Il femminicidio di Giulia Cecchettin

Germania, ok a estradizione. Turetta a polizia tedesca:"Volevo farla finita, non ho avuto coraggio"

"Ho vagato questi sette giorni perche' ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola", ha detto ai poliziotti. Turetta si è consegnato mani in alto, aveva ferite sulle mani
Germania, ok a estradizione. Turetta a polizia tedesca:"Volevo farla finita, non ho avuto coraggio"
ANSA/Getty
Filippo Turetta arrestato in Germania

"Vorrei sparire dalla sua vita ma ho paura che possa farsi male", la voce di Giulia

Vigonovo, il municipio illuminato di rosso per Giulia Cecchettin

Iannantuoni: primo pensiero alla povera Giulia, in atenei ambiente adatto a donne

"La mia nomina cade in un momento molto critico e difficile per le donne, il mio primo pensiero va alla povera Giulia Cecchettin, studentessa dell'Università di Padova, e il impegno sarà anche creare un ambiente più costruttivo nelle università, e di educare davvero i nostri ragazzi al rispetto delle donne". Lo ha detto all'Adnkronos la Rettrice dell'Università di Milano Bicocca, Giovanna Iannantuoni, appena eletta presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, la prima donna a ricoprire questo  incarico in 60 anni di vita dell'istituzione accademica.

Ddl violenza sulle donne: Ok unanime del Senato. E' legge

L'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo, all'unanimità, con 157 sì, al ddl contro la violenza sulle donne, già approvato alla Camera, che diventa legge. Il provvedimento, che ha già passatol'esame della Camera il 26 ottobre scorso, è così definitivo. L'esito della votazione è stato accolto da un lungo applauso dei senatori. L'iter è stato accelerato anche sull'onda emotiva dei recenti casi di cronaca. 

Tra le misure previste nel testo dei ministri Roccella, Nordio e Piantedosi, arresto in “flagranza differita”, ristori, e sul piano della prevenzione, rafforzamento dell’istituto dell’ammonimento sui reati spia e dell’utilizzo del braccialetto elettronico, con il carcere in caso di manomissione; infine la distanza non inferiore a 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Tra gli altri punti, è stato dato dalla maggioranza parere favorevole a un odg dell'opposizione che chiede di mettere risorse sulla formazione: già nel
passaggio in commissione alla Camera era stato accolto un emendamento dell'opposizione con le linee guida sulla formazione del personale, forze dell’ordine e magistratura.
 

 

Caso Cecchettin, procura di Venezia: ipotesi dell'aggravante crudeltà per Turetta

La procura di Venezia, dopo l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne assassinata dall'ex fidanzato, potrebbe inserire l'aggravante della crudeltà nel capo d'accusa contestato a Filippo Turetta. Lo riferisce l'agenzia LaPresse da fonti giudiziarie. 

Anche se non dovesse configurarsi l'aggravante della premeditazione, rimarrebbe comunque in piedi quella specifica della crudeltà, per le modalità con cui sarebbe stata uccisa e per come, il presunto assassino avrebbe infierito sulla ragazza. Giulia sarebbe morta dopo una lunga agonia.

Germania, al momento dell'arresto Turetta ferito su mani e caviglie

Filippo Turetta presentava ferite alle mani e alle caviglie ed evidenti macchie di sangue addosso quando è stato fermato dai poliziotti tedeschi. E' quanto si apprende dalla lettura del verbale delle forze dell'ordine. L'origine delle ferite non è chiara.

Omicidio Cecchettin, Turetta: "Pensavo di farla finita, non ho avuto il coraggio"

Filippo Turetta ha raccontato ai poliziotti tedeschi che lo hanno arrestato di avere pensato "più volte di farla finita" nel corso della sua fuga ma di non avere avuto il coraggio di farlo. Ecco, a quanto apprende l'AGI, la sua dichiarazione messa a verbale. "Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perchè cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita". Turetta si è consegnato mani in alto ai poliziotti. 

Violenza sulle donne, Schlein: "Abbattere stereotipi di genere già nelle scuole"

Procura tedesca: Turetta fra qualche giorno in Italia

"La consegna del cittadino italiano è stata autorizzata oggi dalla Procura Generale di Naumburg, per cui il suo trasferimento alla custodia delle autorità italiane avverrà entro alcuni giorni": lo ha comunicato all'ANSA una magistrata della stessa Procura generale regionale della Sassonia-Anhalt, la procuratrice e capo Tatjana Letz, riferendosi a Filippo Turetta.

Roma: al liceo Tasso gli studenti 'fanno rumore' per Giulia

Caso Cecchettin: la difesa di Turetta valuterà la perizia psichiatrica

Una perizia psichiatrica potrebbe essere valutata, nei confronti di Filippo Turetta, il 22enne accusato di aver ucciso la ex fidanzata Giulia Cecchettin. La perizia, oltre che dall'avvocato difensore potrebbe essere richiesta anche dallo stesso tribunale di Venezia. Turetta è attualmente detenuto nel carcere di Halle, in Germania, in attesa della estradizione e il rimpatrio in Italia, che dovrebbe avvenire tra la fine di questa settimana e la prossima. 

Insieme al presunto killer, gli uomini dello Scip, provvederanno a far rientrare in Italia, anche la Fiat Grande Punto, sullaquale Turetta avrebbe trasportato Giulia fino al dirupo dove è stata ritrovata cadavere. Il veicolo,  posto sotto sequestro in un deposito della polizia tedesca, una volta in Italia, dovranno essere effettuati i rilievi scientifici dei Ris, fondamentali per ricostruire la dinamica dell'atroce delitto.
 

Filippo Turetta ammette di aver ucciso Giulia. Gli aggiornamenti del GR 1

I consiglieri regionali piemontesi si segnano il viso: 2 tratti di rossetto rosso

Il Consiglio regionale del Piemonte ha aperto la seduta di oggi osservando un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime della violenza di genere. E i consiglieri, su invito del presidente Stefano Allasia, si sono segnati il volto con due tratti di rossetto rosso: uno “per dare un segnale di vicinanza alle famiglie delle donne che non ce l'hanno fatta”, e uno “in memoria di Giulia”. 

Dopo il Femminicidio di Giulia sono raddoppiate le richieste ai numeri anti violenza e stalking

Negli ultimi due giorni, dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, sono raddoppiate le richieste d'aiuto al 1522: dalle 200 telefonate quotidiane si è arrivati alle 400 con picchi tra 450 e 500 se si considerano anche quelle fatte con chat ed App. A dirlo è Arianna Gentili, responsabile della help line violenza e stalking 1522, servizio pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità. Oltre alle adolescenti, sono aumentate le richieste da parte dei genitori, in particolare dalle mamme, preoccupati per le figlie.

Giudice tedesco concede nullaosta alla consegna di Filippo Turetta. Il 22enne può tornare in Italia

“Con decisione del 21 novembre 2023, la Prima sezione penale del Tribunale regionale superiore di Naumburg ha ordinato la custodia cautelare per l'estradizione di un cittadino italiano precedentemente arrestato provvisoriamente sulla base del mandato d'arresto europeo di un tribunale italiano” si legge in una nota dell'Oberlandesgerichts in merito all'estradizione in Italia di Filippo Turetta al momento detenuto al carcere di Halle.

“Il mandato d'arresto europeo - prosegue la nota del giudice tedesco - accusa la persona ricercata di aver intenzionalmente abusato fisicamente di un'altra persona in Italia, al punto tale che questo trattamento ha portato alla sua morte. Le autorità italiane, trasmettendo il mandato d'arresto europeo, hanno chiesto l'estradizione della persona perseguita ai fini dell'azione penale. Se la persona perseguita ha acconsentito all'estradizione semplificata, e non sono più evidenti ostacoli all'estradizione, per eseguire l'estradizione non è necessaria un'ulteriore decisione del tribunale. Il mandato d'arresto per estradizione emesso costituisce la base giuridica per la continuazione della detenzione del perseguitato fino alla sua consegna alla custodia delle autorità italiane”, conclude la nota.

Dato che Filippo Turetta ha accettato la procedura semplificata di consegna all'Italia, non è più necessaria una decisione della Corte di Appello di Naumburg.

Giulia Bongiorno ad Agorà: “Far capire che non esiste un uomo superiore”

“Vedo che ogni tanto ci sono litigi su educazione sessuale, affettiva o sentimentale. Io so che in questi giorni sto girando le scuole, parlo di tutto perché qualsiasi sia l'educazione importante è far capire che non esiste un uomo superiore alla donna, che può trattare la donna come un oggetto. Quindi cerchiamo di parlare di queste cose senza stare a discutere sulla parolina se sessuale o altro. Io parlo di tutto”, sono le parole della senatrice della Lega, Giulia Bongiorno ad Agorà Rai Tre.

Violenza contro le donne, Partito Democratico: “Contatti fra Meloni e Schlein”

“La segretaria del Pd Elly Schlein ha chiamato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in merito alla possibilità di trovare un terreno comune per far fare un passo avanti al Paese sulla prevenzione della violenza di genere”, lo riferiscono fonti del Nazareno.

Giulia: “Fiori spostati da casa Cecchettin al municipio”

Fiori e omaggi per Giulia Cecchettin vengono spostati stamani dal marciapiede della casa di famiglia fino al municipio di Vigonovo (Venezia), dove è stata appesa la gigantografia dedicata alla giovane uccisa. La decisione è stata presa dal Comune in accordo con la famiglia Cecchettin, anche per permettere il transito in
sicurezza dei pedoni sul marciapiede, che in questi giorni è stato letteralmente ‘inondato’ di fiori, messaggi, candele e altri ricordi. Molti di essi sono stati raccolti dal papà Gino e dai fratelli di Giulia. “È una decisione che abbiamo preso - spiega il sindaco Luca Martello,- per ragioni di viabilità e fruizione pedonale dell'area che è stata completamente riempita, così da consentire a quanti vorranno di poter ancora lasciare un dono per Giulia. In questo modo sarà più ampio e sicuro lo spazio che ospita questi segni di meraviglioso e grande affetto, e che rappresentano persone che si stanno interrogando sul senso di tanta sofferenza. Invitiamo chiunque desideri compiere questo gesto a seguire le indicazioni. Dalla casa Cecchettin al Municipio ci sono solo una cinquantina di metri di distanza”.

I genitori di Turetta: “La testa di Filippo ha smesso di funzionare, maschilismo non c'entra. Non siamo una famiglia patriarcale”

“Mi sembra impossibile. Ma poi dicono dello scotch, del coltello, non so cosa pensare...forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Secondo noi gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c'è davvero una spiegazione”, in un'intervista al Corriere della Sera i genitori di Filippo Turetta, papà Nicola e mamma Elisabetta, arrestato in carcere in Germania con l'accusa di avere ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, non si danno pace. “Parlano di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava di lui. Non è assolutamente niente di tutto questo. Io sono convinto che qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato” aggiunge il papà, l'unico tra i due che riesce davvero a parlare. “Proviamo un immenso dolore per la povera Giulia. Siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati per quello che è accaduto. Pensiamo in continuazione a lei. Ci fa male vederci additare come genitori inadeguati, come una famiglia simbolo del patriarcato” aggiunge il padre del 22enne.

Quando è stato fermato “secondo noi era in stato confusionale. Ha vagato senza una meta, non è tornato perché probabilmente aveva paura. Segno che non aveva un piano”. In attesa dell'udienza per decidere sulla consegna, “Non ci hanno fatto ancora parlare con lui. Ci hanno detto che è molto provato. Se non lo riporteranno in Italia nei prossimi giorni, ci organizzeremo per andare noi in Germania. Resta nostro figlio. Cosa dobbiamo fare? Pagherà per quello che ha fatto. Noi siamo pur sempre i suoi genitori”. Ad aspettarli a casa c'è un altro figlio. “Non è facile, soffre molto. Ieri sera era a tavola e ha sentito al telegiornale che ‘il killer’ era stato fermato in Germania. È dura sentir parlare così di un fratello. Filippo in casa non è mai stato un ragazzo violento. Siamo tutti sgomenti” ha concluso Nicola Turetta.

“Educazione affettiva”, l'iniziativa dei ministri Sangiuliano, Roccella e Valditara

La cultura patriarcale “è certamente uno dei problemi e credo che la strada maestra sia quella di lavorare sulle nuove generazioni, per sradicare la cultura, che poi cultura non è, è una sottocultura, del dominio maschile perché le donne sono un grande valore. Lo dico io che mi onoro di essere guidato da un presidente del consiglio donna, la prima della Repubblica italiana”, ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ospite a ‘Tg2 Post’. Oggi, insieme alla della Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell'Istruzione e Merito Giuseppe Valditara, i tre terranno una conferenza stampa alle ore 11 (Sala Koch, Senato) per presentare iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne.

Il legale di Filippo Turetta: “Una perizia psichiatrica potrebbe essere utile per capire cosa sia successo”

“Una perizia psichiatrica può essere utile per verificare cosa sia successo” ha detto alla trasmissione ‘Porta a Porta’ l'avvocato Emanuele Compagno, legale di Filippo Turetta. “È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno lo faremo - aggiunge -. Questo tipo di aspetto va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, un ragazzo descritto come dedito allo studio, allo sport, un ragazzo d'oro che aiutava gli altri”.

In migliaia a Firenze per ricordare Giulia

In migliaia in piazza a Firenze per Giulia Cecchettin e tutte le altre vittime di femminicidio. La città ha risposto all'appello lanciato dal collettivo Non una di meno con una manifestazione partecipata e rumorosa: chi con pentole e coperchi, chi con fischietti, chi agitando mazzi di chiavi oppure urlando. Dietro lo striscione "Se domani sono io distruggi tutto", e al grido "Donna, vita, libertà" e "Siamo l'urlo altissimo e feroce di tutte quelle donne che non hanno voce", il corteo si è mosso da piazza Santissima Annunziata per toccare piazza Duomo, e continuare a sfilare fino a piazza della Signoria. 

La sorella di Giulia Cecchettin: "Sono rimasta impressionata che in un momento di dolore per quello che ha vissuto sia difficile riuscita a trovare tanta saggezza e tanta consapevolezza. Viviamo in una società costruita attorno a un privilegio e anche i maschi che non hanno mai agito con violenza devono essere alleati con noi in questa lotta, facendo un passo indietro". 

Oltre 500 donne in corteo a Torino per Giulia Cecchetin

Un corteo di oltre cinquecento persone, organizzato dal movimento femminista “Non una di meno” è partito dal campus universitario Einaudi di Torino. La manifestazione, che, come spiegano le organizzatrici è "comunicativa", è aperta da uno striscione con scritto “Difenditi, infuria, manifesta: ci vogliamo vive”. 

"Siamo scese in piazza con dolore e rabbia dopo la notizia dell'assassinio di Giulia - spiegano da Non una di meno - è la 105/a donna ammazzata da un uomo quest'anno. Non accettiamo i minuti di silenzio su quanto accaduto perché ancora una volta vogliamo lanciare in nostro grido altissimo e feroce, per Giulia e per tutte le sorelle che non ho più una voce". 

"Mai più vittime", è uno degli slogan. Nel pomeriggio al campus le femministe si sono riunite in un'assemblea per preparare le iniziative per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e le violenze di genere. All'ordine del giorno una manifestazione per sabato a Torino e la partecipazione al corteo di Roma e all'assemblea nazionale del 26 novembre. 

Giulia: foto su altalena in abito rosso sul municipio di Vigonovo

Il Comune di Vigonovo omaggia Giulia Cecchettin con una gigantografia affissa sul municipio in cui la ragazza appare in abito rosso e sorridente mentre dondola su un'altalena. “Giulia, ti vogliamo bene!” è la scritta in corsivo rosa, lo stesso colore che illumina l'edificio.

La foto di Giulia bambina in braccio alla madre

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ha postato sul suo profilo Instagram la foto commovente di Giulia bambina in braccio a mamma Monica, morta un anno fa. “Abbracciatevi anche per me” è scritto a commento della foto.

Il vice portavoce del Tribunale di Halle parla a Rai News 24

Caso Cecchettin, un secondo testimone potrebbe aver assistito all'aggressione

Marco Musmeci vive davanti al parcheggio dove Filippo Turetta avrebbe accoltellato e aggredito Giulia Cecchettin la prima volta, a 150 metri da dove abita Giulia a Vigonovo. Lì sono sono state trovate tracce di sangue e la lama di un coltello. 

Mentre sabato sera si stava fumando una sigaretta in balcone Marco ha sentito urlare 'mi fai male aiuto' e ha chiamato i carabinieri. "Non posso dire altro, tutto quello che dovevo dire l'ho detto alle forze dell'ordine e ai familiari di Giulia", ha detto interpellato da LaPresse. Quando i carabinieri sono arrivati, la macchina di Turetta già non
c'era più. Aveva percorso meno di 10 km per raggiungere la zona industriale di Fossò, in via Quinta Strada.

Proprio qui ci sarebbe un secondo testimone che potrebbe aver assistito all'aggressione di Giulia, si tratterebbe di un addetto alla sorveglianza dello stabilimento di Dior che da dentro la guardiola avrebbe assistito alla scena e sentito la urla della giovane. La guardiola infatti è presidiata tutte le notti, come ha potuto verificare LaPresse recandosi nel luogo in cui Filippo Turetta avrebbe picchiato e spintonato Giulia Cecchettin fino a farle sbattere la testa. La notizia è confermata da fonti accreditate che riferiscono inoltre "che sarebbe stato proprio lui a riferire ai carabinieri che Giulia urlava 'mi fai male'". 

Le telecamere a circuito chiuso che hanno registrato la scena infatti -confermano le stesse fonti -non hanno audio e non puntano direttamente sulla strada pubblica ma sul parcheggio di Dior e hanno quindi ripreso la scena parzialmente.

 

Omicidio Giulia Cecchettin: il servizio del Tg3 sull'ordinanza del Gip di Venezia

Tribunale di Halle: Turetta in isolamento, è una detenzione consueta

Filippo Turetta è in una cella da solo non per motivi particolari ma in quanto è una modalità di detenzione "consueta" per i detenuti in custodia cautelare in Germania. 

E' quanto si desume da dichiarazioni fatte dal portavoce del Tribunale di prima istanza di Halle parlando del carcere della città della Sassonia Anhalt detto il "Bue rosso"(Roter ochse) e noto per il suo famigerato passato, soprattutto nazista ma anche comunista, al quale è stato dedicato un memoriale con esposizione permanente e progetti pedagogici e di ricerca sulle vittime della violenza di regime.

Turetta "si trova attualmente nell'istituto per la custodia cautelare qui, nel centro della città di Halle, nel cosiddetto Roter Ochse", ha detto a giornalisti il viceportavoce dell'Amtsgericht, Thomas Puls. "Non sono il portavoce dello Jva (carcere, ndr) ma presumo che abbia una cella singola, come di consueto", si è limitato ad aggiungere Puls rispondendo a domande su quali siano le condizioni del giovane. 

Giulia Cecchettin, il super-testimone: "Quella notte ho chiamato il 112"

"Sì, sono stato io a chiamare il 112 quella notte, certo. Che ore erano? Circa le 23 e un quarto, su per giù. Se ho sentito chiamare aiuto? Non posso rilasciare altre dichiarazioni. Ho già detto tutto ai Carabinieri e ai familiari della ragazza". Così poco fa, parlando al citofono della sua abitazione, ha risposto il super-testimone dell'omicidio di Giulia, Marco Musumeci, l'uomo che ha dato l'allarme udendo le grida della ragazza, aggredita da Filippo, nel parcheggio a 150 metri da casa Cecchettin. 

 

Caso Cecchettin, tribunale di Halle: per ora nessuna udienza su Turetta

Un portavoce del Tribunale di prima istanza di Halle ha dichiarato di non essere a conoscenza di alcuna calendarizzazione ulteriore della nuova udienza in cui Filippo Turetta dovrebbe confermare il proprio assenso a essere consegnato all'Italia nonostante l'aggravamento del titolo di accusa a suo carico. 

Il vice-portavoce dell'Amtsgericht della città della Sassonia Anhalt, Thomas Puls, sempre parlando a giornalisti inoltre ha detto di non saper prevedere quali saranno i tempi di una consegna del giovane all'Italia.

Caso Cecchettin: trasmessa in Germania la richiesta di estradizione di Turetta

È stata trasmessa alle autorità giudiziarie tedesche la richiesta di estradare in Italia Filippo Turetta, il 22enne accusato di aver ammazzato Giulia Cecchettin. Secondo quanto apprende LaPresse, il ministero della Giustizia italiano ha espletato tutte le procedure di sua competenza per l'estradizione del 22enne, così da dare seguito al mandato d'arresto spiccato nei confronti di Turetta.

 

Omicidio Giulia Cecchettin: un testimone avrebbe assistito all'aggressione

Ci sarebbe un testimone che ha assistito all'aggressione a Giulia Cecchettin da parte di Filippo Turetta ripresa dalle telecamere di sorveglianza dello stabilimento Dior sabato sera al parcheggio in via Quinta Strada a Fossò. Si tratterebbe di un addetto alla sorveglianza dello stabilimento che da dentro la guardiola avrebbe assistito alla scena e sentito la urla della giovane. La guardiola è presidiata tutte le notti da addetti alla sicurezza.

La notizia del testimone è confermata all'agenzia LaPresse da fonti accreditate che riferiscono inoltre "che sarebbe stato proprio l'addetto alla sorveglianza di turno in quelle ore a riferire ai carabinieri che Giulia urlava 'mi fai male'". Le telecamere a circuito chiuso che hanno registrato la scena infatti -confermano le stesse fonti -non hanno audio e non puntano direttamente sulla strada pubblica ma sul parcheggio di Dior e hanno quindi ripreso la scena parzialmente.

Omicidio Cecchettin, il Gip: "Filippo pericoloso, potrebbe uccidere altre donne"

Riguardo a Filippo Turetta "sussiste il pericolo che reiteri condotte violente nei confronti di altre donne". "Vi sono infatti elementi idonei "a fondare un giudizio di estrema pericolosità, che desta allarme, dato che i femminicidi sono all'ordine de giorno". Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Venezia, datata 20 novembre, che ora si aggiunge alle altre carte dell'indagine inviate al Ministero di Grazia e Giustizia, e che una volta tradotta, sarà girata alle auorità tedesche che hanno in custodia Filippo. Per il giudice "l'inaudita ferocia" del giovane ne dimostra "la totale incapacità di autocontrollo".

Oltre al pericolo di reiterazione del reato, per il Gip la misura della custodia in carcere è necessaria anche per il rischio di alterazione delle prove, "dato che l'indagato ha abbandonato il cadavere in un luogo impervio, per evitare che venisse ritrovato, rendendo così più difficoltoso l'accertamento della dinamica del fatto". Visto che Turetta è fuggito per giorni fino a venire arrestato in Germania, sussiste infine il pericolo di fuga

L'omicidio di Giulia, il ministro Valditara in silenzio assieme agli studenti

Un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin come per tutte le donne vittime di violenza. Ieri aveva lanciato l'invito a tutte le scuole italiane, oggi il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, lo ha osservato nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli insieme agli studenti dell'Istituto comprensivo 46 'Scialoja Cortese'.

Caso Cecchettin: nei licei un minuto di 'rumore'

Un minuto di 'rumore' in numerosi licei di Roma: così i ragazzi e le ragazze della Rete degli Studenti Medi della capitale e del Lazio "non rimangono in silenzio" per ricordare Giulia Cecchettin, morta a 22 anni, vittima di femminicidio e per il quale è stato arrestato in Germania l'ex fidanzato Filippo Turetta. "Abbiamo deciso di fare rumore, di bruciare tutto", spiegano a LaPresse i ragazzi e le ragazze della Rete degli Studenti che hanno deciso di "rispondere così all'appello di Elena Cecchettin, sorella di Giulia". 

in 22 minuti le aggressioni e l'agonia - altre informazioni emergono dalla ricostruzione

Secondo la ricostruzione cronologica effettuata dalla Procura, è alle 23.18 che il teste segnala l'aggressione in via Aldo Moro, a circa 150 metri da casa Cecchettin. Una voce femminile urla "così mi fai male" chiedendo ripetutamente aiuto; poi il teste vede "calciare violentemente una sagoma che si trovava a terra" e poi la Punto allontanarsi.   E' qui che sono state trovate tracce di sangue e un coltello da cucina di 21 centimetri, senza manico, assieme  un'impronta di calzatura, sporca probabilmente di sangue.   Dalle telecamere di Fossò, distante da Vigonovo circa 6 chilometri, è quindi emerso che Giulia, ferita ma non gravemente, sarebbe riuscita a fuggire venendo inseguita da Filippo, che l'ha scaraventata a terra, cade all'altezza del marciapiede e non si muove più. L'aggressore la muove, poi va a prendere la macchina, la carica probabilmente nel sedile posteriore e fugge. Sul marciapiede sono stati poi trovati sangue con capelli sullo spigolo stradale e un pezzo di nastro telato argentato intriso di sangue e capelli "probabilmente applicato alla vittima per impedirle di parlare", scrive il giudice. Anche qui è stata poi trovata una impronta sporca di sangue di una calzatura, risultata compatibile con quella del parcheggio di Vigonovo. Erano le 23.40; alle 23.50 la Punto nera è uscita dall'area, poi è stata vista in vari punti delle province di Venezia, Treviso. L'ultima inquadratura è alle 9.07del 12 novembre, da Cortina in direzione Dobbiaco.

Non Una di Meno, sabato in piazza a Roma e Messina

Sabato 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere, Non Una di Meno chiama "la marea in piazza per l'ottavo anno consecutivo, con più rabbia che mai": due le manifestazioni in programma - una al Circo Massimo a Roma alle ore 14,30, l'altra a largo Seggiola a Messina alle ore 15 - città che "rappresentano bene l'urgenza di questo momento storico, per permettere a più persone possibile di partecipare e organizzarsi contro la violenza patriarcale". L'associazione ricorda che "dall'inizio dell'anno sono stati registrati più di 100 casi di femminicidi e transicidi, e anche le aggressioni omolesbobitransfobiche e razziste sono sempre più numerose", per questo, "la mobilitazione nazionale del 25 novembre non vuole essere una commemorazione delle vittime di femminicidio ma un punto di concentrazione della rivolta alla violenza strutturale che colpisce le nostre vite. Non un momento rituale, quindi, ma la precipitazione di una mobilitazione quotidiana, nelle scuole, nei posti di lavoro, nei quartieri, al fianco dei centri antiviolenza femministi e transfemministi, che con il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin si sta riversando in cortei spontanei nelle piazze di tutta Italia". Non Una di Meno afferma poi che "il governo Meloni ha prodotto un contrasto solo formale e sensazionalistico a questi fenomeni, inasprendo le pene, strumentalizzando gli stupri di Palermo e Caivano, militarizzando il linguaggio e i territori considerati 'problematici' a causa della povertà e della marginalità sociale, evidenziando ed accrescendo un antimeridionalismo sempre più feroce e discriminatorio. Il governo tace invece - aggiunge l'associazione - sulle misure reali per il contrasto alla violenza, come il reddito di autodeterminazione, l'allargamento dei criteri di assegnazione per le case popolari e, più in generale, le garanzie per il diritto all'abitare, sottraendo fondi ai servizi e al welfare svincolati dalla famiglia, e centrati sulla libertà di scelta". Anche la legge sulla educazione all'affettività" annunciata da Valditara, assolutamente inadeguata per come è concepita, torna ad essere in queste ore terreno di dibattito politico tra governo e opposizione", osserva ancora l'associazione, secondo la quale “ciò che vediamo è che le forze di destra e conservatrici, in aperta complicità con i gruppi anti-gender e anti-scelta, sferrano attacchi continui contro l'educazione alle differenze, all'affettività e al consenso nelle scuole”

Zaia: "D'accordo con sorella, anche 1 minuto di rumore"

"La sorella di Giulia Cecchettin ha proposto non solo il silenzio ma anche un minuti di rumore e io condivido questa posizione perché noi tutti dobbiamo pensare che non si tratta solo di un problema della scuola e degli studenti, la scuola è una grande opportunità perché ci permette di parlare ai giovani ma ci dobbiamo interrogare tutti. E quel minuto di silenzio e di rumore lo dobbiamo fare tutti. Giulia non può diventare semplicemente la 105esima vittima". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia a Radio Cortina tornando sul minuto di silenzio che oggi verrà osservato in tutte le scuole d'Italia.

"In 22 minuti le aggressioni e l'agonia"

Sono da collocare in circa 22 minuti, tra le 23.18 e le 23.40 dell'11 novembre le due aggressioni che hanno portato alla morte di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta, tra la casa della ragazza e quella la zona industriale di Fossò (Venezia). La ricostruzione è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare del Gip di Venezia emessa ieri e trasmessa per l'emissione del mandato di arresto europeo nei confronti di Turetta, per i resti di omicidio aggravato dalla relazione affettiva e sequestro di persona. Il primo episodio viene ricostruito dal racconto di un testimone, il secondo dalle telecamere di sorveglianza della zona.

"Mai più vittime", domani sit-in per Giulia a Roma

"Per Giulia. Mai più vittime". Domani, alle 19, sit in degli studenti di Cambiare Rotta e Osa a Roma, a Piazza dell'Immacolata a San Lorenzo. "Quale minuto di silenzio. Bruciamo tutto", ripetono gli studenti che per oggi hanno convocato nei licei la giornata della rabbia, anche contro il minuto di silenzio richiesto dal ministro dell'Istruzione Valditara.  "Dopo l'ennesimo femminicidio ci siamo mobilitati subito nelle scuole, nelle università, nei quartieri non solo affinché non accada più a nessuna di noi ma perché vogliamo abbattere il sistema sociale in cui viviamo, fatto di sopraffazione, competizione, violenza, dinamiche di potere, individualismo", affermano i movimenti.  "La nostra rabbia, come ha detto anche Elena Cecchettin, non si placherà di fronte ad odiosi minuti di silenzio - sottolineano - a finte lauree ad honorem inventate per Giulia, né di fronte ai discorsi ipocriti dei ministri di questo Governo reazionario così come delle opposizioni complici del disastro in cui siamo costretti a vivere".  "Giulia, uccisa da quel 'bravo ragazzo' del suo fidanzato, e Anila, uccisa pochi giorni fa da un macchinario in fabbrica, sono due facce dello stesso sistema marcio che dobbiamo rovesciare. Contro tutto questo, per la liberazione femminile e collettiva, saremo in presidio mercoledì a San Lorenzo. Nessun minuto di silenzio ci fermerà: bruciamo tutto!", aggiungono gli studenti.

"La gelosia di Filippo era ossessiva", parla l'amica di Giulia Cecchettin

"Giulia usciva ancora con Filippo perché era piena di sensi di colpa. Lui la teneva avvinghiata così. Le diceva che senza di lei la sua vita non aveva più senso. E Giulia, che era molto buona, si sentiva in colpa". A raccontarlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è Giulia Zecchin una carissima amica ed ex compagna di classe di Giulia Cecchettin.

"Già la prima volta si erano lasciati a causa della gelosia ossessiva di Filippo ma lui nei mesi successivi le aveva promesso che sarebbe cambiato. 'Torniamo insieme sarò diverso', le aveva detto" ha proseguito l'amica spiegando: "Lui le faceva continuamente promesse, cercava di riavvicinarla. Lei dopo averlo lasciato ad agosto lo incontrava perché così pensava di alleviare la sua sofferenza ma la sua gelosia ossessiva tornava sempre. E in modo sempre più intenso".

A Vigonovo e Saonara esposta una gigantografia di Giulia

"Giulia ti vogliamo bene": questele parole scritte accanto ad una gigantografia di Giulia che da oggi resterà esposta sulle pareti del Municipio di Vigonovo(Venezia) e della Biblioteca del polo culturale di Saonara (Padova), paesi dove è cresciuta e ha vissuto Giulia Cecchettin. “La foto è stata scelta dalla famiglia - spiega il sindaco di Saonara Michela Lazzaro - dobbiamo custodire nelle nostre menti e nei nostri cuori il sorriso di Giulia. La dolcezza, la bontà e la purezza di Giulia possano essere la forza per andare avanti. Condividiamo la volontà di papà Gino e della sorella Elena di un impegno concreto per contrastare la piaga sociale della violenza contro le donne, perché nessun'altra famiglia e nessun'altra comunità debba vivere dolori così strazianti”.   

Il primo cittadino di Vigonovo, Luca Martello, annuncia: "La terremo esposta fino a fine mese. Sabato 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Anche così desideriamo testimoniare il ruolo delle istituzioni per dare risposte concrete. Posso dire che tutti i Comuni, non solo a novembre, si impegnano su questo fronte. Da uomo dico che dovremmo porre attenzione ai maschi, famiglie, associazioni, istituzioni, ed insegnare che nella vita si può anche perdere e che dopo una sconfitta si può ripartire".

A Vigonovo e Saonara esposta una gigantografia di Giulia ANSA
A Vigonovo e Saonara esposta una gigantografia di Giulia

Giorgia Meloni: "Patriarcale? Che coraggio"

Zuppi: "Liberiamoci dall'amore possessivo che distrugge"

"L'amore unisce, non distrugge". Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi nell'omelia della messa per Maria Patrona dei Carabinieri. Commentando un mosaico che, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere dove si celebra la messa, raffigura Gesù che stringe a sé la Madre, l'arcivescovo di Bologna ha detto: "Gesù ci rende pieni di sentimenti, per certi versi un po' sentimentali, per liberarci al contrario da un amore possessivo, vorace e distruttivo perché in fondo cerca solo per sé, mentre l'amore unisce all'amato". "L'amore si vede nei piccoli gesti", ha aggiunto Zuppi.

La lettera all'Ansa di una donna vittima di violenza: "No al minuto di silenzio, ora bisogna agire"

In un'intervista all'ANSA a luglio aveva raccontato i suoi sette anni di violenza da parte dell'ex ,ora una donna romana di 29 anni, mamma, in una lettera aperta spiega perché è contraria al minuto di silenzio nelle scuole, in onore di Giulia Cecchettin e di tutte le donne vittime di violenze. "Sono una vittima di violenza di genere - scrive - una di quelle che si è salvata, per ora. Ho letto del minuto di silenzio indetto oggi in ogni scuola di ordine e grado per Giulia e tutte le vittime di violenza di genere. Non sono d'accordo e mia figlia non parteciperà. Basta silenzio, basta mettere in discussione quello che diciamo perché magari, mentre lo raccontiamo, non piangiamo, non urliamo o indossiamo la gonna e basta con 'tranquilla, è un così bravo ragazzo, magari era nervoso e tu hai risposto male'. Basta! Bisogna parlare, dirlo, urlarlo se serve, educare e fare!" .

"Bisogna fare di più - prosegue - per prevenire la violenza sulle donne, fare di più per le vittime di violenza, educare i bambini e le bambine di oggi (uomini e donne di domani) ad affrontare le relazioni, insegnare l'empatia, a fidarsi del loro istinto e del fatto che non è sbagliato dire 'no' se non ci si sente più bene in una relazione. Bisogna investire di più sui Centri Antiviolenza, sostenere di più le donne che intraprendono il percorso per uscire dalla violenza ed investire nella formazione per le forze dell'ordine e per tutto il personale che è e ruota nei tribunali per evitare la vittimizzazione secondaria; e bisogna avere certezza della pena. Basta silenzio. Bisogna agire. Per Giulia, per le altre donne uccise, per noi sopravvissute- conclude - per le altre donne e per le nostre figlie".

Nelle scuole un minuto di silenzio per Giulia e vittime violenza. Domani il piano 'Educare alle relazioni'

Oggi alle ore 11 tutte le scuole italiane rispetteranno un minuto di silenzio in onore di Giulia Cecchettin e di tutte le donne abusate e vittime di violenze. Una circolare con un invito in tal senso è stata inviata dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Domani invece sarà presentato il piano Educare alle relazioni "un lavoro accurato all'insegna di un confronto ampio e di pluralismo di apporti", lo ha definito il ministro.

Il gip: "Un delitto di inaudita ferocia"

Filippo Turetta ha compiuto un delitto di "inaudita ferocia". Lo scrive il gip di Venezia nell'ordinanza di custodia cautelare. "Con questa aggressione di inaudita ferocia ai danni della giovane fidanzata prossima alla laurea - sono le parole contenute nel documento - ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo".

Benedetta Vitolo sottolinea nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di Filippo Turetta che "i femminicidi sono all'ordine del giorno". Lo fa nel passaggio in cui evidenzia "l'estrema pericolosità" del ragazzo, alla luce di quello che avrebbe commesso, e la possibilità che “reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”. Inoltre Turetta era "evidentemente ben consapevole della gravità delle sue azioni" dal momento che, dopo aver scaraventato Giulia Cecchettin a terra "causandole una lesione alla testa con perdita di sangue, è fuggito".

Il gip: "Giulia accoltellata a 150 metri da casa, poi colpita ancora e uccisa"

Giulia Cecchettin è stata accoltellata a 150 metri da casa, poi finita nella zona industriale di Fossò, dove la scena ripresa da una telecamera di videosorveglianza mostra i suoi ultimi istanti di vita. E' quanto ricostruiscono le  indagini e viene scritto nell'ordinanza di custodia cautelare contro  l'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania per omicidio,  firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Nel dispositivo si spiega come l'ipotesi è che una volta che l'ex  coppia si ferma nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo, "a 150  metri" da casa Checchettin, Giulia viene aggredita da Filippo "probabilmente servendosi di un coltello", ma la morte sarebbe avvenuta nella zona industriale, quando il ragazzo la spinge con violenza a terra e la 22enne studentessa sbatte la testa.

Loretta Cavaricci intervista la scrittrice Chiara Valerio: "Che cosa possono i libri contro la violenza sulle donne?"

Il procuratore Cherchi: "Dobbiamo aspettare i tempi della giustizia tedesca"

"La procedura giudiziaria dei Lender, che comunque non è uguale in tutti i Lender, prevede dei tempi brevi nel caso l'indagato sia favorevole alla propria estradizione e tempi più lunghi se invece non è favorevole. Noi possiamo solo chiedere di velocizzare il più possibile le cose, anche tramite contatti personali con i colleghi tedeschi. Tuttavia la procedura penale tedesca ha tempi diversi dai nostri", ha detto il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi. 

Germania: resta in carcere ad Halle Filippo Turetta che ha confidato di essere provato e preoccupato

Metsola: "L'amore vero non uccide, le donne vivano libere"

"Non credo ci siano parole di conforto per la famiglia di Giulia in questo momento di tanto dolore. Mando a loro l'abbraccio di tutto il Parlamento europeo". Lo dice la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervistata dal Tg2. 

"Ai giovani, alle ragazze a i ragazzi voglio ripetere quello che ha urlato al mondo il papa' di Giulia - ha aggiunto Metsola - l'amore vero non umilia, non delude e non calpesta. Non tradisce e non ferisce il cuore, l'amore vero non urla, non picchia e non uccide. Le donne meritano di vivere libere dalla paura non solo in Europa ma ovunque nel mondo", ha concluso. 

Università di Padova: il silenzio non basta, un minuto di rumore per Giulia

La sorella di Giulia: "Vi chiedo di lasciarmi sola per un po'"

"Vi chiedo soltanto di lasciarmi sola per un po', sto mentalmente e fisicamente male e devo darmi del tempo per riprendermi". Così su Instagram Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la 22enne per il cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta. "Alle persone che mi stanno dimostrando affetto e vicinanza - scrive - vi voglio bene, fatico a rispondere a tutt* ma ho letto ogni singola parola. Vi apprezzo tantissimo". E aggiunge: "Alle persone che mi vogliono male e mettono in dubbio il mio dolore: non potete capire. A giornalist* e reporter: vi ringrazio per il lavoro che avete fatto finora, anche se non tutt* hanno avuto tatto, lo apprezzo. Continuate a raccontare la verità. Vi chiedo soltanto di lasciarmi sola per un po', sto mentalmente e fisicamente male e devo darmi del tempo per riprendermi. Non continuate a chiamarmi insistentemente se non rispondo. Per piacere, comprendete", conclude.

Elena Cecchettin sorella di Giulia Rainews
Elena Cecchettin sorella di Giulia

Spalletti: "Basta codardi travestiti da principi azzurri"

Oltre mille in piazza a Pisa con "Non una di meno"

Oltre mille persone stanno sfilando per le principali vie del centro di Pisa alla passeggiata di rabbia promossa dal movimento femminista Non una di meno per esprimere vicinanza alla famiglia di Giulia, la 105/a vittima di femminicidio in Italia dall'inizio dell'anno. "Oggi siamo per queste strade - ha detto una delle promotrici del corteo - non perché siamo tristi, non perché vogliamo piangere. Questo corteo non è un funerale, né una commemorazione: siamo qui perché la nostra rabbia cresce ogni volta che la vita di una nostra sorella viene spezzata, ogni volta che proviamo paura o ci sentiamo impotenti. Facciamo un appello alla città: non chiediamo di accendere un cero né di piangere tutti insieme. Chiediamo di stringervi, di infuriarvi insieme a noi. Chiediamo di essere scintilla di quel fuoco che ci muove".

Gli studenti dell'Università di Padova fanno rumore per Giulia

Appello di Spalletti contro il femminicidio

"Non ne possiamo più di questi codardi di m... travestiti da principi azzurri, dobbiamo aiutare le donne a prendere le distanze da chiunque pretenda di possedere la loro libertà". È l'appello che il Ct della Nazionale, Luciano Spalletti, al microfono di “Raisport”, intervenendo sull'ultimo femminicidio, quello della 22enne Giulia Cecchettin.

Corteo all'interno della Sapienza per Giulia Cecchettin

Sì è conclusa davanti al rettorato della Sapienza, dopo circa tre ore dall'inizio, la manifestazione per Giulia Cecchettin, "per nessun'altra" e "per tutte le vittime del patriarcato". "Se domani non torno bruciate tutto", hanno scandito le ragazze e i ragazzi al termine del corteo che ha percorso i viali dell'università. Sono state diverse le fermate all'interno dell'ateneo che hanno visto i tanti interventi delle partecipanti. "Ci vediamo in piazza il 25 novembre", hanno poi ricordato al microfono.

Un messaggio tra i papà di Filippo e Giulia: "Perdono"

C'è stato un contatto, tramite messaggio whatsapp, tra Gino Cecchettin e Nicola Turetta, i papà dei due ragazzi - vittima e carnefice - del dramma di Vigonovo. Lo si apprende da Emanuele Compagno, difensore di Filippo Turetta. Al legale, così come allo zio materno di Giulia, Andrea Camerotto, non risulterebbe invece che i due si siano sentiti direttamente al telefono. Nel messaggio di Turetta al papà di Giulia, questi gli ha espresso "la massima partecipazione al loro dolore, e una forte vicinanza" chiedendo "perdono" e aggiungendo che "Filippo dovrà pagare quel quello che ha fatto". 

Una foto di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta estrapolata dal volantino digitale condiviso nei giorni scorsi dalla sorella sul suo profilo instagram Ansa
Una foto di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta estrapolata dal volantino digitale condiviso nei giorni scorsi dalla sorella sul suo profilo instagram

Il Tribunale tedesco è in attesa della richiesta della procura

È intitolata "Procedimento relativo all'esame dell'estradizione di un cittadino italiano per sospetto reato di omicidio" la nota emessa oggi dal tribunale di Naumburg nella quale viene anche ricostruito, molto sinteticamente, quanto accaduto sabato sera sulla Bundesautobahn (autostrada federale A9) nella zona di Bad Duerrenberg nei pressi di Lipsia quando una pattuglia della polizia stradale tedesca ha riconosciuto e poi arrestato Filippo Turetta fermo con la sua Fiat Grande Punto nera rimasta senza benzina sulla corsia d'emergenza dell'importante arteria stradale che conduce verso Berlino. 

"Nella serata del 18 novembre è stato fermato sull'autostrada federale A9 nei pressi di Bad Duerrenberg un cittadino italiano sulla base di un ordine di arresto europeo per il sospetto di un omicidio commesso in Italia", si legge sulla nota che precisa che l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin "è attualmente detenuto in carcere sulla base di un ordine di detenzione emesso dal tribunale di Halle". 

Naumburg Google Maps
Naumburg

Metsola: "Stop alla cecità delle istituzioni su questa epidemia di violenza"

"Nove giorni fa è stata denunciata la scomparsa di Giulia Cecchettin, una studentessa 22enne di ingegneria biomedica. Sabato scorso il suo corpo senza vita è stato ritrovato vicino al lago di Barcis, nel nord-est dell'Italia. Giulia e altre sono alcuni dei tanti esempi di abusi e omicidi di donne in Europa, semplicemente per il fatto di essere donne. È spaventoso. È terribile e assolutamente inaccettabile". Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in apertura della plenaria dell'Eurocamera a Strasburgo. 

"Quindi ribadiamo che abbiamo bisogno di strutture di protezione adeguate. Abbiamo bisogno di più condanne per coloro che predano le donne. Dobbiamo porre fine alla cecità istituzionale che permane nei confronti di questa epidemia sulle donne. Non ci sono più scuse, è già troppo tardi", ha aggiunto. "Nessuna parola di conforto potrà mai riportare indietro una madre, una figlia o una sorella. Ma la giustizia e portare i responsabili davanti alla giustizia sono un piccolo passo per coloro che restano. Dobbiamo fare di più per le donne. Così, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, impegniamoci a fare tutto il possibile per prevenire la violenza contro le donne e le ragazze in Europa e nel mondo. Il Parlamento europeo discuterà giovedì in quest'aula cosa può fare per affrontare questo problema", ha precisato.

Roberta Metsola European Union
Roberta Metsola

La Rettrice dell'Università di Padova: "La laurea per Giulia Cecchettin ci sarà"

"Volevo cogliere questo momento per chiedere a tutti voi un minuto di silenzio per Giulia, la nostra studentessa che è stata uccisa in maniera così violenza ed efferata che ha colpito veramente moltissimo la nostra comunità. È difficile trovare delle risposte. Io so che questo fatto ha colpito non solo la nostra comunità, ma l'intero Paese e forse ci ha colpiti perché oltre al gesto in sé così violento, è accaduto tra due ragazzi nati negli anni 2000. Ragazzi cresciuti in un ambiente socioculturale che definiremmo normale. Giulia doveva laurearsi giovedì mattina. Tra l'altro Cecchettin, cognome che inizia per la C, era la prima studentessa attesa alle 08:30 di giovedì mattina per una laurea in ingegneria. Una laurea che, come ho già detto, ci sarà. Ci sarà di sicuro". Queste le parole della rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli.

La rettrice dell'Università di Padova Daniela Mapelli Ansa
La rettrice dell'Università di Padova Daniela Mapelli

Giulia Cecchettin, procuratore: "Per l'autopsia ci vorranno alcuni giorni"

"Per l'autopsia sul corpo di Giulia ci vorranno alcuni giorni". Lo ha detto il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, parlando con i giornalisti. Per Cherchi “prima di tutto si faranno le notifiche dell'atto a Turetta e alle parti lese, poi si procederà alle nomine tecniche, perchè tutti i soggetti coinvolti hanno diritto di partecipare ai vari accertamenti”.
 

Giulia Cecchettin, Procura: "I tempi dell'autopsia dipendono dalla rogatoria di Turetta"

L'autopsia e gli altri accertamenti irripetibili sull'omicidio di Giulia Cecchettin "saranno, in parte, scanditi dai tempi derivanti dagli atti di rogatoria che sono in corso di predisposizione" vista "la presenza in territorio estero dell'indagato". Gli accertamenti - precisa una nota della Procura di Venezia - prevedono "la necessaria partecipazione" di Filippo Turetta.

"Solo all'esito delle consulenze tecniche e degli ulteriori approfondimenti - conclude la nota - potrà essere meglio chiarito lo sviluppo dei fatti e quindi il più preciso inquadramento giuridico". 

Università di Padova: gli studenti di Ingegneria fanno rumore in memoria di Giulia

Femmincidi, l'appello di Elisa Ercoli presidente 'Differenza Donna'

Cecchettin, Antonella Clerici: 'Educhiamo i nostri figli ai no'

Giulia Cecchettin, Pm: "Filippo Turetta in Italia tra 10 giorni"

"Penso che i tempi della consegna di Turetta siano di una decina di giorni". E' la previsione del procuratore di Venezia Bruno Cherchi sui tempi della consegna del giovane arrestato per l'omicidio di Giulia Cecchettin. 

"Aiuti a Turetta per la fuga? Stiamo valutiamo i fatti che emergeranno, rispondiamo dei fatti", ha aggiunto il procuratore Bruno Cherchi in merito a possibili aiuti al giovane indagato per la morte di Giulia Cecchettin. 

 

Pm, per Turetta l'ipotesi di reato è omicidio volontario

"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.

Ancora non calanderizzata udienza per Turetta in Germania

"Nessun commento": così il portavoce dell' 'Oberlandesgericht' di Naumburg, il più alto tribunale di giurisdizione ordinaria della Sassonia-Anhalt, ha risposto ai giornalisti che chiedevano informazioni sui tempi e sulle procedure per l'estradizione di Filippo Turetta in Italia.
Il portavoce, Henning Haberland, non ha voluto aggiungere altro e ha rimandato ad eventuali comunicati stampa. Su un tabellone elettronico all'ingresso del Tribunale, come ha constatato l'ANSA sul posto, c'è un ordine del giorno con una lista di tre appuntamenti, nessuno dei quali è in relazione al caso di Turetta.

Giulia Cecchettin, pm Venezia: "Filippo non è stato ancora interrogato"

Filippo Turetta "non è stato interrogato, perché per essere interrogato bisogna che si nomini un difensore. Dobbiamo interrogarlo, ma questo potrà essere quando viene consegnato". Lo ha specificato il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi.
"Se i tempi della procedura tedesca fossero lunghi - ha aggiunto Cherchi - potremmo pensare di andare a sentirlo in Germania. Però questo lo vedremo nei prossimi, dunque fino a quando è nella disponibilità della polizia tedesca". 

Giulia Cecchettin: su FB realizzata una pagina pro Filippo

Caso Cecchettin: su Facebook spunta una pagina pro Filippo Turetta

"Filippo Turetta ragazzo modello", con la foto del ragazzo a identificarla: si chiama così una pagina nata su Facebook a sostegno del 22enne arrestato in Germania con l'accusa di aver ucciso Giulia Checchettin. I post prendono di mira articoli di giornale, dichiarazioni e la sorella della vittima di femminicidio, Elena Cecchettin.

"La sorellona, ancora sui social, stavolta direttamente contro un Ministro (che per noi è un coglione ma in questo caso non ci pare abbia scritto nulla di insensato). Non sarà che tra 6 mesi ci sono le elezioni europee e "qualcuno/a" sta prendendo la palla al balzo? Avremo presto in circolazione una nuova Ilaria Cucchi?", scrive chi si cela dietro la pagina. 

Ieri a Turetta è stata dedicata la canzone di Peter Gabriel, 'Biko' dedicata a Steve Biko, attivista suafricano anti-aparttheid, morto per le conseguenze delle torture subite in carcere, nel settembre 1977. Numerosi i commenti degli utenti, pochi quelli a 'sostegno' della tesi della pagina.

Giulia, circolare Ministero dell'Istruzione: domani alle 11 un minuto di silenzio nelle scuole

Un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin e per tutte le donne vittime di violenza. Sarà osservato domani mattina, alle 11, in tutte le scuole d'Italia

Lo ha deciso il ministero dell'Istruzione e del Merito che ha inviato una circolare a tutti gli istituti scolastici. "Il 25 novembre di ogni anno - si legge nella circolare - si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La commemorazione di quest'anno coincide, purtroppo - viene sottolineato - con l'ennesimo tragico femminicidio, che ha scosso le coscienze di quanti hanno visto in Giulia Cecchettin una figlia, una sorella, un'amica, una studentessa impegnata. Un'altra donna vittima della cultura del dominio e della sopraffazione maschile".

Vigonovo: durante la fiaccolata, incontro tra il papà di Filippo e i parenti di Giulia

Durante la fiaccolata di ieri sera il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento. All'incontro ha assistito il legale di Filippo, Emanuele Compagno, che lo ha riferito oggi. 

"Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell'occasione ha avvinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi - racconta - che dimostra ancora la vota la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia". 
 

Elena Cecchettin: "Mia sorella era buona, ma non stupida e ingenua'

"Mia sorella era più buona, più dolce, più sensibile di quello che tutti immaginano. Un'anima pura, un'eterna bambina ma non nel senso di stupida e ingenua; nel senso che era una persona che viveva la vita con leggerezza e senza cattiveria". Lo ha detto ai giornalisti stamani Elena Cecchettin, tornando a ricordare Giulia.   

"Questa mattina - ha aggiunto - mi sono immaginata mia sorella che mi diceva 'forza, vai'. Mi diceva sempre che ero un'oplita'. Quando era al liceo classico mi raccontava che gli opliti erano i guerrieri e lei diceva sempre che bisogna avere la forza di un oplita".

Rettrice Padova: "Filippo non era violento, questo fa paura... ma sua violenza incredibile"

"L'ambiente socio-culturale di questi due ragazzi potremmo definirlo 'normale'. Filippo è un ragazzo che non è cresciuto in un ambiente violento, eppure è riuscito ad esprimere una violenza incredibile. E proprio questo forse, oltre a lasciarci attoniti, ci spaventa tutti moltissimo. Perchè può succedere, ed è sucesso". Lo ha detto  Daniela Mapelli, la rettrice dell'università di Padova - cui erano iscritti sia Giulia Cecchettin che Filippo Turetta - ricordando il dramma di Vigonovo.

Violenza sulle donne, ospedale Spallanzani: “Per noi è sempre il 25 novembre”

Papà Giulia: "Nè odio nè rabbia per Filippo"

"Non provo nè odio, nè rabbia per Filippo. Non sento niente. Penso alla mia Giulia che è andata e non c'è più". Lo ha detto ai giornalisti Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la ragazza per il cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta. 

Prima notte in carcere per Filippo, tempi rapidi per consegna all'Italia

Prima notte in carcere per Filippo Turetta il 22enne arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin e detenuto  nel carcere tedesco di Halle in Germania, dove è finita la sua fuga di oltre mille chilometri da Vigonovo (Venezia) a una città vicino Lipsia. Ieri per il giovane, assistito dall'avvocato tedesco Dimitar Krassa c'è stata l'udienza che ha convalidato l'arresto su mandato di arresto europeo (Mae) e lo studente ha dato l'ok alla consegna all'Italia. Un sì che rende più semplice la consegna - non si tratta di un'estradizione visto gli accordi tra Stati europei - e su cui, a stretto giro, si dovrà pronunciare il Tribunale regionale superiore già a partire da oggi. Sui tempi brevi si è speso, ieri, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Le tempistiche parlavano di giorni, viste anche le relazioni tra i due paesi. A quel punto saranno i carabinieri a prendere in consegna il 22enne e riportarlo in Italia. Intanto sulle condizioni del giovane ha riferito, sempre ieri il difensore veneto Emanuele Compagno: ''Ho parlato con il legale tedesco e mi ha riferito che Filippo è molto provato e preoccupato''.

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Omicidio Giulia Cecchettin, il corpo ritrovato dal cane Jageer

È stato Jageer, un flat coated retriever, a permettere di risolvere il giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin, portando alla tragica scoperta del corpo senza vita della 22enne nella giornata di sabato. Il cane di quattro anni in forza all'unità cinofila della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha avuto un ruolo decisivo nel ritrovamento: da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei vigili del fuoco, ma il corpo di Giulia era nascosto da una grande roccia che ne impediva l'individuazione anche dalla carreggiata stradale. 

Nella mattinata di sabato si erano stati alzati in volo anche i droni. Dove non è arrivata la tecnologia, sono stati decisivi il fiuto e l'olfatto di Jageer: quando il conduttore, un volontario di nome Andrea Miconi, si trovava nel fitto del bosco, l'animale ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale, a una profondità di una cinquantina di metri. A quel punto è stata avvistata la ragazza e il volontario della Protezione civile ha dato l'allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine.

Giulia, oggi l'omaggio della sua università

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara oggi invierà alle scuole di tutta Italia una comunicazione per invitare a rispettare un minuto di silenzio per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Oggi, all'inizio di ogni lezione, i docenti dell'Università di Padova sono invitati a osservare un minuto di silenzio per ricordare la ragazza. In particolare, le lezioni al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, su suggerimento del direttore Gaudenzio Meneghesso, saranno introdotte da un minuto di silenzio con la proiezione di un messaggio. "La notizia della scomparsa di Giulia Cecchettin ci lascia sgomenti e attoniti. Un dolore lancinante per l'intera comunità che forma l'ateneo patavino - ha detto la rettrice Daniela Mapelli -. Abbiamo atteso, abbiamo tutte e tutti sperato, in questi giorni, che ci potesse essere un epilogo diverso. Anche a nome del direttore di dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Gaudenzio Meneghesso, ci prendiamo l'impegno di ricordare Giulia, che proprio in questi giorni avrebbe dovuto festeggiare il raggiungimento di un obiettivo tanto voluto, quello della laurea. Ci stringiamo a parenti, amiche e amici, in queste ore di immensa tristezza". Ieri il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, che proprio oggi partecipa al convegno nell'ateneo patavino, ha annunciato che Giulia Cecchettin riceverà la sua laurea in ingegneria biomedica, cosa sarebbe dovuta accadere giovedì scorso.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato l'istituzione la dedica alla giovane di "una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia". 

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ha dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale: "Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, agli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene" le sue parole. "Dopo questi giorni di frenetiche ricerche, di speranze, di dolore, la dichiarazione del lutto regionale vogliamo diventi anche, nel ricordo di Giulia, un segnale estremamente determinato contro la violenza sulle donne, ha proseguito Zaia. 

Viva Rai2 apre la puntata con la frase di Gino Cecchettin, papà di Giulia

Viva Rai2, la frase di Gino Cecchettin, papà di Giulia Rai2
Viva Rai2, la frase di Gino Cecchettin, papà di Giulia

Nordio: “Contro i femminicidi faremo una guida per riconoscere i segnali spia”

"Come nella mafia esistono i reati spia, così nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia: sintomi di un possibile aggravamento di violenza. Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro". Lo sottolinea, in un'intervista al 'Corriere della Sera', il ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin.

"Ciò che ieri poteva sembrare galanteria, insistenza, messaggi social può essere invece la spia di una futura violenza. E occorre informare anche i maschietti dei reati prefigurati e dei rischi che si corrono con certi comportamenti perché l'addensamento di questi reati mi fa pensare anche ad una sorta di emulazione", continua. Sui femminicidi, prosegue, "più che una legge organica serve un intervento organico. E una radicale rieducazione soprattutto di giovani e adolescenti, per renderli consapevoli dei loro doveri in particolare verso le coetanee". Secondo Nordio "l'aggressività di molti uomini deriva dalla sedimentazione millenaria del dominio maschile sulla donna, iniziato ai primordi della civiltà quando l'unico criterio di supremazia era la forza muscolare. Da lì la subalternità femminile nell'ambito militare, politico, culturale e sessuale. Solo negli ultimi decenni abbiamo preso atto della pari dignità di genere. Ma se la razionalità accetta questa situazione, il nostro codice genetico è difficile da rimodulare. Poiché le sue radici sono profonde, è su queste che dobbiamo incidere. Ecco perché occorre educare e informare, ascoltare i giovani ma anche dare risposte adeguate". Sulla proposta di Elly Schlein di una legge per l'educazione al rispetto e all'affettività nelle scuole, il ministro conclude: "Una nuova legge si può anche fare, e ben venga se serve almeno in questo settore a trovare un accordo con l'opposizione. Ma le leggi sfrondano i rami, solo l'educazione sradica i pregiudizi. E su quello bisogna agire".

La sorella Elena: "Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto"

"Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un'eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c'è". Così Elena Cecchettin, la sorella della 22enne uccisa dall'ex fidanzato, in una lettera al Corriere della Sera. "I mostri' non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling. Ogni uomo viene privilegiato da questa cultura. Viene spesso detto 'non tutti gli uomini'. Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini. Nessun uomo è buono se non fa nulla per smantellare la società che li privilegia tanto. È responsabilità degli uomini in questa società patriarcale dato il loro privilegio e il loro potere, educare e richiamare amici e colleghi non appena sentano il minimo accenno di violenza sessista. Ditelo a quell'amico che controlla la propria ragazza, ditelo a quel collega che fa catcalling alle passanti, rendetevi ostili a comportamenti del genere accettati dalla società, che non sono altro che il preludio del femminicidio. Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un'educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l'amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto". 

Il padre di Filippo Turetta: "Ora difficile abbracciarlo"

Due famiglie distrutte dal dolore. La famiglia di Giulia Cecchettin piange una figlia, una sorella, una nipote. I genitori di Filippo Turetta, arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata, convivono con una sofferenza diversa.

"Pensavo fosse morto? Non so se ero contento... mio figlio pagherà, la giustizia farà il suo corso, ma c'è una famiglia, suo fratello... bisogna capire, non è facile affrontare questa cosa. Mio figlio è stato descritto come un mostro, non lo è e non lo è mai stato, non può essere... Siamo ancora sotto shock per quello che è successo, per quello che ha combinato nostro figlio. Non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così, un ragazzo al quale abbiamo cercato di dare tutto", aggiunge frastornato. "Facciamo tantissime condoglianze alla famiglia di Giulia", dice. Andrà a trovare la famiglia di Giulia? "Sì, ma bisogna trovare il coraggio per farlo".

A Vigonovo, in provincia di Venezia, nella fiaccolata per Giulia c'è anche il padre di Filippo Turetta. La presenza viene svelata da Andrea, zio della giovane studentessa.

"Ho abbracciato il papà di Filippo, un gesto che lui ha voluto fare lontano dalle telecamere. Lo avevo invitato per farci sentire uniti in questo dolore: noi per la perdita di Giulia, loro nella sofferenza di un figlio che ha provocato una perdita grande. La famiglia non c'entra, non è colpa dei genitori, questo è quello che penso io", spiega lo zio, “sono anche loro vittime del figlio", conclude.

L'ultimo messaggio di Giulia al papà Gino

A Rainews24 parla Anna Agosta, dell'associazione D.i.re - Donne in rete contro la violenza

Lacrime e commozione a Vigonovo: l'abbraccio tra il padre e la sorella di Giulia

Lo zio di Giulia: "Ho abbracciato il papà di Filippo, i genitori non sono responsabili"

Nicola, il papà di Filippo Turetta, era presente alla fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), dove viveva la ragazza, per ricordare la 22enne uccisa a coltellate. Una presenza svelata da Andrea, zio della giovane studentessa. ''Ho abbracciato il papà di Filippo, un gesto che lui ha voluto fare lontano dalle telecamere. Lo avevo invitato per farci sentire uniti in questo dolore: noi per la perdita di Giulia, loro nella sofferenza di un figlio che ha provocato una perdita grande. La famiglia non c'entra, non è colpa dei genitori, questo è quello che penso io'', spiege lo zio. ''Sono due persone provate con un dolore enorme, forse con un dolore più grande del nostro, ma non sono loro che hanno fatto male a Giulia. Adesso il perdono per Filippo non lo sento, sento pietas per la famiglia perché sono anche loro vittime del figlio'' conclude l'uomo.

In migliaia alla fiaccolata per Giulia Cecchettin a Vigonovo, cerimonia in piazza Marconi

La sorella di Giulia: "Fate che sia l'ultimo femminicidio, non chiamate Filippo mostro"

Filippo Turetta arrestato in Germania con l'accusa di omicidio volontario dell'ex fidanzata Giulia Cecchetin, ''non è un mostro. È figlio del patriarcato: non tutti gli uomini sono cattivi, ma gli uomini uccidono, controllano i telefoni, fanno catcalling. Il femminicidio non è un diritto passionale: è un omicidio di Stato''. Lo afferma Elena, sorella della 22enne trovata senza vita. ''Bisogna finanziare i centri antiviolenza e per Giulia non fate un minuto di silenzio ma bruciate tutto, ossia rivoltate il sistema, fate in modo che Giulia sia l'ultima vittima'' conclude Elena.

Il legale di Turella: "Filippo ha detto sì al ritorno in Italia"

Durante l'udienza di convalida dell'arresto Filippo Turella, arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha dato il consenso alla consegna rispetto al mandato di arresto europeo che era stato diramato dall'autorità giudiziaria italiana. Lo spiega all'Adnkronos l'avvocato Emanuele Compagno che difende il 22enne. Un sì al ritorno in Italia che dovrà essere ripetuto davanti al giudice tedesco che poi, a stretto giro, dovrebbe dare il consenso al ritorno in Italia del giovane che deve rispondere di omicidio volontario aggravato. Sui tempi del rientro non si ha certezza: potrebbe già essere entro 48 ore.

 

Il padre di Filippo: "Appena avrò coraggio andrò a trovare i genitori"

Nicola Turetta, padre di Filippo, il 22enne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, non ha ancora sentito la famiglia della vittima. A una domanda di LaPresse se andrà a trovarla, ha risposto: "Appena avrò il coraggio di farlo, sì".

 

Milano: in centinaia alla veglia in piazza Duomo per ricordare Giulia

Alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Duomo, stasera a Milano, con una candela in mano, per ricordare Giulia Cecchettin e tutte le vittime di violenza di genere. L'appello a ritrovarsi in piazza è stato lanciato da No Justice No Peace. I partecipanti si sono disposti in cerchio, con le candele in mano, in ricordo di Giulia e delle vittime di femminicidio. 

Scala: la Filarmonica dedica un concerto a Giulia e ad altre vittime

A Giulia Cecchettin e a tutte le 105 donne vittime di femminicidio nel 2023 la Filarmonica della Scala ha deciso di dedicare la prova aperta di questa sera e il concerto di domani diretto da Vasily Petrenko. Prima dell'inizio dell'esecuzione, con i professori d'orchestra già sul palcoscenico il responsabile della comunicazione Marco Ferullo ha preso il microfono per spiegare la decisione. Centocinque donne uccise "come i membri di questa orchestra che sono qui in piedi stasera e che in un silenzio assordante potrebbe essere scomparsa totalmente nell'indifferenza". 

"Tutta l'orchestra Filarmonica ha deciso di dedicare la prova aperta di questa sera e il concerto di domani sera a Giulia Cicchettin e a tutte le donne che quest'anno sono state vittime dei loro compagni, di uomini violenti perché - ha aggiunto - si possa non dimenticare ogni volta, non dover aspettare il successivo perché diventi notizia per tutti ma soprattutto perché ognuno di noi faccia la propria parte, ognuno di noi si accorga di chi ha vicino e si ricordi che in un gesto, in una parola, in qualunque azione umana, soprattutto verso le donne c'è bisogno di una sola cosa: rispetto e amore. Buona prova e buon concerto".

La Scala di Milano Foto Teatro alla Scala
La Scala di Milano

Filippo Turetta condotto in carcere ad Halle

Filippo Turetta "è stato condotto presso il centro detentivo della città di Halle". Lo ha comunicato la polizia della città tedesca aggiornando il primo comunicato del pomeriggio.

Filippo Turetta indiziato di aver ucciso l'ex fidanzata di Giulia Cecchettin, come comunica la polizia di Halle an der Saale, città del Bundesland Sachsen-Anhalt, oggi pomeriggio "verso le ore 17 è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle che ha deciso di arrestare il cittadino italiano". 

Ora lo studente veneto che aveva fatto perdere le proprie tracce dalla tarda serata di sabato 11 novembre, per poi essere immortalato da alcune telecamere sia nel Bellunese che in Austria, si trova rinchiuso nel carcere della città tedesca. Ieri sera intorno alle ore 22, Turetta, dopo una fuga disperata di mille chilometri, è stato fermato da una pattuglia, allertata da alcuni automobilisti in transito, mentre di trovava a bordo della sua Fiat Grande Punto nera nella corsia d'emergenza dell'autostrada A9, senza luci e senza benzina. Il luogo del fermo è Bad Duerrenberg. 

Vigonovo: applausi e lacrime per Giulia

È una piazza strapiena quella di Vigonovo (Venezia) che si è data appuntamento per ricordare - con una fiaccolata - Giulia Cecchettin. Per il suo omicidio è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta. Papà Gino e la figlia maggiore Elena si sono abbracciati mentre in piazza risuonavano le note della musica preferita della studentessa 22enne. Il papà, che fino a questo momento si è mostrato forte, non ha trattenuto le lacrime che hanno rigato il viso anche di quella che è rimasta l'unica donna di casa. Commozione e occhi lucidi tra i tanti presenti che per ben due volte hanno applaudito 'rompendo' un silenzio irreale. 

Migliaia di persone alla fiaccolata per Giulia

“Chi dimentica cancella” è lo striscione che apre la fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), con i testa i familiari di Giulia Cecchetin la 22enne uccisa a coltellate. Un omicidio per cui è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta. Migliaia le persone che reggono le candele ai lati delle strade e che vedono sfilare parenti e autorità. Nonostante la folla di migliaia di persone è assordante il silenzio di chi è venuto a rendere un omaggio a Giulia.

 

Vigonovo, fiaccolata per Giulia Cecchettin local team
Vigonovo, fiaccolata per Giulia Cecchettin

Filippo Turetta sarà condotto in prigione in Germania

Filippo Turetta sarà condotto in prigione al termine dell'udienza di convalida del fermo dinanzi al giudice di Halle an der Saale in Germania. Ieri sera il ragazzo, unico indiziato del delitto di Giulia Cecchettin, la giovane trovata uccisa ieri sulle montagne friulane nella zona di Piancavallo, è stato identificato dalla polizia tedesca mentre si trovava sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A9 nella Sassonia-Anhalt. A decidere in merito all'estradizione di Turetta, colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorita' italiane, sarà tra domani e metà della prossima settimana l'Oberlandesgericht di Naumburg (il Tribunale regionale superiore).

Filippo Turetta arrestato in Germania ANSA/Getty
Filippo Turetta arrestato in Germania

Sindacato cronisti romani: attenti alle parole da non usare

"Facciamo attenzione alle parole, il diritto di cronaca va maneggiato con cura. Il Sindacato cronisti romani, nell’esprimere vicinanza alla famiglia di Giulia Cecchettin e di tutte le altre vittime di femminicidio, ripropone l’urgenza di un’informazione corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere, al di fuori di qualsiasi stereotipo o sensazionalismo". Così in una nota Fabrizio Peronaci e Roberto Mostarda, presidente e segretario del Sindacato cronisti romani (Scr). 

"Un uso sobrio e rispettoso del linguaggio può diventare strumento fondamentale nello sradicamento di una cultura maschilista e misogina. Espressioni come 'delitto passionale', 'raptus', 'momento di follia', 'amore che sfocia in violenza', 'accecato dalla gelosia' di fatto forniscono alibi o indirette giustificazioni agli autori del crimine. Siamo noi responsabili di come viene rappresentata la figura femminile, sia con gli scritti sia con le immagini, e per questo i cronisti debbono essere in prima fila contro una narrazione tossica e sessista", spiegano Peronaci e Mostarda. 

"Il Sindacato cronisti romani, nel suo ultimo consiglio direttivo, in linea con le iniziative già assunte dall’Associazione stampa romana, ha deciso di stilare un Decalogo sul “linguaggio di genere” che elenchi i termini fuorvianti da bandire nelle cronache, e di promuovere incontri nelle scuole, per contrastare l’indifferenza affettiva e valoriale dei ragazzi sul tema della violenza alle donne", conclude la nota.

Università di Padova: domani un minuto di silenzio per Giulia

Domani, 20 novembre, all'inizio di ogni lezione i docenti dell'Università di Padova sono invitati a osservare un minuto di silenzio per ricordare Giulia Cecchettin. In particolare, comunica l'ateneo, le lezioni al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, su suggerimento del direttore prof. Gaudenzio Meneghesso, saranno introdotte da un minuto di silenzio con la proiezione di un messaggio "Per Giulia". Gli studenti del DEI si ritroveranno dalle 10 alle 10.30 nel campus adiacente al dipartimento di via Gradenigo, invitando tutti gli studenti disponibili a un incontro per ricordare Giulia

Attesa per i risultati dell'autopsia sul corpo di Giulia

C'è attesa per i risultati dell'autopsia sul cadavere di Giulia Cecchettin, prevista per domani mattina ma dalle prime analisi è emerso che Turetta ha sferrato a Giulia più di 20 coltellate. Il medico legale di turno ieri, che ha effettuato l'ispezione cadaverica sul corpo della 22enne, ne ha repertate diverse su varie parti del corpo, sparse fra la testa e il collo, dove si ipotizza possa essere stata sferrata una di quelle rivelatesi mortali. Solo in quella sede potrà essere stabilito con certezza quanti sono stati i fendenti inferti dalla mano del suo ex fidanzato e si potrà circoscrivere l'ora della morte. Approfondimenti investigativi da parte dei carabinieri inoltre sono in corso su una lama di coltello spezzata ritrovata nella zona industriale di Fossò e su alcuni sacchi di plastica neri sequestrati sul fossato del lago di Barcis, a poca distanza dal cadavere di Giulia.

La Procura di Venezia resta titolare dell'inchiesta

Resta in capo alla Procura di Venezia l'inchiesta sull'omicidio di Giulia Cecchettin. Ad attribuire la titolarità del fascicolo è il fatto che il primo reato contestato, cioé il sequestro di persona, è avvenuto in nel territorio della procura lagunare. La Procura di Pordenone - viene sottolineato - avrebbe potuto procedere soltanto per occultamento di cadavere in base ai primi accertamenti svolti nel burrone, addebito che invece sarà aggiunto alla lunga lista di contestazioni a carico del giovane da parte della Procura di Venezia.

lA Liguria saluta Giulia Cecchettin con le parole di Alda Merini

"Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne": con questi versi di Alda Merini, la Regione Liguria ha dedicato il megaschermo della facciata del suo palazzo alla memoria di Giulia Cecchettin insieme all'impegno "Regione Liguria contro la violenza sulle donne. 25 novembre tutto l'anno". "Vogliamo ricordare Giulia Cecchettin, una ragazza, una giovane donna, l'ennesima vittima del dramma sociale chiamata femminicidio, che ha contato oltre 100 vittime da inizio d'anno - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Il nostro impegno è concreto e non vuole limitarsi alle sole parole: per noi il 25 novembre, la giornata contro la violenza alle donne, deve essere ogni giorno".

Germania: in corso l'udienza per la convalida dell'arresto di Turetta

Filippo Turetta comparirà "di fronte al giudice di Halle, che deciderà solo sulla sua detenzione". Lo ha detto una portavoce della polizia della città in merito alla situazione dell'ex fidanzato di Giulia Cecchettin arrestato stamattina in Germania. Dopo questa fase, ha aggiunto, "con grande probabilità sarà trasferito in una prigione, senza tornare negli uffici della Polizia di Halle". A quel punto, ha concluso, “il Tribunale regionale superiore (Oberlandesgericht) di Naumburg, prevedibilmente domani o nei primi giorni della settimana, deciderà sul suo caso e se ci sarà a breve l'estradizione”.

 

Naumburg Google Maps
Naumburg

Il padre di Giulia: "Ringrazio per la laurea, lei lo merita"

"Ringrazio tantissimo il ministro per la laurea, in cuor mio è una cosa che è già avvenuta quel giovedì, lo vedete dai fiocchi rossi sul cancello di casa. Non posso che ringraziare perché Giulia se lo è meritato". Lo ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la 22enne uccisa, fuori dalla casa a Vigonovo intervistato dai giornalisti. 

 

Fiori e messaggi davanti a casa Giulia, 'sei la figlia di tutti' ANSA
Fiori e messaggi davanti a casa Giulia, 'sei la figlia di tutti'

Il Padre di Filippo: "Non capiamo come possa essere successo"

"Siamo ancora sotto shock da quello che ha combinato nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene". A fatica, Nicola Turetta ha parlato stasera con i giornalisti uscendo dalla casa di Torreglia (Padova). Giulia “l'abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo ci vedevano. Sembrava una coppia perfetta; nessuno riporterà più Giulia. Siamo molto vicini a questa famiglia, e non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto”.

La sorella di Giulia: Salvini dubita di Turetta? Violenza di Stato"

"Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché 'di buona famiglia'. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Lo scrive in una storia su Instagram Elena Cecchettin, sorella di Giulia, riferendosi a un commento su X di Matteo Salvini a proposito dell'arresto di Filippo Turetta in Germania ("Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita"). 

Nella storia, Elena riprende una frase della scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli messa in un post in cui si dice che Salvini è "ministro il cui partito (la Lega, ndr.) insieme a FdI, che però ha scelto l'astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul". La storia si conclude con queste parole: "Così nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato". In una precedente storia sempre su Instagram, Elena Cecchettin aveva scritto: "Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere".

Il padre di Giulia: "Da questa vicenda deve nascere qualcosa"

Meloni: "Proseguiamo nella lotta contro la barbarie"

“Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni. Che ricorda che “è già stato approvato all'unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo”, sono stati aumentati “considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole”.

Gino Cecchettin: "Non ho sentito i genitori di Filippo. Ringrazio il ministro ma in cuor mio Giulia si è laureata giovedì"

Gino Cecchettin chiarisce anche di non aver sentito i genitori di Filippo. E ringrazia il ministro (per la laurea postuma, che sarà attribuita alla figlia, ndr) ma “in cuor mio Giulia si è laureata giovedì”.

Il papà di Giulia: "Ragazze, denunciate. Così avrete salva la vita"

Torna a parlare il padre di Giulia, dopo aver affidato solo a un post social - scritto stamane su Facebook - i suoi pensieri e il suo dolore: “Ragazze, denunciate così avrete salva la vita”, dice Gino Cecchettin, rivolgendosi ad altre potenziali vittime di femminicidio. Poi chiarisce che parteciperà alla fiaccolata, prevista per questa sera alle 19 a Vigonovo, ma che non risponderà ad alcuna domanda.

Valditara: martedì un minuto di silenzio in tutte le scuole

“Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze”. Lo scrive sui social il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, annunciando che mercoledì sarà presentato in conferenza stampa il piano “Educare alle relazioni”, che è “frutto di un lavoro accurato del Ministero all'insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti”.

Il post di Luca Zaia che rilancia l'appello della famiglia di Carol Bugin, scomparsa a Mestre a 16 anni

Appello per Carol Bugin, anche Zaia lo rilancia

L'appello di Elena Cecchettin per Carol Bugin è stato rilanciato pochi minuti fa anche dal presidente del Veneto, Luca Zaia, con un post sul suo profilo Facebook ufficiale.

Approfondisci qui la notizia: Venezia, Carol Bugin scomparsa a Mestre giovedì 16 novembre: l'appello della famiglia (rainews.it)

Il cappellano del carcere di Padova: "Qui altri hanno preceduto Filippo, tutti lo vorranno morto. Un posto per lui lo troviamo"

“Poco fa, mentre celebravamo la messa in carcere, per Giulia e per lui, Filippo è stato arrestato in Germania. Adesso, siccome tutti lo vorranno morto, se volete da noi un posto nel carcere di Padova lo troviamo. E, se non lo troviamo, ci stringeremo un po': siamo abituati. Qui ne abbiamo parecchi, purtroppo, che lo hanno preceduto in questo barbaro gesto: anche con lui, anche stavolta, nel caso ci proveremo. Fino alla fine, perché almeno questa morte non sia stata del tutto invano. Tu, Giulia, prega per noi!”.

Lo scrive il cappellano del carcere di Padova, don Marco Pozza, in un post su Facebook, commentando l'arresto di Filippo Turetta.   “Quando ho chiesto di pregare per Giulia e la sua famiglia - prosegue il religioso, descrivendo la messa celebrata oggi nel penitenziario - tutti hanno fatto ‘sì’ con le lacrime. Quando ho chiesto di farlo anche per Filippo e la sua famiglia, qualcuno mi ha mandato a c***** con lo sguardo. Risultato: tutti abbiamo pregato per Giulia e la sua famiglia. Io e tanti altri (non tutti) anche per Filippo e la sua famiglia. Tra chi l'ha fatto, anche Giuseppe e Michele: loro, la strada di Filippo, l'hanno percorsa prima di lui. Purtroppo. Sul loro volto, oggi, è appesa una scritta: ‘Lavori in corso’”, conclude il cappellano del carcere di Padova.

Appello della sorella di Giulia per Carol, a 16anni sparita a Mestre giovedì scorso

Una ragazza di 16 anni, Carol Bugin, sarebbe scomparsa giovedì 16 novembre dopo essere stata vista per l'ultima volta dalla mamma nei pressi della stazione di Mestre. La famiglia, che ha presentato una denuncia ai Carabinieri, ha lanciato un appello sui social mettendo un numero di cellulare al quale fornire notizie. Un appello rilanciato da Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, che ha fatto diventare in pochi minuti il post virale. “Vi prego, non di nuovo” ha scritto Elena.

Approfondisci qui la notizia: Venezia, Carol Bugin scomparsa a Mestre giovedì 16 novembre: l'appello della famiglia (rainews.it)

La rettrice dell'Università di Padova: "Giulia avrà la laurea alla memoria, domani un minuto di silenzio all'inizio di ogni lezione"

I professori dell'Università di Padova, i docenti del corso di Ingegneria biomedica frequentato da Giulia Cecchettin e i colleghi di tutta Italia stanno manifestando in queste ore la propria vicinanza alla famiglia della 22enne di Vigonovo. E la rettrice dell'ateneo veneto Daniela Mapelli annuncia che Giulia riceverà la laurea alla memoria.

Domani ci sarà un minuto di silenzio all'inizio di ogni lezione a Padova: “'È un'iniziativa che riserviamo ai familiari di studentesse e studenti del nostro Ateneo che muoiono prematuramente e che faremo anche in questa occasione, ne ho già parlato con il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini. Questo femminicidio che coinvolge due nostri studenti - spiega all'Adnkronos - ci ha profondamente colpiti. Quando sarà il momento, ci metteremo in contatto con la famiglia con cui decideremo tempi e modalità, ora è il momento di rispettare il loro dolore”.

Gli accertamenti anche su alcuni sacchi di plastica neri, forse usati dall'omicida

Le indagini degli inquirenti si stanno concentrando anche su alcuni sacchi di plastica neri, sequestrati nel fossato del lago di Barcis, a poca distanza dal cadavere di Giulia che era adagiato in una spelonca, tra le acque di un canale che confluisce nell'invaso. Gli investigatori, coordinati dalla procura, stanno esaminando i reperti, per stabilire se sono stati in qualche modo utilizzati dall' assassino per il femminicidio.

Ultimati gli accertamenti sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia, la strada è stata riaperta

Sono terminati, attorno alle 13, gli accertamenti dei Ris di Parma sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin. Gli esperti nelle rilevazioni scientifiche dell'Arma si sono fermati per l'intera mattinata, circostanza che ha portato al blocco totale della strada secondaria che mette in collegamento Barcis con il Piancavallo. Alle verifiche di questa mattina hanno preso parte anche i cinofili dei Vigili del Fuoco del comando regionale del Veneto. Conclusa anche la raccolta di alcuni reperti che si trovavano nei pressi della grande roccia sotto la quale Filippo Turetta aveva nascosto Giulia. Dunque, al termine di rilievi e ricerche, i carabinieri hanno rimosso qualsiasi divieto di accesso e la strada è stata nuovamente riaperta.

L'auto di Turetta viaggiava in direzione sud, la polizia verifica se sia passata nella zona di Berlino

Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l'auto stava percorrendo l'autostrada in direzione sud e non verso nord, come invece avrebbe dovuto essere se la Punto proveniva dall'Italia. Per questo la polizia tedesca sta effettuando una serie di accertamenti attraverso le telecamere per vedere se il passaggio dell'auto sia stato fotografato nella zona di Berlino o comunque nel nord della Germania.

La polizia tedesca: "L'arrestato deve essere portato davanti a un giudice, una data ancora non c'è"

La polizia di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha confermato l'arresto di Filippo Turetta. “L'accusato deve ancora essere portato davanti a un giudice, una data non è ancora nota”, spiega la Polizei inspektion Halle in un comunicato sottolineando di essere “in stretto contatto con le autorità italiane”.

Poco dopo le 22.00 di sabato, un'auto in panne e non illuminata è stata segnalata sull'autostrada 9 nella parte meridionale della Sassonia-Anhalt” descrive la nota delle forze dell'ordine di Halle. Quando gli agenti si sono avvicinati al mezzo, il guidatore era in macchina. “Ulteriori controlli hanno rivelato che il 21enne era ricercato per arresto dalle autorità italiane. L'uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza. Il veicolo è stato sequestrato”.

La Bild: alcuni automobilisti hanno segnalato alla polizia la presenza di un veicolo fermo sulla A9

Sono stati alcuni automobilisti a segnalare ieri sera la presenza di un veicolo fermo sulla corsia di emergenza dell'autostrada 9, nei pressi di Bad-Duerrenberg (Sassonia-Anhalt), vicino a Lipsia. Quando un'auto di pattuglia ha effettuato il controllo poco dopo le 22, Turetta si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza. A riportarlo è la Bild.

Piantedosi: "Bene l'arresto di Turetta, ora accelerare sul ddl anti-violenza"

“Riconoscenza agli investigatori che hanno risolto in tempi brevi il caso, assicurando alla giustizia l'autore dell'uccisione della giovane Giulia. Resta il grandissimo dolore per l'ennesima tragedia a danno di una donna indifesa. Auspico che il ddl sulla violenza di genere, attualmente all'esame del Parlamento, sia approvato al più presto. C'è bisogno di rafforzare il contrasto e la repressione, ma  anche e soprattutto la prevenzione sul piano educativo e culturale”. Lo dichiara il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

L'arresto di Filippo Turetta, la stazione di polizia in cui potrebbe essere trattenuto in queste ore

Nel luogo aggressione di Giulia trovato un coltello spezzato

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia, c'è anche un coltello spezzato. Lo  apprende l'ANSA da fonti qualificate. Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Filippo Turetta: la morte di Giulia, la fuga, l'arresto in Germania

Weissenfels è vicino a Lipsia, in Germania. È lì che la Polizia tedesca ha fermato, domenica mattina, Filippo Turetta. Il giovane era a bordo della sua Punto nera. Su di lui l'accusa di omicidio volontario premeditato per la morte dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin.

La fuga

Le tracce disseminate dal 22enne lungo le strade che portano a Nord, e fuori dall'Italia, incrociate con le prove raccolte dagli investigatori hanno spinto sabato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, a lanciare un appello "Filippo consegnati", e ad emettere un mandato d'arresto europeo. Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi per l'estradizione.

La ricostruzione del femminicidio

Con il passare delle ore si fa sempre più chiaro il quadro con una certezza, emersa in queste ore dopo il ritrovamento del corpo della ragazza in un burrone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, grazie al fiuto di un cane della protezione civile: Giulia, accoltellata, era già morta nel parcheggio della zona industriale di Fossò (dove le telecamere di una fabbrica immortaleranno l'aggressione, non a mani nude). 

L'esame del medico legale conferma la presenza di numerose coltellate, profonde e inferte con violenza. Giulia è stata uccisa una settimana fa. Filippo aveva con sé un coltello, aveva pensato a tutto. Compresi i sacchi di plastica per nascondere il corpo dell'ex fidanzata dove nessuno doveva trovarlo. Lucido ha fatto benzina e si è dato alla fuga. 

Tajani: "Entro 48h Turetta in Italia per essere processato"

"Grazie alla collaborazione tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche è stato arrestato questo giovane", Filippo Turetta, "e credo che entro 48 ore sarà in Italia per essere processato". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista al Tg2 da Taormina. "Ma non basta il processo, non bastano le leggi, serve veramente cominciare a educare i nostri giovani, fin da quando sono piccolissimi, a rispettare le donne, le loro sorelle, mamme, compagne di scuola. Così si cambia", ha sottolineato.

Nordio: “Contro la violenza sulle donne la risposta è l’educazione"

Polizia tedesca: "Turetta stanco e forse senza benzina"

Si è conclusa dopo una settimana e più di mille chilometri percorsi, la fuga di Filippo Turetta, il giovane studente padovano unico indiziato del delitto di Giulia Cecchettin, la ventiduenne studentessa ritrovata morta in un burrone vicino al lago Bracis, nella zona di Piancavallo. Turetta è stato arrestato questa mattina dalla polizia tedesca sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A9 nei pressi di Lipsia in Sassonia. Come hanno riferito gli agenti, Turetta era stanco e quasi rassegnato. Resta da verificare se l'auto di Turetta, la Fiat Grande Punto vista da più telecamere tra Bellunese e Austria, fosse rimasta senza benzina.

La psicologa della famiglia Cecchettin: "Giulia era preoccupata e spaventata"

“Giulia era preoccupata e spaventata e ha avuto paura di lasciarlo andare”. Lo ha detto Gabriella Marano psicologa consulente della famiglia Cecchettin. “Ho sentito i suoi messaggi. Non voleva che Filippo soffrisse. Ha protetto lui e non se stessa. Minacciava Giulia che se fosse stato lasciato si sarebbe fatto del male”, ha concluso spiegando che “la famiglia è chiusa nel dolore. Non c’è spazio per la rabbia” e che “Elena era già impegnata nel contrasto ai femminicidi e vuole proseguire per far sì che il sacrificio della sorella non sia stato vano”.

Giulia uccisa da Filippo con più di 20 coltellate

Sono più di 20 le coltellate inferte da Filippo Turetta che hanno ucciso Giulia Cecchettin. Secondo quanto apprende l'agenzia LaPresse, il medico legale di turno ieri, che ha effettuato l'ispezione cadaverica sul corpo della 22enne, ne ha repertate diverse su varie parti del corpo, sparse fra la testa e il collo, dove si ipotizza possa essere stata sferrata una di quelle rivelatesi mortali. Solo in sede di autopsia, prevista già da domani, potrà essere stabilito con certezza quanti sono stati i fendenti inferti dalla mano del presunto assassino e, si potrà circoscrivere l'ora della morte. Questo elemento sarà fondamentale per stabilire la competenza territoriale della procura e del tribunale dove si incardinerà il processo per omicidio nei confronti di Filippo Turetta.

Tajani: "Borse studio ministero Esteri dedicate a Giulia"

"Ho deciso di dedicare a Giulia una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia". Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando al meeting di Forza Italia a Taormina e chiedendo alla platea che lo ascolta di rimanere in piedi.

Nordio a manifestazione di Treviso in memoria di Giulia

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso parte alla manifestazione-flash mob organizzata stamani in piazza dei Signori, a Treviso. Su una sedia di colore rosso messa al centro della piazza, molte persone hanno deposto un fiore dicendo "Io sono Giulia". Anche Nordio si è messo in fila, appoggiando il fiore e ripetendo la frase “Io sono Giulia”

Auto Turetta era a lato strada con luci spente

Stando alle prime informazioni che giungono dalla Germania, Filippo Turetta è stato fermato dalla polizia mentre si trovava a lato della strada a luci spente. Secondo il codice della strada tedesca sostare a luci spente è una violazione. Filippo Turetta che questa mattina dopo sette giorni di fuga tra Friuli, Bellunese, Alto Adige e Austria, è stato arrestato dalla polizia tedesca sull'autostrada A9 nei pressi della cittadina tedesca di Bad Duerrenberg in Sassonia-Anhalt.

A Treviso il flash-mob per Giulia: deposti fiori su sedie rosse

Ministra Bernini: "Giulia avrà la sua laurea in Ingegneria, è già dottore"

"Ho impressa l'immagine di Giulia  attaccata all'albero con i suoi pupazzetti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. E' già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare". Lo ha annunciato la ministra dell'Università, Annamaria  Bernini, intervenendo al meeting di Forza Italia in corso a Taormina.

Femminicidio di Giulia Cecchettin TGR Treviso
Femminicidio di Giulia Cecchettin

Il legale della famiglia Cecchettin: "Oggi la notizia che ci aspettavamo"

"Abbiamo avuto stamattina la notizia che ci aspettavamo, siamo in un momento particolare. Il nostro ringraziamento va alle forze dell'ordine, all'Arma e alle Procure che hanno consentito di chiudere questo cerchio. E' stata una settimana pesantissima ma c'è una gran parte d'Italia che ci è stata vicina. Adesso inizierà l'iter processuale, e faremo in modo che ci sia l'accertamento della verità". Lo ha detto ai giornalisti il legale della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, uscendo dalla loro abitazione a Vigonovo (Venezia).   "Sono sempre stato prudente - ha aggiunto Tigani - sulla questione della premeditazione, solo l'accertamento tecnico processuale lo potrà dire. Abbiamo almeno riportato Giulia a casa, purtroppo senza vita, e una persona è stata arrestata. Quantomeno qualcosa abbiamo".  Tigani ha precisato di dire "solo quel che penso io, poi ci sarà un momento in cui i genitori di Giulia trasmetteranno quel che provano".

Fiori e messaggi davanti a casa Giulia, 'sei la figlia di tutti' ANSA
Fiori e messaggi davanti a casa Giulia, 'sei la figlia di tutti'

La famiglia di Giulia non ha sentito i genitori di Filippo

"La famiglia di Giulia è raccolta nel dolore e non ha parlato con i genitori di Filippo". Lo ha fatto sapere ai giornalisti l'avvocato della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani che ha sottolineato di aver "sentito ieri il collega che ha portato il cordoglio della famiglia di Filippo. Poi non ci siamo più sentiti".

Il bosco lungo la strada, le transenne e quell'involucro sporco di sangue: dove hanno trovato Giulia

Bonaccini: "La politica si unisca e la società si mobiliti"

"La tragedia di Giulia Cecchettin è l'ennesimo pugno allo stomaco per l'intera società. Penso che davanti a questo la politica debba unirsi: non nella retorica ma nell'azione concreta e a tutti i livelli, dal Parlamento al più piccolo dei Comuni. E penso che la società debba mobilitarsi, in ogni piazza, scuola, luogo di lavoro o di svago. Perché la questione riguarda tutti noi, nessuno escluso". Lo dice Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd. "Con ogni evidenza - dice - non si sta facendo abbastanza né come istituzioni né come società per estirpare la violenza maschile sulle donne. E per aiutare le donne che chiedono ascolto, aiuto, protezione, sostegno. La forza di denunciare può esserci solo lì dove si ha certezza di essere protette e accolte, non certo ignorate e colpevolizzate. E questo ha a che fare anche con tutti noi: adulti che educano figli tramandando quel retaggio di maschilismo e patriarcato che infetta i rapporti tra le persone".

Lo schermo sulla facciata del Palazzo regione Liguria dedicato a Giulia

Questa sera lo schermo sulla facciata del palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari sarà dedicato a Giulia Cecchettin. "Quella di Giulia è una morte assurda e inaccettabile - commentano il presidente Giovanni Toti e l'assessore alle Pari Opportunità di Regione Liguria Simona Ferro - Vogliamo essere vicini e stringerci attorno alla famiglia colpita da questo lutto, e vogliamo farlo lanciando un messaggio a tutta la cittadinanza, in questo momento in particolare: sabato prossimo infatti sarà il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Purtroppo la tragica morte di Giulia Cecchettin dimostra, ancora una volta, quanto il tema della violenza di genere sia purtroppo ancora terribilmente attuale. Il nostro obiettivo è continuare, giorno dopo giorno, a mantenere alta l'attenzione e sensibilizzare sul tema".

La sorella di Giulia sui social: "Io non starò mai zitta"

Elena Cecchettin da una sua storia Instagram: "Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere" @siderealfire
Elena Cecchettin da una sua storia Instagram: "Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere"

Tajani: "Come uomo chiedo scusa a tutte le donne"

"Questa vicenda deve farci riflettere  sulla questione dei femminicidi. Tra pochi giorni sarà la giornata  dedicata alla lotta alla violenza sulle donne e noi illumineremo la  Farnesina di arancione per dare un segnale di attenzione, ancora di  più dopo quello che è accaduto in Veneto". Lo ha detto Antonio Tajani, a Taormina, parlando dell'omicidio di Giulia Cecchettin. "Noi abbiamo lavorato tanto - dice Tajani - Ci siamo impegnati sia al Governo che  in Parlamento per avere delle norme che finalmente blocchino questa  mattanza di donne vittime innocenti delle follia degli uomini. Come uomo chiedo scusa a tutte le donne, a cominciare da mia moglie e da mia figlia per quello che fanno gli uomini. Bisogna cominciare a fare  capire anche alle famiglie che non ci sono persone di serie A e di serie B". E ricorda quando inflisse da Presidente del Parlamento europeo "una pena dura" a un deputato europeo che aveva detto che le donne "sono esseri inferiori". "Bisogna dare dei messaggi perché quando un bimbo cresce non può pensare di essere superiore alla  sorella, anche noi genitori dobbiamo essere un po' più attenti quando i ragazzi quando i ragazzi sul cellulare".

Jageer, il flat coated retriever che ha trovato il corpo

È stato Jageer, un flat coated retriever, a permettere di risolvere il giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin. È un cane di 4 anni in forza ai cinofili della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Il suo ruolo è stato fondamentale: da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei Vigili del fuoco, ma il corpo della studentessa era nascosto da una grande roccia che ne impediva l'individuazione anche dalla carreggiata stradale. Ieri mattina erano stati alzati in volo anche i droni. Dove non è arrivata la tecnologia, ci ha pensato il fiuto di Jageer: quando il conduttore si trovava nel fitto del bosco, l'animale ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale. A quel punto è stata avvistata la ragazza e il volontario della Protezione civile ha dato l'allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine.

Fiori e messaggi davanti a casa Giulia: "Sei la figlia di tutti"

Il paese di Vigonovo è stamani davanti alla casa della famiglia Cecchettin, dove abitava Giulia, la 22enne uccisa dal coetaneo Filippo Turetta. Tutto è controllato da due pattuglie di carabinieri, mentre i giornalisti attendono un'eventuale uscita di qualche familiare. Davanti al cancello tantissimi fiori, portati da bambini che si fanno il segno della croce. Tanti messaggi scritti, tra cui spicca un "Giulia riposa in pace tra le braccia della tua mamma, sei la figlia di tutti noi. Un abbraccio a tuo papà".

Le tappe della fuga di Turetta

La Grande Punto nera dopo l'aggressione a Giulia ripresa dalle telecamere di un'azienda, la 'Dior' di Fosso' in provincia di Venezia , in quella notte è stata rilevata altri punti, a Zero Branco, ad Aviano (via Monte Cavallo che conduce a Piancavallo), ad Arcola e all'uscita delle gallerie del Vajont. L'autovettura è stata vista in Val Zoldana, è transitata domenica mattina alle ore 7,22 a Forno di Zoldo. In mattinata, alle ore 9,07, c'è un'immagine a Ospitale nella zona di Cortina d'Ampezzo. I successivi rilevamenti, a Lienz in Austria, ma anche in Carinzia nella zona di Villach. Stamattina l'arresto in Germania nei pressi di Lipsia.

Le procedure in Germania, poi Turetta estradato in Italia

Bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure - in genere qualche settimana - per l'estradizione in Italia di Filippo Turetta, il giovane accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, fermato in Germania in esecuzione del mandato d'arresto europeo firmato dalla procura di Venezia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Al giovane viene ora notificato il mandato d'arresto da parte delle autorità tedesche; sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l'iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, ingegnere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l'ordine di custodia cautelare in carcere

Tajani: "Il ragazzo arrestato sarà in Italia in pochi giorni"

Grazie all'arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del meeting di Forza Italia in corso a Taormina. L'arresto è avvenuto "grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche", aggiunge Tajani.

Zaia a Rainews24: "Non sia derubricato a ennesimo femminicidio"

"Un abbraccio a questa famiglia. Abbiamo vissuto una settimana di speranza che si è tradotta in orrore. Non so neanche se definire" l'arresto di Turetta "una bella notizia, ci interroghiamo su quello che è accaduto, io personalmente non credo ai raptus". Lo ha affermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, collegato con Rainews24. Zaia ha confermato che il Veneto si fermerà per lutto nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin. "Io penso che nella giornata dei funerali sia giusto che nelle scuole si parli dei femminicidi" ma faccio "un appello anche a genitori e amici e a tutti coloro che identificano condizioni di ossessività. Controllo estremo, perché l'educazione a scuola non basta", serve intervenire sulla famiglia. L'omicidio di Giulia, ha concluso il governatore veneto, “non può essere derubricato come l'ennesimo caso di femminicidio e lasciato così”.

Tajani: "Dovremmo dare laurea honoris causa a Giulia"

"Questa drammatica vicenda che ha colpito tutti noi per l'efferatezza dell'omicidio si conclude tragicamente per una ragazza che si stava per laureare. Io credo che dovremmo darle una laurea honoris causa". Così il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani, a margine del meeting di Forza Italia a Taormina. 

Filippo arrestato in auto vicino Lipsia

È stato arrestato vicino Lipsia Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Turetta, secondo quanto si apprende, è stato bloccato in auto sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bad Dürremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca.

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Zaia: "Lutto regionale nel giorno funerali Giulia"

“Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz’asta e l’intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, gli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene. Il dolore e lo sgomento coinvolgono, in queste giornate, l’intera comunità veneta: ci si interroga sui perché di una vita spezzata senza senso, sull’oltraggio a una ragazza che era simbolo per il proprio impegno nella vita e per il suo sorriso gentile, che abbiamo imparato a conoscere anche dai racconti di chi più le era vicino”. Lo rende noto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’indomani del ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin. “Dopo questi giorni di frenetiche ricerche, di speranze, di dolore la dichiarazione del lutto regionale vogliamo diventi anche, nel ricordo di Giulia, un segnale estremamente determinato contro la violenza sulle donne"

Tajani: "Arresto Turetta una buona notizia"

Giulia era già morta prima di essere abbandonata

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Come apprende l'Ansa, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo,quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione.

 

Filippo, sul computer ricerche per kit di sopravvivenza

Ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota sarebbero emerse analizzando la cronologia del computer di Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Lo scrive oggi il Corriere della Sera. Dagli accertamenti effettuati sul pc, inoltre, vi sarebbe una ricerca su itinerari nel versante tirolese meridionale dell'Austria. Tra il materiale sequestrato a casa di Turetta c'è anche del nastro adesivo, per capire se si tratti dello stesso materiale che figura tra i reperti trovati nel parcheggio della ditta "Dior" a Fossò, teatro della lite violenta con Giulia registrata dalle telecamere di sorveglianza. 

 

È stato quel bravo ragazzo

Legale Turetta, giudice tedesco deciderà su rientro in Italia

Filippo Turetta è stato arrestato in Germania “mentre era in auto. Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi del suo rientro in Italia”. Lo dice a LaPresse Emanuele Compagno, il legale del 22enne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin. Il legale aggiunge di “aver avvisato i genitori”.

 

Filippo Turetta fermato in Germania

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all'Ansa l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori. 

 

La ricostruzione della fuga