapanese. Dopo gli accertamenti autoptici, l'autorità giudiziaria disporrà la restituzione del corpo del capomafia alla famiglia. A L'Aquila da giorni c'è la nipote del capomafia, che è anche il suo difensore e il suo tutore legale, Lorenza Guttadauro. E' stata la Guttadauro a contattare l'impresa funebre incaricata del trasporto in Sicilia del feretro. La salma potrebbe partire già nel pomeriggio per raggiungere via terra l'Isola. Alle esequie, che si svolgeranno in un cimitero blindato e off limits al pubblico, non dovrebbe partecipare un sacerdote neppure per una benedizione. La Chiesa nega i funerali religiosi ai mafiosi e comunque il capomafia aveva espressamente lasciato scritto di non volerli.

Alle 13 l'autopsia, poi il trasferimento del feretro a Castelvetrano

Comincerà verso le 13 l'autopsia sul corpo di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra morto ieri all'ospedale San Salvatore dell'Aquila. 

Il medico legale, Cristian D'Onofrio, ha avuto ufficialmente l'incarico dalla Procura e si è recato in ospedale, nel reparto di anatomia patologica, per procedere all'esame. Dopo il nulla osta, il corpo sarà trasferito a Castelvetrano, paese di origine del boss 62enne, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo mentre si recava in clinica per una seduta di chemioterapia per curare il tumore al colon di cui era affetto.  Messina Denaro è stato recluso al 41bis nel carcere Le costarelle di Preturo dell'Aquila.

Il ritorno a Castelvetrano nel massimo riserbo

Si svolgerà in giornata l'autopsia sulla salma di Matteo Messina Denaro morto ieri, per un tumore al colon, al San Salvatore dell'Aquila dov'era ricoverato dall'8  agosto. Dell'esame, predisposto dalla procura, se ne sta occupando una equipe medica del reparto di anatomia patologica dell'ospedale aquilano. Il medico legale indicato è Cristian D'Ovidio. Dopo l'esame, con il nulla osta, la salma dovrebbe essere trasferita in Sicilia, probabilmente questa notte. Il feretro da circa 1.500 euro è stato fornito dalla ditta Pacini dell'Aquila mentre il carro funebre arriva da Castelvetrano (Trapani), località di origine del boss di Cosa nostra. Per il tracciato sul trasferimento della salma, si mantiene il massimo riserbo. L'ipotesi più accreditata è che il feretro giunga a Napoli per essere imbarcato per la Sicilia .

La salma sarà trasferita a Castelvetrano

La salma di Matteo Messina Denaro sarà trasferita da L'Aquila a Castelvetrano, paese d'origine dell'ex boss di Cosa Nostra, morto oggi all'età di 62 anni, dove poi sarà sepolto. Una volta avuti i resti, la famiglia deciderà se procedere alla cremazione, come da sua ultima volontà, o tumularlo. Come predisposto dal questore e dal prefetto, sono state vietate cerimonie pubbliche di commiato, sia religiose che laiche, compresa la commemorazione al cimitero cittadino.

Caselli: "Per mafia una perdita grave, ora nuovi scenari"

"Messina Denaro aveva un peso criminale paragonabile a quello di Salvatore Riina e Bernardo Provenzano. La sua morte crea indubbiamente problemi e apre nuovi scenari all'interno di Cosa nostra".È quanto afferma in un'intervista al Corriere della Sera l'ex procuratore Gian Carlo Caselli. "Nello stesso tempo non bisogna dimenticare che purtroppo si tratta di un'organizzazione 'storica', ben strutturata e consolidata, capace quindi di sopravvivere anche a perdite molto gravi come quella di un boss del suo calibro", sottolinea. Secondo Caselli, ora "si potrebbe affermare sempre più la mafia degli affari con la cosiddetta 'zona grigia'". "Il rischio è che si riproponga il limite culturale che da sempre ci affligge. Quello di considerare la mafia un pericolo solo quando scorre il sangue per effetto delle sue strategie 'militari'; sottovalutandola invece, fino ad accettare il rischio di conviverci, quando adotta strategie 'attendiste', dimenticando la sua lunga storia di violenze e quella straordinaria capacità di condizionamento che ha fatto di un'associazione criminale un vero e proprio sistema di potere criminale", precisa Caselli.

Colosimo: "Lo Stato ha vinto con arresto e con trattamento ultimi giorni'

"Matteo Messina Denaro è stato tra gli ideatori, organizzatori ed esecutori della stagione stragista. Ha partecipato fin dall'inizio all'uccisione di Falcone: è stato lui a organizzare l'attentato di Roma, poi saltato. Chi doveva compierlo era già arrivato, ma è stato richiamato da Riina perché c'erano questioni più importanti da sbrigare". Lo sottolinea a Tg2 Post l'ex presidente del Senato Pietro Grasso. "Sapevo che non avrebbe collaborato per rimanere fino all'ultimo una figura carismatica nel suo ambiente, ma speravo avesse un rigurgito di coscienza per dare ristoro morale a chi ha perso tanti familiari innocenti - continua Grasso - Oggi la mafia è più pericolosa di quella stragista, perché è invisibile e opera sottobanco con criptovalute e fondi di investimento: se comincia a inquinare l'economia cercando di avere privilegi e assumendo il monopolio di certi settori il cittadino non se ne accorge subito. A volte l'aumento dei prezzi o i problemi per i consumatori nascono proprio da queste attività illegali: l'unico modo per far emergere questi sotterfugi sono le investigazioni, ma serve lo stimolo dei cittadini". 

"La figura di Matteo Messina Denaro si è dimostrata in questi anni camaleontica, ha accompagnato l'evolversi  della mafia. Siamo passati dalla mafia che utilizzava l'esplosivo e le armi a una mafia che utilizza le criptovalute e i criptotelefonini. In questo percorso la figura di Matteo Messina Denaro è rimasta centrale, e sino all'ultimo non si è pentito. Lo Stato ha vinto sia rispetto al  suo arresto sia al suo trattamento durante ultimi giorni". Ha concluso Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare antimafia, intervistata a 'Tg2 Post'.

Grasso: "Speravo in un rigurgito di coscienza"

Matteo Messina Denaro è stato tra gli ideatori, organizzatori ed esecutori della stagione stragista. Ha partecipato fin dall'inizio all'uccisione di Falcone: è stato lui a organizzare l'attentato di Roma, poi saltato. Chi doveva compierlo era già arrivato, ma è stato richiamato da Riina perché c'erano questioni più importanti da sbrigare". Lo sottolinea a Tg2 Post l'ex presidente del Senato Pietro Grasso. "Sapevo che non avrebbe collaborato per rimanere fino all'ultimo una figura carismatica nel suo ambiente, ma speravo avesse un rigurgito di coscienza per dare ristoro morale a chi ha perso tanti familiari innocenti - continua Grasso - Oggi la mafia è più pericolosa di quella stragista, perché è invisibile e opera sottobanco con criptovalute e fondi di investimento: se comincia a inquinare l'economia cercando di avere privilegi e assumendo il monopolio di certi settori il cittadino non se ne accorge subito. A volte l'aumento dei prezzi o i problemi per i consumatori nascono proprio da queste attività illegali: l'unico modo per far emergere questi sotterfugi sono le investigazioni, ma serve lo stimolo dei cittadini".

Generale Angelosanto: "Alla mafia ora servirà un nuovo capo"

"Saranno avviati rapporti e interlocuzioni anche con le altre province perché va individuato un nuovo capo". Lo ha detto il generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros dei carabinieri, intervistato da Bruno Vespa a '5 minuti' che andrà in onda questa sera su Rai 1, parlando del 'dopo' Matteo Messina Denaro, ex primula rossa di cosa nostra, morto nella notte."Cosa nostra è viva e ancora forte, ha avvertito il colpo, sia la mafia della provincia trapanese di cui Messina Denaro era a capo, sia delle altre province che guardavano a lui come a un simbolo - ha affermato - Messina Denaro esercitava suo ruolo di capo della famiglia di cosa nostra trapanese e aveva rapporti di interlocuzione con i rappresentanti mafiosi delle famiglie di Agrigento, Palermo e le altre province siciliane". Angelosanto ha anche spiegato che al momento si sta lavorando sul materiale rinvenuto nell'ultimo appartamento in cui ha vissuto l'ex boss. "Abbiamo trovato una copiosa documentazione e centinaia di biglietti, conti, riferimenti a persone, anche con nomi in codice - ha affermato - stiamo lavorando su questo materiale per individuare tutti i fiancheggiatori tant'è che già dopo l'arresto di gennaio abbiamo tratto in arresto altri 8 esponenti dell'organizzazione"."Andiamo avanti per rete di favoreggiamento e vanno individuate le ricchezz e i settori dell'economia gestiti da imprenditori vicini alla mafia", ha aggiunto.

Messina Denaro, Ingroia: "Il più grande rischio? Pensare che con la sua morte la mafia sia finita"

“È la chiusura di un'epoca e di una stagione che è stata tra le più terribili del nostro Paese. La stagione delle stragi, della trattativa, della compenetrazione tra mafia, associazioni, servizi segreti deviati, complicità. Matteo Messina Denaro, più di qualsiasi altro latitante, più ancora di Riina e Provenzano, si può definire per quello che è emerso, per le coperture di cui ha goduto, un 'latitante di Stato'. Quindi con la sua morte si chiude certamente quella stagione e si perde una opzione in più di sapere la verità su quella terribile stagione". 

Queste le parole dell'ex magistrato di Palermo Antonio Ingroia a La Presse, commentando la morte di Matteo Messina Denaro.

"Penso che negli ultimi anni, anche a causa della sua malattia, Matteo Messina Denaro fosse abbastanza defilato ed emarginato dagli assetti criminali di Cosa nostra - ha proseguito -. Credo che fosse soprattutto custode dei segreti del passato piuttosto che protagonista delle strategie del potere". Quindi l'ex pm ha osservato: "Il più grande rischio che si è verificato fin dal momento dell'arresto di Messina Denaro, con l'enfatizzazione a mio parere eccessiva di lui come capo di Cosa nostra, è che si possa pensare che con il suo arresto prima, e ora la morte, la mafia sia finita. Così non è. La mafia è soltanto cambiata, ha cambiato pelle. E' una mafia più nascosta, più finanziaria. La mafia stragista e militare di cui Matteo Messina Denaro è stato uno dei principali esponenti negli anni '90 oggi non c'è più, e questo è l'aspetto positivo. Ma anche lui poi si era trasformato, dedicandosi più ad una mafia finanziaria che alla mafia militare. La mafia di oggi ha contorni meno chiari, meno visibili - ha concluso Antonio Ingroia -. La mafia è più mimetizzata e quindi più inafferrabile".

L'oncologo dell'Aquila: 'Ha accettato la malattia con dignità. Negli ultimi giorni era sedato"

Matteo Messina Denaro "ha sempre accettato la malattia con dignità", ha detto all'Adnkronos Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia presso l'ospedale San Salvatore de L'Aquila, dove il boss di Cosa Nostra è stato ricoverato prima di morire, la scorsa notte, per le conseguenze del tumore al colon dal quale era affetto.

"E' sempre stato un paziente interessato a seguire e a conoscere tutti gli step del decorso della sua patologia, in maniera anche abbastanza partecipe; all'apparenza era sereno, sereno come può esserlo un uomo consapevole di essere affetto da una malattia incurabile, che lo porterà alla morte", racconta ancora Mutti, che dirige il reparto di Oncologia dell'ospedale San Salvatore.

"Abbiamo avuto un buon rapporto medico-paziente. Poi, 15 giorni fa l'ho lasciato alle cure palliative e non l'ho più visto, nell'ultimo periodo era sempre sedato", conclude l'oncologo.

Don Ciotti: "Morte non cancella responsabilità"

"Oggi che lui se n'è andato, di fronte alla morte ciascuno si ferma, ma la morte non può cancellare le responsabilità di quella violenza, di quei crimini, di quelle centinaia di persone che sono state spazzate via". Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, parlando di Matteo Messina Denaro durante la Giornata della Trasparenza organizzata dalla Città Metropolitana di Milano con Libera che si concluderà con la firma di un protocollo d'intesa con i sindaci metropolitani. 

Salvini: una preghiera, ma non posso dire che mi dispiaccia

 "La preghiera non si nega a nessuno. Ma non riesco a dire che mi dispiace". Così Matteo Salvini commenta su facebook la morte di Messina Denaro.  

Salvatore Borsellino: "Mafia invisibile è più forte di prima"

"Se fossi credente, visto che non c'è  stata una giustizia in terra, potrei confidare in una divina,  purtroppo essendo laico non posso sperare neppure in quella. L'arresto di Matteo Messina Denaro non è stata una vera e propria cattura,  sapeva di essere malato e ha pensato di farsi curare dallo Stato  invece che in latitanza. Oggi, con la sua morte si porta i suoi  terribili segreti nella tomba. D'altra parte era impensabile che un  criminale di quello spessore si potesse pentire. Era assolutamente  improbabile". Lo dice Salvatore Borsellino, fratello di  Paolo, ucciso nella strage di via D'Amelio insieme agli agenti della  scorta, dopo la morte dell'ex primula rossa.        "Con la sua fine non credo si chiuda niente - aggiunge -. La mafia non è stata sconfitta, anzi è più forte di prima. Non parlo di quella  degli anni '90, della Cosa nostra stragista, ma di una mafia molto più pericolosa, che si è insinuata nell'economia, nelle amministrazioni,  che è si resa invisibile e che, per questo motivo, è difficile da  scoprire ed estremamente più pericolosa". C'è amarezza nelle parole  del fondatore del movimento delle Agende rosse. "Non ho motivo per  rallegrarmi. Penso solo che oggi è morto un criminale, ma nessuno mi  ridarà mio fratello né la verità sulla strage in cui ha perso la  vita".   

Messina Denaro morto poco prima delle 2, salma in obitorio

E' morto poco prima delle 2 Matteo Messina Denaro, arrestato nello scorso gennaio dopo trent'anni di latitanza.   Il corpo del mafioso si troverebbe ora in uno dei sotterranei dell'obitorio dell'ospedale aquilano che dista non più di cento metri dalla camera-cella nella quale era ricoverato dallo scorso 8 agosto.   Fuori dall'obitorio qualche telecamera, pochi fotografi e pochi giornalisti, ma una presenza compatta di tutte le forze dell'ordine. Non ci sono curiosi, ma solo addetti ai lavori a presidiare l'ingresso dell'obitorio. Nelle prossime ore sarà possibile capire la destinazione della salma che è a disposizione dell'autorità giudiziaria di Palermo. 

Il sindaco di Castelvetrano: "C'è aria nuova"

A Castelvetrano - dove Matteo Messina Denaro, figlio del boss Francesco (don 'Ciccio') Messina Denaro,  è nato e cresciuto e ha costruito la sua carriera criminale - si respira da oggi "un'aria nuova". "Ma questo capitolo nuovo - spiega il sindaco Enzo Alfano, appresa la notizia della morte del boss all'Aquila - è parte di un percorso già iniziato, che deve continuare e deve condurre alla piena consapevolezza di chi era Matteo Messina Denaro: un assassino uno stragista". Da decenni tempo Messina Denaro, prosegue Alfano, "non apparteneva più a questa città: totalmente scomparso, gli unici ricordi che i cittadini hanno della sua giovinezza era di un uomo prepotente, che faceva paura". 

Le immagini dell'arresto di Messina Denaro (video)

La salma sarà trasferita a Castelvetrano

Sono iniziati gli adempimenti  burocratici per la richiesta di trasferimento della salma del boss  Matteo Messina Denaro dall'ospedale dell'Aquila a Castelvetrano  (Trapani), dove sarà sepolto. Il corpo dovrebbe essere sottoposto ad  autopsia e soltanto dopo essere trasportato in Sicilia. Per gli  adempimenti burocratici c'è all'Aquila l'avvocata Lorenza Guttadauro,  che è nipote del capomafia e che si trova in città da diverse  settimane, da quando le condizioni del boss sono precipitate.       

Il sindaco dell'Aquila: "Epilogo di un'esistenza vissuta senza rimorsi"

"È il punto su una vicenda che racconta di violenza e sangue, sofferenze ed eroismi". Così il sindaco  dell'Aquila Pierluigi Biondi su Facebook. "L'epilogo di una esistenza  vissuta senza rimorsi né pentimenti, un capitolo doloroso della storia recente della nostra Nazione che non possiamo cancellare ma di cui  oggi possiamo narrare la fine grazie al lavoro delle donne e degli  uomini che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la  criminalità mafiosa - dice - Il 1992 per me, e tanti come me, ha  segnato un nuovo inizio dell'impegno politico: non avremmo ceduto al  ricatto, ci saremmo battuti per un'Italia forte, orgogliosa, libera e  coraggiosa. Oggi continuiamo su quella strada e consapevoli  dell'importanza di trasmettere principi sani, anche grazie a  iniziative, come il premio intitolato a Paolo Borsellino, utili a far  sì che i nostri giovani abbiano memoria di chi ha reso l'Italia un  luogo migliore. Di cosa è male e di cosa è bene. Ringrazio il  personale del carcere Le Costarelle, le nostre forze dell'ordine, il  nostro personale sanitario, per non aver mai fatto mancare professione e umanità".    

La notizia fa il giro del mondo

La notizia sui giornali del mondo

Dagli Stati Uniti alla Germania, fino all'Argentina. La morte nella notte del boss mafioso Matteo Messina Denaro trova ampio risalto sui principali siti internet di tutto il Mondo. La Cnn titola: "Il boss mafioso 'Diabolik' muore in custodia dopo quasi 30 anni di latitanza". Sky News Uk, annuncia sul proprio sito: "È morto il boss mafioso siciliano Matteo Messina Denaro. Messina Denaro è stato condannato per numerosi reati, incluso per il suo ruolo nella pianificazione degli omicidi del 1992 dei procuratori antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Per il Guardian Matteo Messina Denaro "l'"ultimo padrino" della mafia siciliana è morto dopo una lunga malattia.  Il boss di Cosa Nostra era latitante dal 1993 ed era stato arrestato a gennaio mentre era in ospedale". In Francia il prestigioso Le Monde titola sul sui sito: "La morte del boss mafioso Matteo Messina Denaro, ex latitante più ricercato d'Italia. Affetto da un cancro incurabile, questo fedelissimo di Totò Riina, direttamente coinvolto in diverse decine di omicidi, è stato arrestato il 16 gennaio a Palermo senza opporre resistenza, dopo tre decenni trascorsi nella clandestinità".

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