La guerra di Gaza, giorno 40

Israele attacca ospedale Al Shifa: "Trovate armi nell'area". OMS: "Situazione orribile"

Onu: "40 pazienti deceduti nell'ospedale". Gaza, 11.320 morti di cui 4.650 bambini. Si tratta su ostaggi, 007 israeliani in Egitto. Hezbollah, guerra totale dipende da Israele, noi pronti. Erdogan: "Israele è uno Stato terrorista"

France-Presse: ad al-Shifa soldati nelle corsie, sparano in aria

Decine di soldati israeliani, alcuni incappucciati e sparando in aria, ordinano agli abitanti di Gaza rifugiati nell'ospedale di al-Shifa di arrendersi: la battaglia attorno al più grande ospedale della Striscia di Gaza, senza energia elettrica da giorni e presidiato dai carri armati dello Stato ebraico, si sta svolgendo tra le corsie e nei suoi reparti, riferisce un giornalista che lavora da Gaza per l'agenzia France-Presse ed è bloccato da giorni all'interno della struttura sanitaria. I soldati israeliani, racconta, hanno gridato stamattina in arabo dagli altoparlanti: “Tutti gli uomini dai 16 anni in su, alzate le mani in aria ed uscite in cortile interno per arrendervi”. In cortile, con le mani alzate, si sono radunate file di cittadini palestinesi con le mani alzate, provenienti dal reparto ustionati, dal reparto maternità, dal reparto di chirurgia e perfino dal reparto di dialisi. Alcuni sarebbero stati denudati dai soldati. Donne e bambini perquisiti. Altri militari passano di reparto in reparto sparando in aria, cercando combattenti di Hamas. Israele accusa Hamas di usare gli ospedali di Gaza come basi, di aver scavato una rete di tunnel sotto al-Shifa e di usare i suoi pazienti come “scudi umani”. Il movimento islamista nega e chiede la visita di “commissioni d'inchiesta internazionali”, mentre riferisce di nove bambini prematuri morti nella struttura sanitaria dopo essere stati tirati fuori dalle incubatrici, 27 pazienti in terapia intensiva  morti perché i ventilatori hanno smesso funzionare, una fosse comune con 179 corpi.  Le forze di difesa israeliane affermano di aver inviato "squadre mediche" e soldati "di lingua araba" per la sua "operazione mirata" su "un'area specifica" di al-Shifa. Stamattina ha anche annunciato di aver “consegnato incubatrici, alimenti per bambini e attrezzature mediche”.​

Antonio Tajani: dopo la guerra a Gaza una forte presenza dell'Onu

Al termine della guerra tra Israele e Hamas potrebbe esserci una presenza forte delle Nazioni unite per stabilizzare la situazione. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'assemblea di Federmanager. "Abbiamo cominciato a parlare del dopo - ha detto il ministro -, io ho prefigurato una soluzione che rappresenti un primo passo verso quella che è una soluzione condivisa che è due popoli, due stati. Potrebbe esserci una presenza forte delle Nazioni unite per cecare di stabilizzare la situazione a Gaza, faccio un esempio, una presenza di forze come quelle dell'Unifil. Intanto concludiamo la guerra e mi auguro che si concluda il più rapidamente possibile".

Unrwa: nel sud di Gaza carburante finito, fermi pozzi, fogne, desalinizzatore

Non c'è più acqua a Rafah e Khan Yunis perché il carburante è finito: lo ha riferito su X Thomas White, il direttore a Gaza dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i palestinesi, facendo la lista dei servizi basilari interrotti. "Nessun pompaggio delle acque reflue a Rafah, tutte (3) le pompe delle acque reflue hanno smesso di funzionare, semplicemente perché hanno finito il carburante. L'impianto di desalinizzazione di Khan Younis ha smesso di funzionare: fornisce acqua potabile a 100.000 persone: perché? - niente carburante. A Rafah tutti (10) i pozzi d'acqua hanno smesso di pompare - l'unica fonte d'acqua in città - Perché? - niente carburante. Nell'ospedale (Al Amal) sono cessati tutti i servizi meno quelli di emergenza e non c'è il pieno per 24 ambulanze - perché? semplice, senza carburante". Poco fa, media egiziani hanno riferito dell'ingresso nella Striscia del primo camion con carburante dal 7 ottobre, e di altri due in attesa di varcare il valico di Rafah. 

Erdogan: Hamas è un movimento politico delegittimato

"Hamas è un movimento politico che ha preso parte alle elezioni in Palestina, le ha vinte ed è stato delegittimato". Lo ha detto questa mattina il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha ribadito che per la Turchia "quello che loro chiamano un'organizzazione terroristica" è un movimento politico cui Israele ha progressivamente tolto potere e legittimita'. "Chi ha preso i diritti che Hamas ha conquistato? Ovviamente Israele con gli Stati Uniti. Purtroppo, anche nel mio Paese, c'è gente che non capisce che Hamas è un partito politico", ha detto Erdogan dinanzi i parlamentari del proprio partito.

Media Israele: uccisi almeno 1.000 terroristi

“Finora le forze armate israeliane hanno localizzato più di 160 pozzi e colpito circa 2.800 infrastrutture terroristiche. Hanno eliminato almeno 1.000 terroristi e comandanti dall'organizzazione terroristica. Le Forze armate israeliane confermano che l'ospedale Rantisi è stato utilizzato da Hamas per attività militari”. 

Lo scrive il sito 'Ynetnews'.

Ankara: Netanyahu come Hitler, denuncia all'Aja

La Turchia ha presentato un fascicolo in cui accusa di genocidio il premier israeliano Benjamin Netanyahu dinanzi la Corte Penale Internazionale. 

La notizia, già annunciata dal presidente turco Erdogan nei giorni scorsi, ha trovato conferma nelle parole di uno degli avvocati del partito Akp di cui Erdogan stesso è leader, Metin Kyulyunk. "Oggi, in rappresentanza della coscienza di tutti i cittadini della Turchia, accusiamo l'Hitler del ventunesimo secolo, il primo ministro israeliano Netanyahu dinanzi la Corte Penale Internazionale con sede all'Aja. Netanyahu deve essere processato per il genocidio perpetrato ai danni della popolazione palestinese della Striscia di Gaza e crimini contro l'umanità", ha fatto sapere l'avvocato. Da quanto reso noto si tratta di un fascicolo di 23 pagine di accuse preparato da tre avvocati e dal ministero della Giustizia turco. Il fascicolo contiene prove dell'uso di armi vietate da convenzioni internazionali nei bombardamenti delle ultime settimane e chiede alla procura dell'Aja di raccogliere prove dei crimini commessi durante le operazioni militari dell'esercito israeliano.

Hezbollah: rischio reale di estensione del conflitto al Libano

Parla di "rischio reale" di un'estensione del conflitto israelo-palestinese al Libano e all'intera regione Medio Orientale e definisce "difficile" se non impossibile la coesistenza di uno Stato palestinese e di uno israeliano il numero due della milizia Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, in una intervista esclusiva a Rainews24. "Il rischio  di un conflitto più ampio esiste - ha spiegato all'emittente Rai - il Libano può essere trascinato in una guerra regionale a causa dei continui attacchi violenti e minacce da parte di Israele a Gaza e nel sud del Libano. Spero che non succeda questo ma tutto è legato a quello che accadrà in futuro nella regione. Tutto dipende da cosa deciderà di fare Israele".
Ampi accenni alla situazione interna del Libano con il conflitto che "rende difficile arrivare all'elezioni del presidente della Repubblica", ma la tenuta del paese non è in discussione. "Non vedo - aggiunge Qassem - segnali di una guerra civile". Resta tuttavia la linea dell'intransigenza contro Israele: "Credo - conclude - che la stabilità della regione non sarà possibile finché la Palestina non tornerà ad essere abitata dai palestinesi, musulmani, cristiani ed ebrei senza la presenza di Israele. E' difficile, se non impossibile, che la nostra regione accetti la presenza di Israele. Immagino in futuro la Palestina senza Israele".

Cnn: ecco che cosa ostacola l'accordo sugli ostaggi

Vari fattori stanno ostacolando in queste ore l'accordo tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi. 
Lo evidenzia la Cnn, precisando che una delle complicazioni nei colloqui in corso è la verifica dell'elenco dei nomi degli ostaggi e dei prigionieri palestinesi che Hamas e Israele dovrebbero rilasciare nel quadro dell'intesa. Secondo due funzionari citati dall'emittente americana, Israele vuole assicurarsi che nessuno dei prigionieri rilasciati abbia legami con Hamas e per questo ogni nome proposto viene esaminato attentamente.
Un altro fattore che sta rallentando i colloqui è la mancanza di informazioni sugli ostaggi detenuti da Hamas. Dal momento che si ritiene che altri gruppi a Gaza, come la Jihad Islamica, abbiano nelle proprie mani degli ostaggi, non è chiaro ai negoziatori chi Hamas potrebbe rilasciare come parte di un accordo. 
I negoziati sono stati ostacolati anche dai combattimenti in corso e da problemi logistici, compresi i blackout delle comunicazioni a Gaza che hanno impedito ai leader di Hamas nella Striscia di parlare con i leader politici in Qatar. La complicata diplomazia indiretta, che coinvolge mediatori di Doha, ha fatto sì, inoltre, che possano volerci ore e persino giorni prima che i messaggi vengano scambiati tra tutte le parti.

Biden manda il suo inviato McGurk in Medio Oriente

Brett McGurk, il principale consigliere del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente, si sta dirigendo nella regione per colloqui con dirigenti di Israele, Cisgiordania, Qatar, Arabia Saudita e altre nazioni: lo rende noto la Casa Bianca. "In Israele discuterà delle esigenze di sicurezza dello Stato ebraico, dell'imperativo di proteggere i civili nel corso delle operazioni militari, nonché degli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e della necessità di tenere a freno i coloni estremisti violenti in Cisgiordania", si legge in una nota.

Usa: le azioni di Hamas non diminuiscono le responsabilità di Israele

"Non sosteniamo attacchi agli ospedali", "gli ospedali e pazienti devono essere protetti", "le azioni di Hamas non diminuiscono la responsabilità di Israele nella protezione dei civili": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby in un briefing a bordo dell'Air Force One che sta portando Joe Biden a San Francisco per il vertice con il presidente cinese.

L'Oms: “22 ospedali su 36 a Gaza non funzionano”

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nei Territori palestinesi ha annunciato che 22 dei 36 ospedali di Gaza non sono funzionanti a causa della mancanza di carburante per i generatori, dei danni riportati e dei combattimenti che interessano le aree limitrofe. "I 14 ospedali rimasti aperti hanno scorte sufficienti a malapena per sostenere interventi chirurgici critici e salvavita e fornire cure ospedaliere, compresa la terapia intensiva", ha affermato l'Oms.

Casa Bianca: un centro comando di Hamas sotto un ospedale di Gaza

I militanti di Hamas hanno un centro di comando sotto l'ospedale Al Shifa a Gaza. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce della casa Bianca John Kirby secondo cui Hamas e la Jihad islamica "gestiscono un nodo di comando e controllo da Al Shifa a Gaza City". "Hanno immagazzinato armi lì e sono pronti a rispondere a un'operazione militare israeliana contro quella struttura" ha affermato. 

Fonte Israele: svolta sugli ostaggi possibile in 48-72 ore

Una fonte politica israeliana di alto livello ha detto ad ABC News che sono stati compiuti progressi sull'accordo sugli ostaggi e che una svolta potrebbe arrivare nelle prossime 48-72 ore. Il Gabinetto di Guerra israeliano si riunirà stasera per discutere l'accordo, ha detto la fonte.

Ok di Israele a migliaia di litri di carburante dal varco di Rafah

Israele ha deciso di consentire ai camion dell'Agenzia di Soccorso delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) di trasportare diverse migliaia di litri di carburante attraverso il valico di Rafah, a beneficio di attivita' umanitarie - per la prima volta dallo scoppio della guerra. Lo scrive il sito 'Ynetnews', citando fonti di Tel Aviv. La decisione è stata presa circa un'ora dopo che l'UNRWA ha annunciato che le sue riserve di carburante erano esaurite e sono stati costretti a fermare le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza.

Israele: imminente l'attacco all'ospedale Al Shifra di Gaza

Un portavoce del ministero della Sanità di Gaza fa sapere che Israele ha informato dell'imminenza di un raid contro l'ospedale di Al Shifa “nei prossimi minuti”.
Il portavoce ha informato il comitato internazionale della Croce Rossa.
 

Israele: è in corso l'attacco all'ospedale Al Shifa

L'esercito israeliano afferma che le sue forze sono entrate per una “operazione mirata” nell'ospedale Al Shifa di Gaza, oggetto di un lungo assedio.

L'esercito aveva circondato la struttura come parte della sua offensiva di terra contro Hamas, che secondo le autorità israeliane usa la struttura come base per dirigere le sue attività militari. All'interno dell'ospedale ci sono circa 600 pazienti in gravi condizioni, di cui molti bambini. All'esterno si accalca una grande folla di palestinesi che cerca riparo, morti e feriti che l'ospedale non è in grado di accogliere.

L'esercito israeliano per ora non fornisce ulteriori dettagli ma precisa che sta adottando misure per limitare i danni ai civili.

La nota dell'esercito israeliano: "Operazione in corso, i terroristi si arrendano"

Ecco il comunicato delle forze armate israeliane via Telegram:

“Sulla base delle informazioni di intelligence e di una necessità operativa, le forze dell'IDF (le forze armate israeliane, ndr) stanno portando avanti un'operazione precisa e mirata contro Hamas in un'area specifica dell'ospedale Shifa. Invitiamo tutti i terroristi di Hamas presenti nell'ospedale ad arrendersi”.

"L'operazione non intende danneggiare i pazienti, il personale medico o i cittadini presenti nell'ospedale", spiega il comunicato. "L'operazione è stata preceduta da uno sforzo per evacuare l'ospedale dai pazienti e da coloro che si sono rifugiati, ed è stato anche aperto un corridoio speciale", prosegue la dichiarazione, aggiungendo che la direzione dello Shifa è stata allertata prima che le truppe israeliane entrassero nel complesso. L'esercito afferma inoltre che "durante l'operazione, si prevede di trasferire all'ospedale incubatrici, attrezzature mediche e alimenti per bambini". 

Sanità palestinese: Israele è responsabile per le vite di medici, pazienti e rifugiati ad Al Shifa

Le autorità sanitarie palestinesi comunicano che riterranno Israele “pienamente responsabile per le vite del personale medico, dei pazienti e dei rifugiati nell'ospedale Al Shifa”.
 

Hamas: "Gli Stati Uniti hanno dato il via libera all'attacco dell'ospedale sostenendo che sia usato dai miliziani"

Hamas fa sapere che "ritiene l'occupazione (Israele, ndr) e il presidente Biden pienamente responsabili del raid dell'esercito occupante nel complesso medico di Al Shifa".

Hamas in un comunicato definisce l'attacco all'ospedale un "crimine barbaro contro una struttura medica protetta dalla Quarta Convenzione di Ginevra". 
"L'occupazione israeliana e tutti coloro che hanno colluso con essa per uccidere bambini, pazienti e civili innocenti saranno chiamati a risponderne", ha affermato il gruppo. "L'adozione da parte della Casa Bianca e del Pentagono della falsa narrativa israeliana che sostiene che la resistenza utilizza il Centro medico al-Shifa per motivi militari ha costituito un via libera per Israele a commettere altri massacri contro i civili, e a trasferirli con la forza dal nord al sud per continuare il piano dell'occupazione di sfollare il nostro popolo".

L'agenzia palestinese Wafa riporta anche che il ministro della Sanità palestinese, Mai Al-Kaila, ha dichiarato che "le forze di occupazione israeliane stanno commettendo un nuovo crimine contro l'umanità, il personale medico e i pazienti, assediando e bombardando il complesso medico di Al-Shifa, a ovest di Gaza City". 

Non ci sono ancora reazioni e commenti immediati da parte degli Stati Uniti.

Netanyahu: "Non è Israele che colpisce i civili, ma Hamas"

Nelle ore in cui le sue truppe attaccano l'ospedale Al Shifa di Gaza, il premier israeliano Netanyahu scrive su X: "Non è Israele a prendere deliberatamente di mira i civili, ma Hamas che ha decapitato, bruciato e massacrato i civili nei peggiori orrori perpetrati sugli ebrei dopo l'Olocausto".

Netanyahu scrive in risposta al premier canadese Justin Trudeau che aveva detto che Israele deve fermare "questa uccisione di donne, di bambini, di neonati" a Gaza. 
"Mentre Israele fa di tutto per tenere i civili lontani dal pericolo, Hamas fa di tutto per tenerli in pericolo. Israele offre ai civili di Gaza corridoi umanitari e zone sicure, Hamas impedisce loro di uscire sotto la minaccia delle armi. E' Hamas, non Israele, a dover rispondere di aver commesso un doppio crimine di guerra: colpire i civili e nascondersi dietro di loro. Le forze della civiltà devono sostenere Israele nello sconfiggere la barbarie di Hamas", aggiunge Netanyahu. 

Un medico di Al Shifa: "Tank nell'ospedale, esplosioni ovunque"

Un medico di al-Shifa, Mokhallalati, ha riferito ad Al Jazeera che le forze israeliane sono all'interno del complesso ospedaliero, ma le informazioni rimangono scarse.
"Abbiamo visto i carri armati e i bulldozer nel campus del centro", ha detto Mokhallalati spiegando di aver ispezionato l'edificio principale sopra il pronto soccorso dove le forze israeliane non sembrano essere entrate. Ma ha aggiunto di non conoscere lo stato degli altri edifici che ospitano pazienti e sfollati. "Il fuoco è ancora intenso e sentiamo esplosioni ovunque", ha aggiunto il medico. 

La Casa Bianca: "Non approviamo l'attacco a un ospedale"

La Casa Bianca fa sapere che non approva l'attacco israeliano all'ospedale di Al Shifa.

L'agenzia Reuters cita un portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, che preferisce restare anonimo. "Noi - dice il portavoce - non sosteniamo l'attacco aereo dell'ospedale e non vogliamo vedere combattimenti dentro l'ospedale con persone innocenti, gente indifesa e persone malate che potrebbero ritrovarsi in mezzo alla sparatoria". "Gli ospedali - conclude il portavoce - devono essere protetti". La precisazione arriva dopo che l'esercito israeliano ha avviato un'operazione militare nell'ospedale di Al-Shifa. 

Ministero della Salute di Gaza: l'esercito israeliano sta perquisendo i seminterrati dell'ospedale

Un portavoce del ministero della Salute di Gaza dice all'emittente Al Jazeera che le forze armate israeliane stanno perquisendo i seminterrati dell'ospedale Al Shifa.
 

Un testimone alla BBC: "Più di 100 soldati israeliani nel Pronto soccorso dell'ospedale e 6 tank nel campus"

Oltre 100 soldati hanno preso parte al blitz di questa notte dell'esercito israeliano nell'ospedale Al Shifa di Gaza, dice alla BBC un testimone che si trovava all'interno della struttura. L'uomo si chiama Khader Zaanoun e conferma la presenza di carri armati israeliani nel campus dell'ospedale. 
"Ho visto sei carri armati all'interno dell'ospedale e più di un centinaio di soldati del commando, sono entrati nel pronto soccorso principale, alcuni soldati erano mascherati e urlavano in arabo 'non muoverti, non muoverti'", ha raccontato Zaanoun.
 

Hamas, ospedale Shifa si rifiuta di evacuare pazienti in strada

Gli amministratori dell'ospedale al Shifa di Gaza si sono rifiutati di evacuare i pazienti "in strada": lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra. "Il direttore dell'ospedale ha detto chiaramente (a Israele) che l'evacuazione deve avvenire attraverso un corridoio umanitario sicuro che protegga gli standard sanitari e prenda in considerazione lo stato dei pazienti all'interno dell'ospedale", ha affermato il portavoce. "Non possiamo semplicemente evacuare l'ospedale in strada. Sarebbe una condanna a morte" per i pazienti, ha aggiunto. Prima del blitz nell'ospedale, scrive sempre Al Jazeera, il ministero della Difesa israeliano aveva informato il ministero della Sanità palestinese che le sue truppe si stavano preparando a entrare nella struttura. 

 

Medico al Shifa: “Israele ci ha dato 30 minuti di preavviso”

L'esercito israeliano ha dato all'amministrazione dell'ospedale al Shifa di Gaza un preavviso di 30 minuti prima che iniziasse l'operazione militare nel complesso: lo ha detto alla Cnn un medico dell'ospedale, Khaled Abu Samra, come riporta l'emittente statunitense sul suo sito. "Ci è stato chiesto di stare lontani dalle finestre e dai balconi. Possiamo sentire i veicoli blindati, sono molto vicini all'ingresso del complesso", ha affermato il medico prima dell'inizio dell'operazione. 

 

Hamas: "Pronti a ispezioni internazionali in ospedale al Shifa"

"Siamo pronti a ricevere tutte le istituzioni internazionali presso il complesso Al-Shifa per garantire la natura del suo lavoro medico": lo afferma su Telegram il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra. Nel messaggio, pubblicato circa tre ore prima dell'inizio dell'operazione militare dell'esercito israeliano nella struttura, il ministero chiede inoltre "un intervento urgente per fermare l'aggressione contro il complesso di Shifa prima che si verifichi un disastro". "I cecchini dell'occupazione prendono di mira chiunque si avvicini alle finestre o alle porte dell'ospedale Al-Shifa", prosegue il portavoce, sottolineando che "i carri armati israeliani sono alle porte del complesso medico Al-Shifa".

 

Hamas a comunità mondiale "salvate i pazienti di Shifa"

"All'interno del complesso di Shifa ci sono 1.500 membri del personale medico e circa 7.000 sfollati. Facciamo appello a tutti i Paesi affinché intraprendano azioni urgenti per salvare i pazienti all'interno del Complesso Shifa": lo scrive su Telegram il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra. Il messaggio è stato pubblicato circa tre ore prima dell'inizio dell'operazione militare dell'esercito israeliano nella struttura. Secondo il personale medico, circa 650 pazienti sono ancora ricoverati nell'ospedale, riporta Al Jazeera. 

 

Hamas: "Non abbiamo nulla da nascondere in ospedale al Shifa"

"Non abbiamo nulla di cui aver paura o da nascondere": lo ha detto il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra, poco dopo l'inizio del blitz delle forze israeliane nell'ospedale al Shifa di Gaza. "Ci sono solo medici, pazienti e sfollati" all'interno dell'ospedale, ha aggiunto, come riporta Al Jazeera. 

 

Onu: “Ieri morti 40 pazienti in ospedale al Shifa”

Quaranta pazienti sono morti nella giornata di ieri nell'ospedale al Shifa di Gaza: lo rende noto l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha), che cita il ministero della Sanità della Striscia. 

 

Conflitto Israelo-Palestinese Getty
Conflitto Israelo-Palestinese

Casa Bianca, Gaza: ospedali e pazienti devono essere protetti

"Non commenteremo in dettaglio un'operazione militare israeliana in corso. Come abbiamo già detto, non sosteniamo gli attacchi aerei contro un ospedale e non vogliamo vedere scambio di colpi in un ospedale dove persone innocenti, pazienti che cercano cure, vengono prese tra due fuochi. Gli ospedali e i pazienti devono essere protetti". Così un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, mentre a Gaza è in corso un'operazione militare da parte dell'esercito israeliano all'interno dell'ospedale di Al Shifa a Gaza.

 

Israele, operazione al-Shifa sara' ampliata se necessario

L'operazione israeliana all'ospedale Al-Shifa a Gaza sara' ampliata se necessario: lo ha riferito un funzionario israeliano sotto anonimato, lasciando intendere che l'esercito sa esattamente cosa trovera' li'. "Stiamo iniziando in piccolo e l'operazione si espandera' se necessario", ha affermato in un'intervista radiofonica, sottolineando che "la decisione di entrare ad Al-Shifa e' stata presa solo sapendo cosa ci fosse e dove si trovava, come abbiamo fatto all'ospedale Rantisi, dove e' stata (fatta irruzione) solo quando sapevamo esattamente cosa c'era nel seminterrato". Le truppe israeliane hanno fatto sapere che stanno portando avanti "un'operazione precisa e mirata contro Hamas in un'area specifica" dell'ospedale a Gaza. 

 

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Conflitto Israelo-Palestinese

Hamas: decine di soldati israeliani dentro l'ospedale Al-Shifa

Un funzionario della Sanità di Hamas a Gaza ha detto che "decine" di soldati israeliani si trovano all'interno degli edifici dell'ospedale Al-Shifa. Youssef Abul Reesh, ha affermato di aver visto carri armati israeliani all'interno del complesso e "dozzine di soldati e commando all'interno del pronto soccorso" e degli "edifici di accoglienza". Le forze di difesa israeliane hanno affermato che stanno effettuando una "operazione precisa e mirata contro Hamas in un'area specifica" della struttura.
Le stime sul numero di pazienti, personale e sfollati all'interno del complesso ospedaliero vanno dalle centinaia alle decine di migliaia, con il numero reale impossibile da verificare in modo indipendente.Israele ritiene che alcuni dei circa 240 ostaggi a Gaza potrebbero essere tenuti prigionieri nel labirinto di tunnel e stanze di Hamas sotto l'ospedale.

 

Conflitto Israelo-Palestinese Getty
Conflitto Israelo-Palestinese

Idf: “Nell'ospedale Al-Shifa, operazione precisa e mirata”

Le forze di difesa israeliane hanno affermato che stanno effettuando una "operazione precisa e mirata" nell'ospedale Al-Shifa di Gaza. Secondo l'Idf, Hamas "fa un continuo impiego militare dell'ospedale Shifa'', che, ''ha messo a repentaglio lo status protetto dell'ospedale ai sensi del diritto internazionale''. Secondo la dichiarazione, Israele ritiene di aver concesso agli agenti di Hamas accusati di essere all'interno dell'ospedale tempo sufficiente per cessare le loro attività all'interno dell'edificio. I funzionari dell'ospedale hanno costantemente respinto le affermazioni di Israele secondo cui Hamas avrebbe costruito un importante centro di comando sotto l'ospedale, il più grande di Gaza. 

 

 soldati che sparano contro obiettivi di Hamas a Gaza reuters
soldati che sparano contro obiettivi di Hamas a Gaza

Black-out contatti, impossibile aggiornare numero morti a Gaza

Il bilancio delle vittime a Gaza non viene aggiornato da venerdì scorso "a seguito del collasso dei servizi e delle comunicazioni presso gli ospedali del nord con il ministero della Sanità". Lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha). Per il quinto giorno consecutivo, "non è possibile aggiornare il numero dei morti", afferma. "L'ultimo aggiornamento fornito delle vittime palestinesi a Gaza, il 10 novembre, è di 11.078, di cui 4.506 bambini e 3.027 donne. Circa altri 2.700, tra cui circa 1.500 bambini, sono stati dichiarati dispersi e potrebbero essere intrappolati o morti sotto le macerie, in attesa di essere salvati o recuperati. Altri 27.490 palestinesi sarebbero rimasti feriti", riferisce l'agenzia dell'Onu. 

 

Media, “Esercito entrato a Shifa solo quando ha saputo cosa c'era”

La decisione di entrare nell'ospedale Al-Shifa è stata presa solo quando l'esercito ha saputo "cosa esattamente c'è e dove si trova" nell'ospedale. Lo ha detto una fonte di sicurezza alla Radio militare, citata dai media. "E' lo stesso che abbiamo fatto all'ospedale Rantisi in cui siamo entrati - ha aggiunto - quando abbiamo saputo cosa c'era esattamente nel seminterrato". "Abbiamo cominciato in piccolo - ha poi spiegato - ma se necessario l'operazione sarà estesa". 

Idf: uccisi "terroristi" prima di entrare in ospedale Al-Shifa

Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari ha detto oggi che l'esercito dello Stato ebraico continua a operare "in modo mirato" nell'ospedale Al-Shifa di Gaza. L'attività militare si sta svolgendo "in un complesso specifico per il quale esistono informazioni di intelligence che indicano attività terroristiche" da parte di Hamas e secondo le necessità operative, ha precisato Hagari. "Prima di entrare nell'ospedale, le nostre forze hanno trovato esplosivi e squadre terroristiche e ne è seguito uno scontro durante il quale i terroristi sono stati eliminati", ha sottolineato Hagari, aggiungendo che i militari israeliani "hanno consegnato attrezzature mediche, incubatrici e alimenti per bambini... all'ospedale Al-Shifa".

 

Esercito Israele, operazione a Shifa continua anche questa mattina

L'operazione nell'ospedale Shifa sta continuando questa mattina sempre "in maniera mirata". Lo ha detto il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, confermando che si svolge "in un complesso specifico nel quale secondo informazioni di intelligence si riscontra attività terroristica" da parte di Hamas. Hagari ha poi aggiunto che prima dell'ingresso ci sono stati combattimenti e sono stati uccisi miliziani. "I soldati - ha sottolineato - hanno consegnato forniture mediche, incubatrici e viveri per i bambini". 

 

Media: almeno 5 membri Hamas uccisi fuori ospedale Al-Shifa

"Almeno cinque uomini armati di Hamas sono stati uccisi dalle truppe" israeliane "durante uno scontro a fuoco fuori dall'ospedale" Al-Shifa: lo riferisce il Times of Israel, citando una dichiarazione delle Forze di Difesa Israeliane. "Non c'è stato alcun 'attrito' tra le truppe, i pazienti e il personale medico", ha spiegato l'Idf in una nuova dichiarazione sulla "operazione mirata", e "non vi è alcuna indicazione che vi siano ostaggi attualmente detenuti" sul posto.

 

Nascondigli Hamas Tg1
Nascondigli Hamas

Esercito Israele: “Trovate armi e risorse di Hamas in area Shifa”

Nell'operazione in corso allo Shifa i soldati israeliani hanno trovato armi e risorse di Hamas nell'area che "indicano la presenza del gruppo terroristico". Lo ha fatto sapere l'esercito secondo cui non ci sono indicazioni di ostaggi israeliani tenuti al momento nell'ospedale, ma si ritiene che l'operazione possa portare "informazioni di intelligence sui rapiti". L'esercito ha poi sottolineato che "non ci sono state frizioni" tra soldati, medici e pazienti dell'ospedale. 

 

Bloomberg, Usa hanno aumentato in silenzio aiuti militari a Israele

Il Pentagono ha silenziosamente aumentato gli aiuti militari a Israele, soddisfacendo richieste che includono più missili a guida laser per la flotta di Apache, oltre a proiettili da 155 mm, dispositivi per la visione notturna, munizioni anti-bunker e nuovi veicoli militari. Lo scrive Bloomberg dopo aver visionato un elenco del Dipartimento della Difesa. La fornitura di armi verso Israele si sta estendendo oltre la ben pubblicizzata fornitura di intercettori Iron Dome e bombe intelligenti nonostante i funzionari dell'amministrazione Biden stiano mettendo sempre più in guardia Israele dal cercare di evitare vittime civili nella Striscia di Gaza. 

 

Hezbollah, guerra totale dipende da Israele, noi pronti

"Se mi sta chiedendo se abbiamo paura, la risposta è no. Se la domanda è se ci difenderemo? Sì, con tutta la nostra potenza. Ma se mi chiede se ci sarà guerra totale, rispondo: dipende da quel che succede a Gaza e da quel che farà Israele. Netanyahu vuole la guerra? Non lo sappiamo". E' quanto afferma il vice del partito libanese Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, rispondendo, in un'intervista al Corriere della Sera, in merito alla possibilità di una guerra aperta con Hamas contro lo Stato ebraico.
Qassem nega l'acquisto di armi dal fronte Ucraino: "Non ne abbiamo bisogno. Abbiamo gli arsenali pieni e dobbiamo costruire sempre altri depositi". "Lo scontro non si misura solo in forza militare. C'è anche la motivazione - precisa lo sceicco - Ciò detto, noi abbiamo sia la forza militare, sia i soldati per creare gravi perdite a Israele. L'esperienza del 2006 dimostra la nostra capacità di vincere anche senza un apparato militare superiore. Adesso siamo più armati e meglio organizzati di allora. Israele farebbe bene a pensare le sue mosse". "Per noi la pace ci sarà quando la terra verrà restituita ai legittimi proprietari: i palestinesi", conclude Qassem

 

Ospedale al-Shifa di Gaza City, nel centro della Striscia di Gaza AP
Ospedale al-Shifa di Gaza City, nel centro della Striscia di Gaza

Prima autocisterna con carburante entrata a Gaza dall'Egitto

La prima autocisterna con carburante è entrata a Gaza dall'Egitto dal 7 ottobre. Lo dice una fonte della Mezzaluna Rossa egiziana all'Ansa. 

 

 

Esercito, non ci sono indicazioni di ostaggi a Shifa

"Non ci sono ancora indicazioni sulla presenza di ostaggi all'interno dell'ospedale Al-Shif", ma si ritiene che l'operazione possa portare "informazioni di intelligence sui rapiti". Lo riferisce l'esercito citato dalla radio israeliana. Le ricerche all'interno del complesso continuano. 

 

 

Gaza, ospedale al Shifa AFP
Gaza, ospedale al Shifa

Testimone a Bbc, forze israeliane a Shifa interrogano tutti

Un giornalista, che si trova dentro l'ospedale Al-Shifa, ha raccontato alla Bbc che le forze israeliane stanno andando di stanza in stanza, piano dopo piano, e stanno interrogando tutti, sia il personale che i pazienti, e sono accompagnati da medici e persone che parlano arabo. Il giornalista di nome Khader aggiunge che gli sfollati che si erano rifugiati nel complesso sono stati fatti radunare nel cortile e alcuni sono sottoposti a controlli di sicurezza.  Il testimone oculare aggiunge che l'esercito israeliano ha il "controllo completo" e non ci sono sparatorie. La BBC non è stata in grado di verificare le affermazioni. 

  

 

Russell (Unicef): porre fine all'orrore nella Striscia

Il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dell'infanzia, Catherine Russell, ha invitato tutte le parti in conflitto a Gaza a "porre fine all'orrore" nella Striscia. In occasione di una rara visita alla regione, Russell ha chiesto "ancora una volta a tutte le parti di garantire che i bambini siano protetti e assistiti, in conformità con il diritto umanitario internazionale". La responsabile dell'Unicef ha visitato un ospedale nel sud di Gaza. "Solo le parti in conflitto possono veramente porre fine all'orrore", ha detto, secondo quanto si legge in un comunicato.

 

Esercito, non ci sono indicazioni di ostaggi a Shifa

"Non ci sono ancora indicazioni sulla presenza di ostaggi all'interno dell'ospedale Al-Shifa", ma si ritiene che l'operazione possa portare "informazioni di intelligence sui rapiti". Lo riferisce l'esercito citato dalla radio israeliana. Le ricerche all'interno del complesso continuano. Nell'operazione in corso allo Shifa i soldati israeliani hanno trovato armi e risorse di Hamas nell'area che "indicano la presenza del gruppo terroristico". L'esercito ha poi sottolineato che  "non ci sono state frizioni" tra soldati, medici e pazienti dell'ospedale.

 

Gallant, operazione di terra fino a completamento missione

"Israele non fermerà le sue operazioni a Gaza finché le nostre truppe non completino la loro missione: distruggere Hamas e riportare i nostri ostaggi a casa dalle loro famiglie". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant incontrando a Tel Aviv il coordinatore Usa per il Medio Oriente Brett McGurck. 

 

Oms e Croce Rossa “Estremamente inquiete” per raid al-Scifa

L'organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Circ) si sono detti oggi "estremamente preoccupati" per l'impatto dell'operazione militare condotta dall'esercito nell'ospedale di al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, dopo l'irruzione della scorsa notte. L'Oms è "sconvolta" dal raid nell'ospedale, secondo quanto ha espresso il responsabile. Mentre il Comitato ricorda in un comunicato che "i pazienti, il personale medico e i civili devono essere protetti in ogni momento" e indica di essere in contatto "con le autorità interessate". 

 

Ministero esteri ANP condanna blitz Al-Shifa: “Serve intervento internazionale urgente”

Il ministero degli Esteri dell'Autorità palestinese condanna il blitz israeliano nell'ospedale Al Shifa, nella Striscia di Gaza, e chiede un "intervento internazionale urgente" per proteggere i pazienti, gli operatori sanitari e gli sfollati che si trovano nella struttura. Il ministero degli Esteri palestinese condanna il blitz israeliano nell'ospedale e in "altri ospedali e strutture sanitarie" della Striscia, considerato una "violazione palese del diritto internazionale, del diritto internazionale umanitario e delle Convenzioni di Ginevra".
Una nota rilanciata dall'agenzia palestinese Wafa denuncia "un'estensione delle violazioni e dei crimini dell'occupazione contro il popolo palestinese" e afferma che Israele "priva i cittadini palestinesi dei loro diritti più basilari, compreso quello di ricevere cure mediche". Il governo israeliano viene ritenuto "completamente responsabile" della sicurezza di "migliaia di malati, feriti, sfollati, bambini, neonati prematuri" che si trovano all'interno dell'ospedale, con un'area nel mirino di quella che l'esercito israeliano ha descritto come "un'operazione precisa e mirata" contro Hamas nel mezzo del conflitto innescato dal terribile attacco del 7 ottobre del gruppo in Israele.

 

Libano, bombe Israele vicino a base italiana dell'Onu

L''artiglieria israeliana ha effettuato poco fa tre bombardamenti di artiglieria contro località nel sud del Libano, situate nei pressi della base italiana della missione Onu (Unifil) nel sud del Libano, senza fare vittime o danni materiali al compound militare.
Lo riferiscono testimoni oculari vicini alla base di Shamaa, quartier generale del contingente italiano che in Libano conta più di un migliaio di soldatesse e soldati. Le fonti affermano che l'artiglieria israeliana ha preso di mira la zona di Tayr Harfa, Jebbine e Yarin a tre chilometri di distanza dalla base di Shamaa. 

 

Erdogan, Israele è uno Stato terrorista

"Israele commette terrorismo di Stato, e' uno Stato terrorista". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riferisce il Daily Sabah. 

 

primo camion carico di carburante inizia ad entrare a Gaza dall'Egitto reuters
primo camion carico di carburante inizia ad entrare a Gaza dall'Egitto

Tajani: “Situazione drammatica non si combatta negli ospedali”

"La situazione a Gaza è drammatica, abbiamo fatto tutto ciò che si poteva per cercare di convincere Israele a non colpire la popolazione civile. Siamo d'accordo con gli Stati Unirti che non bisogna combattere dentro gli ospedali". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando all'assemblea di Federmanager.

L'Organizzazione per la liberazione della Palestina: "L'assedio all'ospedale di Shifa è un crimine di guerra"

 "L'assalto delle forze di occupazione israeliane al complesso Shifa a Gaza City è una continuazione della guerra genocida che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese". Lo ha detto, citato dalla agenzia Wafa, l'Olp secondo cui "questa intrusione è un nuovo crimine di guerra che si aggiunge ad una serie di crimini commessi dall'occupazione contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania".

Unrwa: nel sud di Gaza carburante finito, fermi pozzi, fogne, desalinizzatore

Non c'è più acqua a Rafah e Khan Yunis perché il carburante è finito: lo ha riferito su X Thomas White, il direttore a Gaza dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i palestinesi, facendo la lista dei servizi basilari interrotti. "Nessun pompaggio delle acque reflue a Rafah, tutte (3) le pompe delle acque reflue hanno smesso di funzionare, semplicemente perché hanno finito il carburante. L'impianto di desalinizzazione di Khan Younis ha smesso di funzionare: fornisce acqua potabile a 100.000 persone: perché? - niente carburante. A Rafah tutti (10) i pozzi d'acqua hanno smesso di pompare - l'unica fonte d'acqua in città - Perché? - niente carburante. Nell'ospedale (Al Amal) sono cessati tutti i servizi meno quelli di emergenza e non c'è il pieno per 24 ambulanze - perché? semplice, senza carburante". Poco fa, media egiziani hanno riferito dell'ingresso nella Striscia del primo camion con carburante dal 7 ottobre, e di altri due in attesa di varcare il valico di Rafah. 

L'agenzia palestinese Wafa: 50 arresti stanotte in Cisgiordania

Una campagna di arresti e' stata condotta la scorsa notte in Cisgiordania da parte dell'esercito israeliano. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Wafa che parla di una cinquantina di arresti, complessivamente, fra cui 15 studentesse universitarie. In Israele un portavoce militare ha intanto confermato al sito Ynet la cattura di 28 ricercati. In particolare ha menzionato l'arresto di 20 sostenitori di Hamas sospettati di terrorismo. Fra questi figura, secondo Ynet, Hussein Abu Kwuik, indicato come un membro della leadership di Hamas. 

Mahmud Abbas: la guerra a Gaza è contro l'esistenza dei palestinesi

La guerra di Israele contro Hamas a Gaza è ' "contro l'esistenza dei palestinesi, contro l'identità nazionale palestinese, l'identità della terra e l'identità dei suoi abitanti". Lo ha affermato il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmud Abbas, noto anche come Abu Mazen. 

 

Numero due Hezbollah: "Rischio reale di estensione del conflitto a Libano, tutto dipende da Israele"